Dario Cecchini è sinonimo di carne, macelleria, cibo buono e arte del vendersi (a richiesta, mentre cala la scure sulle inermi costate, declama ancora porzioni della Divina Commedia).
Uno del mestiere che si fa portatore di una coesione ideale tra gli artigiani della carne, basti pensare alle sue “Feste Mondiali dei Macellai” e alla promozione degli “Stado Unidos de la Carne” in Sud America.
Un macellaio rispettoso anche nei confronti di chi la carne non la vede di buon occhio poiché nei suoi locali offre, su esplicita richiesta dei clienti, menu vegetariani.
Nel 2017, e con tutta probabilità a maggio, vedrà la luce “Cecchini Panini“, un nuovo locale che affiancherà l’Officina della Bistecca, Dario Doc e Solociccia.
Intervistato dal Gambero Rosso, Cecchini svela di più sul suo nuovo format.
“L’idea mi è venuta una volta che, a San Francisco, ospite di Alice Waters (cuoca americana vicina agli ideali di Slow Food, n.d.r.) tornavo a casa camminando con mia moglie” racconta Cecchini.
“Mi sono trovato di fronte a un fast food con persone che fumavano il crack, completamente perse nel loro mondo. Ho guardato e ho pensato che non è giusto rovinarsi la vita anche con il cibo, che dovevo aprire un locale dove fosse possibile dare da mangiare a un prezzo equo cibo sano e gustoso.”
Equità, rispetto per gli animali e giusto prezzo. Questi, i punti forti di Cecchini.
Il locale sarà situato in una locanda di alimentari a Panzano, dove si concentra il piccolo impero della ristorazione messo su dal Cecchini, chiusa da almeno sessant’anni, dove ritornerà grazie al buon cibo quell’energia positiva da troppo tempo assente.
La proposta gastronomica è, insieme, confortante e spiazzante:
Chianti Ramen, preparazione giapponese con ingredienti chiantigiani come il brodo di manzo; pancia di maiale cotta alla brace per i panini; bistecche, bistecche e ancora bistecche.
Patate fritte? Certo, ma nel grasso di manzo.
Ci metterà tutta la sua passione “alimentare”, come ama dire Cecchini.
Lui che ha iniziato il lavoro in macelleria come un ripiego, dopo aver dovuto abbandonare la facoltà di veterinaria per la prematura morte del padre. Lo stesso che ha poi iniziato ad amarlo, questo mestiere, e lo ha svolto con sempre più passione e fantasia, per non annoiarsi — e non fare annoiare, aggiungiamo noi — mai.
[Crediti | Link: Gambero Rosso]