Esclusiva Dissapore: nel terzo turno del 1° Campionato Italiano della pizza si scontrano due pizzerie napoletane: Sorbillo ai Tribunali e Di Matteo Di Napoli.
Sorbillo ai Tribunali
Al n. 32 dell’antico decumano maggiore, oggi Via dei Tribunali, arrivo da Gino Sorbillo, il pizzaiolo showman con la faccia da scugnizzo che ha valorizzato, rilanciandola, la zona di Napoli dove la pizza era il più umile e classico cibo di strada. Oggi la sua è quasi una pizza gourmet, basata sui migliori ingredienti di un territorio fortunato e generoso. La pizzeria apre i battenti negli anni ’30, è il nonno Luigi che l’avvia, e con il l’aiuto fondamentale di Carolina Esposito mette al mondo “21 figli, tutti pizzaioli”, come recita oggi uno slogan della pizzeria.
Vado da Sorbillo mentre gioca il Napoli, in giro poca gente, spero di evitare la solita folla in attesa di entrare. Illusione. Attendo il mio turno e finalmente conquisto il tavolo in marmo, non apparecchiato, con il menu verticale che ritrae Esterina Sorbillo, zia di Gino e istituzione della pizza napoletana. Il locale è su due piani, pavimento in mattoni di pietra grezza al piano terra e un caldo cotto al primo. Le luci sono soffuse, il locale ovviamente pieno. Ordino la mia margherita con bufala.
– Aspetto visivo: disco ampio che sborda dal piatto, spessore sottile e bordi poco pronunciati.
– Cottura: precisa e omogenea.
– Impasto/consistenza: morbido e spugnoso, riuscita la lievitazione.
– Leggerezza/digeribilità: abbastanza digeribile.
– Sapore: piacevole e genuino, scelta impeccabile degli ingredienti.
– Birra/Vino: bell’assortimento e spazio alle birre artigianali locali.
– Servizio: veloce, efficiente e gentile.
– Prezzo: € 4,80
– Giudizio: pizza in partenza semplice e curata, che i meravigliosi ingredienti locali rendono voluttuosa.
Prezzo medio € 10,00
Voto 90
Di Napoli
Siamo a Fuorigrotta, il quartiere dello Stadio San Paolo e di una pizzeria molto cara ai napoletani: Di Napoli. Aperta da Gennaro, ha visto succedersi quattro generazioni della famiglia malgrado la posizione poco centrale che la esclude dalle rotte turistiche. Ci vado a pranzo, il locale è affollato, aspetto un po’.
Entrando, vedo subito sulla sinistra il forno a legna, la sala è arredata semplicemente con qualche richiamo napoletano nelle pareti dipinte. Colori pastello, tavoli e sedie in legno, ambiente luminoso. Mi accomodo e ordino la consueta margherita con bufala, che per via di un disguido arriva più piccola.
– Aspetto visivo: dimensioni medie, cornicione in rilievo, assente il caratteristico effetto maculato.
– Cottura: non è perfettamente distribuita, alcune parti sono meno cotte.
– Impasto/consistenza: meno elastica della classica napoletana, ha il bordo più duro. Buona la lievitazione.
– Leggerezza/digeribilità: abbastanza digeribile.
– Sapore: piacevole e delicato, senza slanci particolari.
– Birra/Vino: limitata offerta dei vini, spiccano nel menu Montepulciano e Trebbiano. Nella media l’offerta delle birre, si va dalla Fischer alla spina alle classiche Beck’s e Ceres in bottiglia.
– Servizio: abbastanza veloce e cortese.
– Prezzo: € 5,50
– Giudizio: pizza gradevole ma non entusiasmante, specie per via della cottura non impeccabile.
Prezzo medio € 10,00
Voto 78
Passa al turno successivo Sorbillo ai Tribunali.
[Gli editor del 1° Campionato della pizza sono: Carmelita Cianci, Fabio Cagnetti e Andrea Soban. Immagini: Carmelita Cianci]
I turni precedenti: (1) Starita a Materdei vs Di Matteo (2) Sforno vs La Fucina.