Allora, oggi il tema diventa: con il Clandestino, ristorante dell’ultimo fashion-hotel meneghino, il Maison Moschino, che stasera inaugura le 65 stanze ispirate alle fiabe con il dj-set di Asia Argento (mentre il suo ex Morgan va da Santoro), potrà lo chef marchigiano Moreno Cedroni, lavorando con impegno e trasporto carico degli allori conquistati, accomodarsi sulla poltrona del migliore chef di Milano? Saranno sufficienti le sedie rivestite di “vestiti”, gli attrezzi della cucina a vista penzolanti dagli attaccapanni, la colazione in camera servita in una cappelliera e quella del mattino in una scatola da scarpe?
Riuscirà, ricorrendo al trucco di abbassare la soglia delle aspettative: “cambio un po’ di piatti… aggiusto un po’ di cose… dentro i classici come il sushi a colori… prezzi molto sotto i 100 euro”, a surclassare Andrea Berton di Trussardi alla Scala, (due stelle Michelin), Carlo Cracco (due stelle), Pietro Leemann (che col Joia ha una stella), Tommaso Arrigoni di Innocenti Evasioni (una stella), Gaetano Simionato (Tano passami l’ olio, una stella), Claudio Sadler (due stelle), Aimo Moroni (due stelle per Il luogo di Aimo e Nadia)?
Ma soprattuto, non sarebbe arrivato il momento di dare un po’ di riposo a cose tipo l’aperitivo – proposto con spazzolino da denti, dentifricio commestibile di cocco e menta? O al menu che prevede piatti monocromatici? (piatti monocromatici?).
Immagini: Repubblica