Certe volte preferireste essere altrove, anche sul bagnasciuga col secchio del cocco fresco. Tutto tranne lì, nel ristorante dove avete rimediato una figura minchiona. Cercate un appiglio, un pretesto qualunque, ma nessuno ve lo offre, non ci sono scuse per il flop dell’anno. Perfino il cameriere che vi sta guardando di sottecchi si sente un genio in confronto a voi, che avete appena:
— scritto “use minus salt in meat” nel conto del ristorante di Brooklyn alla voce “TIP” perchè il tascabile lo traduceva con “suggerimento, consiglio”,
— ingoiato una misteriosa pallina verde prelevata dal sushi dello sciccosissimo risto giapponese. Non era un innocuo mollussco nippo ma wasabi. Tosse, sudorazione parossistica e fuga in bagno. Instant Fantozzi,
— chiesto una tartare perché così fan tutti “però, mi raccomando, ben cotta come piace a me”,
— risposto allo zelante cameriere che informandosi sulla cottura del filetto chiedeva se lo preferite 1° medium, 2° medium, 3° medium con un esplicito: “No grazie, lo vorrei grande”,
— affettato i tovagliolini bagnati in acqua e limone di solito usati per la pulizia delle mani post frutti di mare.
o indiffrerentemente: meditato di ingerire il tovagliolo pressato a forma di pastiglia che si allunga una volta bagnato con l’acqua,
— sottoposto a deglutazione istantanea un bel pugnetto di triglie fritte, calde e invitanti. Che stridore quel macinar di lische.
Non che non ci abbiate provato, a nascondere le figure minchione fatte al ristorante, ci avete provato eccome. Poi però, come i bambini che dicono cacca cacca per sconvolgere gli adulti, non appena avete potuto scandalizzare qualcuno le avete raccontate. Ecco, scandalizzate anche noi confidando le figure fatte, viste fare o semplicemente sentite dire. Vale tutto: dal giap all’alimentari di un puccismo esagerato (ultrafighetto), dal deli di New York all’esclusivo risto di pesce.
[Crediti | Immagine: Stockphoto]