Quante volte vi siete trovati in un luogo senza sapere in quale ristorante andare? E’ successo a me la scorsa settimana. Siamo nel beneventano, la Campania non è solo la costiera, altroché. Se la costiera si identifica nei grandi ristoranti, il beneventano/avellinese è terra di grandi vini. Un caro amico francese, che mi fece visita lo scorso aprile e che aveva tutti i titoli per dire la sua, osservando queste colline disse impietosamente e con tanto di erre moscia: “Maurizio, non vi sapete vendere”. Vero, anzi verissimo.
Gli scorci paesaggistici ci ricordano di cosa vive la gente del posto. Vigneti, uliveti, vigneti e poi uliveti. Arriviamo a Castelvenere, a un passo dalle terme di Telese. I numeri la dicono tutta. Duemilaseicento abitanti, duecentocinquanta produttori di uve da vino e diciotto cantine. E’ qui che si trova il mio ristorante. i patti con i bambini erano chiari. “Oggi si va a pranzo fuori ma non al Foro dei baroni, ci siamo stati troppe volte”. Giusto. Il Foro dei baroni è il ristorante principe della zona. Lo chef Raffaele D’ Addio è interprete di una delle migliori cucine sul territorio campano. Nessuno dà del tu al maiale casertano come lui.
Consulto la triade, Espresso/Gambero/Michelin, e trovo pochi indirizzi. Li conosco tutti. Una volta tanto sono io a chiamare un amico, trapiantato a Telese, del quale mi fido. “Vai a Castelvenere, da Kresios, e fammi sapere” mi dice convinto. Riconsulto la triade, nessuna traccia. Solo il Gambero Rosso, sbagliando, lo cita come wine bar. Nemmeno il navigatore conosce questo indirizzo, e mi costringe a un imprevisto “giochi senza frontiere” che i miei figli mal digeriscono. Hanno fame, ma il premio sta per arrivare.
Eccoci finalmente al Kresios. Il nome deriva da un epiteto di Bacco, è il monte sul quale venivano organizzate le feste dionisiache. Orge, buon cibo e ottimo vino. Invidiosi eh? Io ho la fissa delle somiglianze, ci riceve un cameriere un po’ impacciato che è un misto tra John Lennon e Yoko Ono. Accomodati in una delle due salette del ristorante, notiamo la terza, più buia e defilata—quasi un privé—in ricordo dei tempi antichi.
Arriva Giuseppe Iannotti, chef e titolare del Kresios. Sarà la barba ma dimostra più dei ventisette anni che ha. Porge con molto garbo il menù, le carte delle acque e delle birre. Naturalmente c’è anche quella dei vini, mi incuriosisce, è molto spessa. Uno sguardo rapido e mi accorgo che ci sono i grandi toscani e piemontesi. Guardo Giuseppe, e con tono scherzoso dico “in quale tre stelle hai rubato questa carta?” Lui tiene botta “sono solo milleduecento etichette!”.
Sceglo un grande vino del luogo, Il Kerres dei Pentri, il miglior piedirosso che si possa trovare in circolazione. Le acque ci sono tutte, griffate e non. Dalla cilindrica Voss—Armani e Madonna non potrebbero vivere senza—alla Fiji, alla Royal duchy del Principe Carlo fino alla mia preferita anticalcoli renali, la Lauretana in bottiglia di vetro. E’ l’acqua più pura d’Europa con i suoi 14 mg di residuo fisso la cui fonte, per uno scherzo del destino, passa proprio sotto il sedere di Enzo Vizzari, direttore delle guide L’Espresso, in quel di Biella. Vizzari è uomo di spirito, se mi leggerà saprà perdonare la battutaccia ).
La pappa? Eccola e non volevo credere ai miei occhi. Nessun commento, guardatevi le foto e buon appetito. Non c’è quella dei salumi, giusto per la cronaca: culatello di Zibello e pancetta di mora romagnola made in Spigaroli, prosciutto e speck di Sauris Igp, lardo di Patanegra, prosciutto d’oca affumicato, mi fermo?
Una festa. Mi piace stare a tavola con i miei figli. Sono piccoli ma provano tutto e oggi hanno fatto una gran bella esperienza. Dopo i complimenti a Giuseppe, veri, sinceri e meritati, chiedo quanti sono in cucina. Mi guarda con fare ironico, “siamo in sette, Maurizio. Io, quattro fuochi, un abbattitore e un forno Rational”. Non so come possa fare una sola persona a preparare tutti quei piatti, così gustosi, ben cotti e ben presentati. Giuseppe legge la mia titubanza e aggiunge “ho problemi di spazio qui. Nel 2010 mi trasferirò a Telese, ho già acquistato una Molteni (anche tu?), e li sarà un’altra storia”. Auguri Giuseppe!
Domanda. A voi che come me tenete in auto la guida preferita in auto, è mai capitata una cosa del genere? Indirizzi così sorprendenti non segnalati dalle guide? Kresios è un caso, secondo me, eclatante ma sarà mica l’unico in Italia?