Non e’ chiarissimo il motivo per cui uno dovrebbe andare a Cernusco S/N (Milano), e pensare di bere un buon bicchiere in un posto affollato e musical-rumoroso stile New York anni 80 che si chiama 14 gradi restaurant & lounge. Ma la brutta e stramba (una volta era anche nebbiosa) periferia della grande mela qualche volta si lascia a queste sorprese. Tutto merito del Walter, creatore di quell’esperienza smaccatamente lussuriosa e contadina che fu (siccome immobile …) l’Alieno (ALImentari ENOteca) ormai chiuso da tempo e non ancora pianto abbastanza.
“Sex and the city” riportato a Cernusco fa sbellicare ma parcheggi subito e il 14 gradi è anche facile da trovare, sotto la torre colorata dell’hotel. No, non e’ quello con le palme illuminate, quella e’ la sala Bingo. E’ anche pieno di splendide donne e l’italiota medio non puo’ che bearsene. Se proprio proprio chiudi occhi, orecchie e naso la serata di fine agosto potrebbe sembrarti una roba da Maldivette in saldo, con il patio di legno sotto i piedi e le piante che chiudono il breve orizzonte.
Il Derthona Timorasso ti strappa via il naso e con muscolosa suadenza convince anche il resto, le bruschette semplici olio e sale ti ricordano che il Walter ne sa, e la coppa nostrana ti convince che ne sa davvero. Non amo il salame nostrano ma i commensali lo spariscono in tempo record. Adesso, ancora, non posso scrivere dello Chablis, perche’ dopo averlo snasato per una mezz’ora, con intima e dolorosa soddisfazione ho solo affondato il becco. E non ricordo l’etichetta. Pazzesco.
Riassumendo: aperitivo mandatorio ! sarei cauto sulla cena che non ho azzardato, ma che sara’ certo meglio del non distante centro commerciale.
PS: si narra di rum paradisiaci, non ne ho provati ma la fonte dell’informazione e’ (per solito) limpida … e il Walter, lui primo colpevole del mio amore per Caroni, anche su questo fronte non tradisce (per solito).
[Fonti: 14 gradi, La linea dell’inutile, immagini: 14 gradi]