Vi parliamo di Ciro Salvo, napoletano, pizzaiolo dalla manualità spumeggiante, bravo di una bravura esagerata, fin dai tempi della pizzeria Massè di Torre Annunziata. Schivo, piacente, fratello dei Salvo, altri ottimi pizzaioli a San Giorgio a Cremano, è sbarcato da qualche anno a Napoli con 50kalò.
Una pizzeria moderna, raffinata, che strizza l’occhio ai ristoranti stellati per ambiente e servizio: anche per questo Ciro Salvo è uno dei sette pizzaioli inseriti nella Guida Michelin 2017.
Ciro Salvo meriterebbe ulteriori visite, visto che la nostra ultima da 50kalò – ormai risalente al giugno scorso, e riguardante specialmente la sua pizza fritta – non ci ha lasciato pienamente soddisfatti come ci si aspetterebbe da lui.
Ma torneremo presto: nel frattempo che ci sbrighiamo, Ciro Salvo ha appena inaugurato 50panino.
A poca distanza da 50kalò, che occupa molti numeri civici a Piazza Sannazzaro, 50panino si muove sulla falsariga del gemello diverso: ambiente raffinato, sui toni caldi di legno e camoscio, con oltre 130 posti a sedere e un lungo bancone in stile american bar.
Da bravo scienziato dell’impasto qual è, Ciro Salvo questa volta si cimenta con il pane, nella sua interpretazione più pop. Signore e signori, ecco come il prosaico duefette diventa un piccolo capolavoro di scienza culinaria da 50panino.
Da segnalare subito l’omaggio al panino tradizionale partenopeo, lo “sfilatino cafoncello”, che prevede una pagnotta allungata con farcitura in tre varianti: sugo genovese con cipolla ramata di Montoro, polpette di Chianina al ragù e parmigiana di melanzane.
Le carni provengono da Io sono la chianina, negozio a conduzione familiare molto apprezzato a Napoli, specializzato in carni di animali allevati a filiera chiusa e in maniera ecologicamente sostenibile.
Razza chianina per la carne di manzo, poi maialino nero casertano, agnello e pollo biologico.
Molti gli hamburger, anche in versione vegana, mentre i panini presenti nel menu sono in tutto 14, molti dei quali richiamano nelle farciture le pizze di 50kalò, come per esempio il panino con chianina, scarola saltata, olive, capperi e pomodori secchi.
Panini a parte, il menu prevede una sezione dedicata alla carne al piatto: ribs di maialino nero casertano, polpettine di Chianina e carpaccio di manzo, oltre a sfizi fritti immancabili come frittatine, arancini e polpette (sia verdure, che di carne).
Corposa la carta dei vini, con predilezione per quelli del territorio, compresi passiti e spumanti, e delle birre artigianali, che sono oltre 50, con molte birre artigianali italiane.
E siamo ai prezzi: i panini costano dagli 8.50 euro in su, le bibite partono da 2.50, gli sfizi vengono 1.50 euro al pezzo. Con 20 euro dovrebbe uscirci fuori una cena sul lungomare. Il che non è male.