Vincenzo Capuano, pizzeria a Torino

Dopo Da Michele e Sorbillo, anche Vincenzo Capuano sceglie una zona centralissima di Torino per la sua nuova pizzeria. Del suo immaginario social non manca nulla, le forbici d’oro, i cornicioni pronunciati, l’impossibilità di prenotare e la consistente fila all’ingresso. Il locale si sviluppa su due piani, con un seminterrato poco accogliente, con i tocchi contemporanei delle scritte al neon, pavimenti a scacchi e divani verdi alle pareti. Il menu è introdotto da una breve ma completa sezione di antipasti (montanare, crocché, frittatina…), le pizze sono divise in più sezioni, la cui logica però rimane un po’ oscura: le Tradizionali (8), i calzoni (2), le Innovative (5), Pizze Social di stagione (4), le Iconiche della mia famiglia (2, però in giallo), le Uniche del maestro Capuano (7), per un totale di 28. Pur con qualche problema di bilanciamento sulla cottura, le pizze, ad alta idratazione e con cornicione in evidenza, sono buone, soprattutto grazie all’altissima qualità degli ingredienti. La parte del bere è purtroppo, imbarazzante: tre birre alla spina (semplicemente bionda rossa e weiss), e se si chiedono informazioni sulle birre artigianali, come suggerisce il menu, ti portano un’ipa di Baladin e stop.