Mi dicono il Governo, cercando di contenere l’avanzata del virus, abbia chiuso i ristoranti alle 18, ma io vedo solo pub chiusi. Ma nonostante la chiusura imposta alle 18 mini maggiormente (e di nuovo) un settore sugli altri, c’è chi resiste, persino a Milano: pub aperti a pranzo che si reinventano con nuovi menu, birrerie e beershop con mescita che anticipano l’apertura, pronti ad accoglierci con lo scatolame dell’etnico accanto perché l’importante è laurà.
Non devo essere certo io a ricordarvi come questo sia un colpo ferale per una tipologia attività di somministrazione (e cucina, pure) che, contrariamente ad altri paesi europei come il Regno Unito, è praticata quasi esclusivamente dalle prime luci della sera fino a notte inoltrata.
Ed ora , che succederà? Il futuro è quantomai incerto. Da un lato ci sono i locali che attendono di vedere gli sviluppi della situazione e si sono attrezzati per asporto e delivery, mentre altri hanno intrapreso e proseguito la strada della ristorazione a pranzo o comunque della riorganizzazione. E noi siamo i primi a sostenerli: pranzo al pub? Perché no?
Da appassionato di lungo corso di birra artigianale quale sono, la preoccupazione è tanta. Per quanto il pensiero vada un po’ a tutta la filiera (potete immaginare quanto stiano producendo i birrifici, se i distributori non sanno a quali pub portare la birra), ma anche nello specifico se penso alle tante brave persone che ho avuto il piacere di conoscere in questi anni di onorata militanza, quelle stesse persone che hanno investito credendoci ben oltre l’umano raziocinio.
Il risvolto amaro sarà quello che tutti ci aspettiamo: ci ritroveremo a inizio 2022 a parlare di chi non è riuscito a riaprire, nella speranza che non si sia trascinato dietro di sé un danno personale ancor più pesante di quello economico.
Qui però la parola d’ordine è resistenza, e non ci arrendiamo.
Vi indichiamo pertanto alcuni indirizzi dove mangiare e bere bene dalla breakfast stout alla birra della staffa delle ore 18 (che cosa ci tocca dire). Ci saranno sicuramente altri locali, ma (non me ne vogliano altri gestori non citati qui sotto) noi ci concentriamo specificatamente a chi serve solo ed esclusivamente birra artigianale. E se ci siamo dimenticati di qualcuno, segnalatecelo!
Piccolo Birrificio Brioschi
Vero gioiellino in zona Ticinese, conosciuto per le sue succulente proposte food unite a birre artigianali italiane prodotte esclusivamente per il locale. Aperto tutti i giorni dalle 12 alle 18; leggiamo in questi giorni di una inconsueta quanto gustosa (almeno per gli appassionati del genere) integrazione del menu a base di carne equina in diverse preparazioni.
Non so voi, ma io per un pomeriggio al Brioschi chiederei spudoratamente la possibilità di smart working al pub. Mi vedo, sono seduto in un angolo gustandomi una ottima Fogerty, mentre invio mail vagamente sconclusionate dalla punteggiatura incerta a clienti antipatici; mi ci vedo benissimo, addirittura meglio della bottarga con il carpaccio di carciofi freschi.
La Belle Alliance
Istituzione milanese capitanata da Ivano Falzone, che ha reagito con grande spirito di iniziativa a questa crisi rimodellando l’offerta del locale su misura del cliente.Apertura anticipata alle 12 con cucina sempre aperta fino alle 18 e un ricco menu, delivery, promozioni sulle birre, divertenti assaggi di stout alla gianduia in cui pucciare il cornetto (che poi , oddio, non la vedo poi cosi male…ricordatevi sempre che in Liguria si sparano cappuccino e focaccia).
Nella Milano da bere 2.0 un altro publican di lungo corso, Nino Maiorano del Lambiczoon, ha fatto “sua” la citazione “la penultima e poi andiamo”, mentre ora in materia di Dpcm la Belle Alliance giustamente replica con il suo “Dpcm”: Due Pinte Come Minimo.
Lambrate Golgi
La seconda sede dello storico brewpub milanese è pronta per accogliervi con i suoi piatti e le sue birre d’eccellenza. Cucina aperta dalle 12 alle 15, poi stop alla cucina e largo alle pinte di Quarantot, una “una carezza in un pugno”, per accompagnarvi sereni e brilli quanto basta alla pennichella post prandiale; e non volete fare un quarantot anche a lavoro, meglio accompagnare il pranzo con una leggera ed intramontabile Montestella.
A proposito di birre di Lambrate vi segnaliamo che il birrificio ha appena inaugurato il suo e-commerce proprio in queste ore. Sarà che l’odore di secondo lockdown si fa sempre più intenso.
Shallo – Beershop
Il beershop di Paolo Martuccelli lavora incessantemente per il diritto di noi consumatori all’ultima novità birraria, sempre e comunque, nonostante tutto. L’ampia selezione è sempre aggiornata online, in modo che dobbiate solo scegliere se farvi arrivare lattine e bottiglie a casa o andare in negozio, dove potete attingere direttamente dai frigoriferi o farvi spillare la birra dalle fresche vie.
Aperto sette giorni su sette, dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 21 e nel week-end dalle 14 alle 21; ovviamente dalle ore 18 in poi non potrete più sedervi ai tavoli e il locale sarà fruibile solo come negozio.
Bere Buona Birra
Altro riferimento per gli appassionati, altro beershop sempre sul pezzo con mescita (cinque spine + una pompa), altra zona di Milano: siamo tra la fermata della metro Lodi e Porta Romana e in caso vi sembri una pessima idea andare a Bere Buona Birra all’ora di pranzo, a pochi metri c’è Giannasi e Flippo Garavaglia, che una cucina non ce l’ha, vi farà sedere con la rosticceria alla mano.
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 21 e nel week-end dalle 13 alle 21; naturalmente il servizio alla mescita si interrompe alle 18. Il servizio di delivery, invece, è attivo dalle 18 alle 21.