Esclusiva Dissapore: nella quinta sfida del 1° Campionato Italiano della pizza si scontrano due pizzerie napoletane: F.lli Cafasso vs Gorizia.
Pizzeria Fratelli Cafasso
Nel 1953, appena aperta nel quartiere napoletano di Fuorigrotta, era la Pizzeria “Capasso”, ritocco del cognome causato da una trascrizione sbagliata. Oggi nella pizzeria “Cafasso”, che è pure un solido ristorante, si respira il clima della vecchia osteria complice il generoso uso di legno scuro e vissuto (tavoli, sedie, infissi…).
Diviso in due sale (circa 80 coperti) con il forno, semplice e spartano, che ochieggia a destra dell’ingresso. Mi accomodo e ordino la margherita con bufala d’ordinanza.
– Aspetto visivo: disco più piccolo rispetto alle misure canoniche, cornicione ben definito e in rilievo, superficie piacevolmente ruvida, leggero effetto maculato.
– Cottura: perfettanente distribuita.
– Impasto/consistenza: giocato con abilità dagiocoliere tra la morbidezza suadente dell’interno e una maggiore consistenza della superficie esterna. Bella e diffusa l’alveolatura, ottima la lievitazione.
– Leggerezza/digeribilità: molto leggera.
– Sapore: intenso, fresco e armonico. Dolce il pomodoro, agreste e profumata la bufala. La spolverata di parmigiano grattugiato è il tocco.
– Vino/birra: nella norma, niente birre artigianali ma vino locale.
– Servizio: abbastanza veloce e cordiale.
– Prezzo: € 6,00
– Giudizio: se esiste la perfezione questa margherita si avvicina. Eseguita ad arte è leggera e allo stesso tempo voluttuosa. (Quasi) da pace dei sensi.
Prezzo medio € 10/15,00.
Voto 96.
Pizzeria Gorizia
Si sale al Vomero, il quartiere benestante della città cui difetta la tradizione della pizza come cibo popolare. Quasi del tutto assenti i banchetti esterni che la vendono piegata a portafoglio, antesignana del moderno cibo da strada, qui la pizza si mangia seduti, cibo borghese fin dalla presentazione: un disco più piccolo con il bordo ben scandito. Per la serie quartiere che vai, pizza che trovi.
Il ristorante pizzeria Gorizia è il tempio della pizza Vomero Style. La sede storica si trova in Via Bernini dal 1916, ancora oggi fascinosa con i grandi specchi adagiati alle pareti, marmo e ceramica come rivestimenti. Mentre la seconda, in Via Albini –aperta nel 1962– ha un aspetto più rustico. Approfittando di una bella giornata di sole mi accomodo nel dehor di questo secondo locale, e ordino la margherita con bufala.
– Aspetto visivo: disco piccolo, cornicione voluminoso con bolle in rilievo, superficie leggermente maculata.
– Cottura: al punto giusto e ben diffusa.
– Impasto/consistenza: superficie esterna soda e croccante, molto soffice l’interno. Alveolatura impeccabile, lievitazione ottima.
– Leggerezza/digeribilità: leggera e digeribile.
– Sapore: invogliante, mozzarella di bufala dal gusto più deciso del solito.
– Vino/birra: insolito assortimento di vini specie locali. Più banale l’offerta di birre.
– Servizio: veloce, efficiente e gentile.
– Prezzo: € 6,00
– Giudizio: pizza strepitosa, sia nell’impasto ben lievitato e perfettamente digeribile, che nel sapore.
Prezzo medio € 10/15,00 €.
Voto 95.
Un sedicesimo di finale complicato, maledizione, le due pizze sono allo stesso, notevolissimo livello. Non sarà solo la spolverata di parmigiano aggiunta dal pizzaiolo di Capasso a decidere la sfida, ma conservo ancora, ve lo assicuro, il ricordo gustativo dei primi morsi. Passa al turno successivo la Pizzeria Fratelli Cafasso.
[Gli editor del 1° Campionato della pizza sono: Carmelita Cianci, Fabio Cagnetti e Andrea Soban. Immagini: Carmelita Cianci]