Ci accodiamo alle iperboli che leggerete gugolando il nome di Philippe Conticini (audace, geniale, folle). Ecco qua: le torte dello chef pasticciere francese sono le più spettacolari che abbiate mai visto, fin troppo belle per essere mangiate.
Monoporzioni della famosa Paris-Brest, saint-honoré, millefoglie, meringhe al limone, il Gran Cru al cioccolato, e poi croissant e pain au chocolate che trovate a Parigi nella Patisserie des Rèves (Pasticceria dei sogni) di Rue de Bac al 39, esposte sotto le campane di vetro cristalino (sottocloche refrigerate e illuminate) dell’iconica verrine, il grande tavolo centrale del negozio.
E che da fine 2015, oltre che in Francia, Inghilterra, Giappone e prossimamente Emirati Arabi, trovate anche a Milano in Corso Magenta 7, grazie a un accordo di licenza con i 6 soci (5 italiani e uno francese) che hanno aperto la prima pasticceria dei sogni, e altre ne apriranno nel capoluogo lombardo, poi in altre città italiane.
Conticini, già chef di Petrossian, il tempio del caviale parigino, ha aperto la Patisserie des Réves il 1° settembre 2009 insieme a Thierry Teyssier. Su di lui, sul designer che ha rivoluzionato l’idea di pasticceria come la conosciamo, tutta profumi e cabaret in cartoncino disposti come capita, dobbiamo spendere due parole.
Patisserie des Réves è un mondo asettico e ordinato: 60/70 metri di spazio, insegna rettangolare su fondo grigio in marmo, porte scorrevoli all’ingresso, vetrine minimaliste con affaccio diretto sulla strada, e un’esplosione di colori all’interno: fucsia e verde acido, con punte di arancione.
La prima cosa che viene in mente sono le gallerie d’arte con le torte esposte e illuminate come oggetti preziosi.
Audace Teyssier e audace Conticini, ovviamente. Che conosce la nostre debolezze e reinventa i dolci francesi quasi fossimo in una pasticceria fatata delle fiabe: forme insolite, colori vivi, croissant tondeggianti e senza spigoli come giocattoli.
Verrine a parte, il consumo nella Patisserie des Réves milanese, aperta ogni giorno dalle 7,30 alle 20, passa attraverso il bancone con esposizione di viennoiserie (croissant, vera brioche francese, pain au chocolat, Madeleine e chausson di mele), mignon, biscotti, tavolette di cioccolato e chou, dolcetti simili ai bignè.
Senza dimenticare la zona del salon de thé, dove alcuni piccoli tavoli affacciati su un cortile del ‘600 consentono di gustare merende raffinate come le Tartine petit Déjeuner, pane di campagna con burro francese e marmellate fatte in casa, o spuntini salati quali i Finger sandwich, e ancora piatti di formaggi francesi o di salumi italiani.
Ha detto a Bar Giornale Erika Galantini, 24 anni, responsabile della pasticceria, diplomata alla scuola di cucina Alma e allieva per 2 anni di Conticini a Parigi:
“Il gusto francese in pasticceria è diverso da quello di tradizione italiana, da noi i classici sono i cannoncini, i dolci con crema pasticciera e la frutta, mentre in Francia i dessert sono molto più ricchi di creme al burro, panna, farciture al cioccolato, la viennoiserie è caratterizzata da una notevole presenza di burro che rende il gusto molto ricco”.
Ecco, voi mettete da parte per un momento l’aspetto poco light della produzione, e infilatevi nella boutique di Corso Magenta, la nostra prima risposta quando qualcuno ci chiede: hai una sola possibilità, in quale pasticceria milanese vuoi andare?
Alcuni prezzi: espresso Vero Nero 2 €; cappuccino 2,80 €; croissant 1,50; monoporzione di saint-honoré 6,90 €; millefoglie 4,90 €; tartine petit déjeuner 4 euro; finger sandwich 2/3 €; selezioni di formaggi e di salumi 13 euro.
[Crediti | Link: Dissapore, immagini: Rossella Neiadin]