Sfogliavo rilassato la guida Ristoranti d’Italia 2010 del Gambero Rosso ieri sera. Ero ormai tutt’uno con la sedia quando, leggendo la scheda del ristorante Osteria Le Logge di Siena, ho sentito salire la carogna. «Gianni Brunelli rivendica (tempo presente) con orgoglio fiero e forte le sue idee, racconta (di nuovo il presente) le storie dell’olio e del vino che produce ed usa (ancora) nella sua osteria. E poi parla (chettelodicoafare) di come la terra di Montalcino è ricca e generosa, non solo di ulivi e vigneti, ma anche di ortaggi bla bla bla. Le sue parole sono (implacabili) l’immagine migliore e più genuina di questa terra e di questo locale…».
Ora—caro il mio piccolo lettore—il punto non è fare il bastian contrario delle guide. Nemmeno che queste cose sono sempre capitate.
Il punto è che il Gambero Rosso come sappiamo, non è andato alla Cascina Lenga. E che se veramente fosse andato all’Osteria Le Logge di Siena ci avrebbe detto che Gianni Brunelli, “il miglior senese che abbia conosciuto in vita mia“, purtroppo è morto. Più di un anno fa.
Allora, cosa dobbiamo pensare di questa guida?
Gli episodi precedenti di “Come si fanno le guide dei ristoranti”.