Ce lo siamo chiesto ennemila volte, è importante come i ristoranti comunicano online? Di solito, le risposte sono due, una per ogni scuola di pensiero: 1) Certo che lo è, c’è ancora gente che prenota nel ristorante sconosciuto senza prima dare un’occhiata al sito? 2) Veramente il mio ristorante non è su internet (esempio: il D’O di Davide Oldani), e fino a che gli incassi non ne risentono… I media dicono che è importante, in Gran Bretagna la più autevole rivista di settore ha appena dedicato all’argomento un supplemento di 32 pagine. In effetti, oggi sono pochi i ristoranti senza sito, ancora meno quelli che ne hanno uno decente.
Ora, dire con precisione quali errori ci fanno preferire un locale a un altro non è semplice, quasi sempre si tratta di gusti personali. Personalmente sopporto poco le applicazioni Flash , le musiche sonnolente, i video eccessivamente celebrativi. E in generale, la sensazione di un sito fatto perché va fatto, tanto non conta un tubo.
Ma al di là della grafica e dei contenuti multimediali, la cosa peggiore è quando mancano le informazioni. Quante volte avrei prenotato un tavolo se solo nel sito avessi trovato un menù? Per quale motivo sapere cosa si mangia non dovrebbe interessarmi? Datemi il menù, la carta, le degustazioni aggiornate, le proposte. E i prezzi, ah i prezzi, dove sono i prezzi?
Diciamo la verità, un vero motivo per tornare in questi siti non c’è. Ci sono invece alcuni tentativi ben fatti, che 1) meritano 2) la nostra 3) attenzione.
Anche Facebook e Twitter assicurano buone opportunità, ma solo se i ristoranti offrono incentivi credibili. Discussioni, degustazioni in video, sconti e offerte. Qui sotto trovate il video – un giorno riassunto in 3 minuti – che il ristorante Alinea di Chicago ha pubblicato di recente nel suo account di Facebook. Guardatelo, se volete farvi un’idea.
Allora, qual è il sito che avete trovato più frustrante? Leggete il blog di qualche chef? Chi seguite su Twitter e perché?
[Fonti: Guardian, Restaurant Magazine, Capofaro, Da Vittorio, YouTube, Caino, Carlo Cracco, Uliassi, Don Alfonso, Combal.Zero, Il pagliaccio, Capri Palace, La locanda dei 5 sensi, Trussardi alla Scala, La Madonnina del pescatore, Alinea]