Cinque posti di Firenze dove mangiare schiacciate (e panini) senza fare la fila all’Antico Vinaio, tra locali storici e paninerie di nuovo corso, imprescindibili.
Firenze. Metà giugno. Passeggio per Via dei Neri, a due passi dagli Uffizi. Quando temo la mia vista annebbiarsi mi pare di scorgere degli armigeri in parata e una, due, tre, volto lo sguardo – quattro! – insegne identiche, All’antico vinaio, il cartello si moltiplica come un frattale e sono costretto a chiedermi se qualche burlone mi abbia distillato una goccia di Lsd nel thé freddo.
Mi afferro la testa tra le mani, niente giramenti di capo: le insegne si moltiplicano per davvero e questi in parata vanno a Santa Croce per una qualche manifestazione pseudo-medievale, mentre perfettamente lucido assisto inerme alla continua espansione dell’Antico Vinaio. Un posto che deve la sua fama all’abilità di Tommaso Mazzanti, capace di farlo diventare, almeno per qualche tempo, il “ristorante” più recensito al mondo su TripAdvisor (e, notizia di questi giorni, in grado anche di aprire un punto vendita a New York in collaborazione con Joe Bastianich).
Questo vinaio è noto per le focacce ripiene ma malgrado la proliferazione delle botteghe per procacciarsene una è necessario aspettare anche un’ora. Costano tra i 5 e i 6 euro, a cui però va aggiunto il valore del tempo da passare in fila tra stranieri in short e infradito, nella speranza che il Comune non promulghi una nuova ordinanza anti-panino, una trovata pensata proprio contro gli avventori di Panini Street (come qualcuno ormai chiama Via dei Neri, tanto fatalmente invasa da vinai e focacciari) e il loro legittimo desiderio di sedersi una volta acquistato il pranzo.
Quanto vale una vostra ora? Vogliamo dire 10 euro? Vale dunque la focaccia dell’Antico Vinaio tra i 15 e i 16 euro? Sarà anche buona ma secondo me: no. E allora vi indico qualche altro posto analogo del centro di Firenze, in cui avrete modo di mangiare buone focacce e bei panini senza dovervi sobbarcare il dispiacere di un’attesa tanto lunga.
Vi dico subito che l’elenco è indicativo quanto emblematico: indicativo delle belle alternative esistenti – prive di tempo d’attesa –, ed emblematico di quanto il turista straniero (e italiano!) preferisca mettersi in coda per postare, anche lui, una foto su Instagram all’Antico Vinaio.
Ecco qua così cinque posti che vi consiglio spassionatamente, dove schiacciate o panini ripieni accompagnati da una birra o un calice di vino valgono la deviazione. Li ho provati (ri-provati, pardon) in questo giugno per essere certo di non raccontarvi frottole. Fidatevi dunque e saltate la fila, mi ringrazierete.
La Prosciutteria
Il primo posto che vi suggerisco è La Prosciutteria di Borgo San Frediano. Attenzione: esistono anche altri punti vendita, uno proprio in Via dei Neri, ironicamente a due passi dall’Antico Vinaio – oltre a quelli presenti in alcune altre città; La Prosciutteria è infatti un franchising, ma offrendo prodotti di qualità non trovo ragione di non includerla in questa rassegna.
Direte: e allora ci potevi mandare da quell’altro! Vi risponderò: mettetevi in coda.
L’ambiente, piacevolmente ricercato e instagrammabile, vi accoglierà con la sua eleganza un po’ hipster, e l’offerta dei menù scritti col gesso su delle lavagne contenute in vecchie cornici al di sopra del bancone e ricche di proposte ricercate, come la bresaola equina, la chianina marinata, il petto d’oca alla francese o il black angus. Io per voi prenderò un panino con tacchino, cavolo cappuccio viola e salsa al pomodoro, il tutto accompagnato da un bicchiere di vino della casa, un Sangiovese rispettabilissimo. Nella sala interna da un lavabo in pietra ci si può servire liberamente di acqua filtrata.
Il menù che ho scoperto di aver involontariamente innescato ordinando il vino, viene a costare 6 euro. Servito in una bella pagnottella tonda l’abbinamento è consigliabile, esaltato dal contrasto tra la salsa al pomodoro e il cavolo cappuccio viola, originale anche nella sua semplicità. Quando sono entrato davanti a me c’era addirittura un altro avventore, avrò quindi aspettato la bellezza di un paio di minuti prima del mio turno.
Proposta: carni scelte, salumi, formaggi, tartare e vino toscano
Prezzi: panini a partire da 4,50 euro
Indirizzo: Borgo San Frediano 15, e Via dei Neri 54 (ci sono punti vendita anche in altre città)
Semel Street Food
La ricerca di un’alternativa sostenibile all’infinita attesa dall’Antico Vinaio continua nei pressi del Mercato di Sant’Ambrogio, da Semel, piccola bottega che si trova proprio su uno dei lati della piazza. Tra mura di mattoni da cui troneggiano palchi di corna e ceramiche dipinte, il piccolo locale ci accoglie col suo bancone dove sono segnalati i panini del giorno.
Giungo da Semel accompagnato da un – in fatto di panini – pretenzioso amico (lo chiameremo UomoQualunque™). Procediamo con l’ordinazione. Mi faccio avanti con un panino con acciughe, segato di finocchio e arancia, annaffiato dall’unica birra, rigorosamente industriale, in menu.
Già dagli accostamenti si nota la volontà di scostarsi dalla più banale proposta di salumi e formaggio alla fiorentina, e anche al gusto questi panini si fanno notare per contrasti ed equilibrio. Ma c’è un piccolo ma, per quanto buoni sono piccoli. L’UomoQualunque™ ne definisce la dimensione studiata scientificamente per fartene ordinare un secondo. Poco male, costano poco (4 euro). Il secondo, che divideremo, è guarnito con salmone, radicchio e guacamole. Non saprei nemmeno dire quale fosse meglio. Fila? Eravamo soli.
Proposta: panini dai piacevoli accostamenti, estranei alla tradizione toscana
Prezzi: 4 euro a panino
Indirizzo: Piazza Lorenzo Ghiberti 44
Focaccine Bondi
Il terzo carotaggio alla ricerca della focaccia promessa (o del panino, che va bene uguale) ha luogo alle Focaccine Bondi, accanto al mercato di San Lorenzo, quasi all’incrocio con Via Nazionale. Per arrivarci bisogna farsi largo tra i banchi di pellame, una volta scovato ci troveremo di fronte a un locale che sembra aver viaggiato nel tempo per una cinquantina d’anni. Ci si può a questo punto addentrare tra le pareti e i tavoli in legno e trovare un bancone in cui sono incassate una ventina di vaschette di metallo che contengono gli ingredienti con cui verranno farcite le focaccine.
È possibile azzardare combinazioni tra i vari ingredienti a disposizione ma dovrete stare attenti alle vostre proposte, se non piaceranno agli osti questi ultimi borbottando si rifiuteranno di approntarvele, in modo tipicamente fiorentino. Sapendolo mi dirigo certo verso il menù che campeggia alla sinistra del bancone e ordino una classicissima focaccia con lardo di colonnata e pomodoro (costa ben 3 euro). Accompagnata da un bel bicchiere di Bolgheri (altri 3 euro). La focaccia è di qualità media, forse un po’ asciutta, ma l’abbinamento tra lardo e pomodoro fresco (se il lardo è buono) non può che risultare vincente. Ne ordino una seconda per vedere come se la cavano con abbinamenti più audaci. Notando sulla parete di destra un cartello consumato dal tempo che esalta le High Quality Herrings provenienti da King’s Landing (o qualche altro posto del genere), pretendo una focaccia con aringhe, pomodorini e mozzarella.
Anche questa è valida, il luogo è tipico e misteriosamente disertato dal turismo di massa pur essendo a due passi da San Lorenzo (e cinque dal Duomo), e anche stavolta non ho dovuto aspettare neanche un minuto.
Proposta: focaccine proposte in una vasta gamma di accostamenti tipici ma non scontati
Prezzi: a partire da 3 euro
Indirizzo: Via dell’Ariento, 85 R
Gustapanino
Altro pranzo altra corsa – o meglio visto l’andazzo, altra rotolata – stavolta eccomi all’angolo di Piazza Santo Spirito, dove si trova il noto Gustapanino. Entro baldanzoso vista l’assenza di altri avventori (dov’era che avrei fatto un’ora di fila? Ah sì…) ed eccomi davanti al piccolo bancone, dove fanno bella vista di sé i vari tipi di pane atti a ricevere l’agognato ripieno.
Scelgo quella che si rivelerà una ottima pagnotta agli asparagi, e per esaltare il gusto del pane viro su un ripieno leggero (anche perché in questi giorni a Firenze è caldissimo!): pomodoro e mozzarella (4,50 euro). Aggiungo una Forst alla spina (4,50 euro) e chiedo se posso sedermi, ormai avendo in mano sia la pagnotta che la bevanda. A questo punto, benché molti dei tavoli siano vuoti, devo segnalare la delirante richiesta di 2 euro aggiuntivi per il coperto di un pasto che è già tra le mie mani. Pago, registro l’assurdità ed esco, sedendomi sui gradini della bella chiesa di Santo Spirito mentre gusto il mio comunque consigliabile panino.
Proposta: vari tipi di pane da farcire con condimenti tipici della tradizione toscana
Prezzi: da 4,50 euro
Indirizzo Piazza Santo Spirito, 1
I Fratellini
Si chiude questo breve tour all’insegna dei carboidrati farciti con un antico grande classico: I Fratellini. Piccolo vinaio a due passi da Orsanmichele, e a pochi metri da Via dei Calzaiuoli (la strada che congiunge Piazza della Signoria al Duomo), questo minuscolo esercizio offre agli avventori “Vini e panini toscani dal 1875”.
C’è da fare un po’ di fila, appena cinque minuti, nei quali mi viene fornito il menù tra cui scegliere come guarnire il mio pasto con alcuni classici della salumeria toscana: finocchiona, prosciutto, salame di cinghiale e via dicendo. Come panino si può optare per una pagnotta o per una fetta di focaccia (prendo la seconda ed è fragrante al punto giusto). Per chi volesse risparmiarsi la famosa ora di attesa dell’Antico Vinaio questo è un posto con un’offerta classica e paragonabile (e in centro ce ne sono tanti altri). Io ho preso una schiacciata con prosciutto, rucola e crema di formaggio, che rispettava le promesse con semplicità, l’ho pagata 4 euro.
Proposta: panini e focacce nel solco della tradizione toscana
Prezzi: da 4 euro
Indirizzo Via dei Cimatori, 38 R