A Verona esiste solo un pub dedicato alla birra artigianale e non potevamo che parlarne: il Maratonda Craft beer pub, che abbiamo appena visitato, nella nostra recensione.
In Fair Verona non esiste(va) un locale di birra artigianale: chessò un pubbetto, la tap room di un birrificio vicino, un’osteria pseudo-gourmet con qualche via di IPA stantìa. E pensare che i luoghi shakespiriani di turisti ne calamitano parecchi e gli stranieri, si sa, sono i clienti preferiti dei publican, tra europei alfabetizzati alla birra da generazioni (a differenza di noialtri) e americani abituati ad elargire laute mance.
Lo hanno capito a Roma, dove i posti di birra artigianale sono innumerabili e persino i tabaccai si sono messi a servirla alla mescita (non è una boutade) e pure a Venezia: lì è arrivata anche nei bacari, convenzionali per antonomasia.
Verona città fa appena 4.000 abitanti in meno del Capoluogo di regione e certamente avrà qualche birretta buona nella pizzeria che se la tira, ma, a quanto ci risulta, non ha mai dedicato spazi alla birra artigianale. Ad eccezion fatta per un posto di panini imbottiti e birra craft in bottiglia nell’universitaria zona di Veronetta (Ancestrale birra e mare, che ha già chiuso, sigh), la sede di una catena di hamburger con qualcosa on tap, Buns, un beershop in centro, dunque un negozio, L’Artigianale.
Poi, ad aprile 2019, ha aperto Maratonda, appena oltre l’Adige: da Piazza delle Erbe (giusto per darvi un riferimento in pieno centro) si attraversa Ponte Pietra e, proprio accanto a Zeno Gelato e Cioccolato, una delle nostre gelaterie artigianali preferite, c’è il pub.
Maratonda Craft beer pub e Alice nel Paese delle Meraviglie
Ai più avvezzi alla letteratura (o al mondo Disney, se preferite) tra voi si sarà accesa una lampadina: Maratonda è la canzone scritta da Lewis Carroll per Capitan Libeccio, uno dei tanti spannung in quel gran bel viaggio mentale che è Alice in Wonderland.
Ebbene, la publican, nonché proprietaria del locale, Alice Ronconi, pare avere due grandi passioni nella vita, tanto che il suo blog, assai longevo rispetto al pub, si chiama Alice in Beerland.
Lei è giovane, bella (che dietro un banco non infastidisce), lavora nella ristorazione da quando ha 16 anni ed espone tronfia gli attestati di partecipazione ai corsi di degustazione e servizio della birra alle pareti. Se ciò vi pare scontato venite al prossimo corso di Unionbirrai con me, che l’ultima volta eravamo tre donne e venti uomini, oppure travestitevi da donna (state leggendo un articolo sulla birra, suppongo siate maschi) e chiedete una birra generica al banco: ve ne daranno una tremendamente dolce.
Insomma, perdonate la parentesi da femminista del cazzo, ma credetemi se vi dico che bisogna avere le idee chiare e una buona dose di caparbietà per aprire al mondo della birra artigianale una piazza che ne è pressoché digiuna come Verona, ancor più se si è una ragazza.
35 posti a sedere all’incirca e 13 al banco, un “comodo” legno rivestito di color antracite, che del resto caratterizza tutto il locale. Niente Stregatti di peluche Coniglio Bianco in cartonato, solo luci a caduta, neo-classico minimalismo e lavagne.
Maratonda Craft beer pub: le birre, il cibo
Ed è proprio per questo, credo, che da Maratonda a Verona troverete una selezione di birre piuttosto democratica, al netto di qualche chicca per appassionati. Trovandomi lì, ho bevuto la “Corniola” di Bionoc (Asso di Coppe), una sour che vi suggerisco caldamente, ma la Pacific IPA di Hammer, la Koral, la Keller di Lariano e la Apa di Croce di Malto sono certa possano piacere a tutti.
8 spine e due spine inglesi (o pompe, quelle per gli stili tradizionali inglesi, quindi Golden ale, bitter, pale ale, Mild, stout, Porter) per una tap list esaustiva e sulla quale penso Alice vorrà divertirsi di più, a tempo debito.
Nel frattempo, organizza degustazioni con UDB (Unione Desustatori Birre) e serate di abbinamento tra birra e cibo. Insomma ospita corsi per far cultura in materia, ai quali ha dedicato una saletta.
Il cibo è molto buono, per quanto la proposta risulti semplice. Tartine miste da bacaro gastrofighetto (2 euro cadauna), come formaggio fresco, noci e riduzione di birra, o hummus di ceci e scaglie di mandorle, ma soprattutto la carne cruda nel panino che ho ordinato (battuta di manzo, pomodori secchi, sale affumicato, emulsione di senape, per 8 euro), era particolarmente valida.
Poi, un club sandwich fatto come si deve (7 euro). In alternativa taglieri di prodotti artigianali (8 o 16 euro), uova cotte a bassa temperatura (4 euro), e waffel (4 euro).
Questa è la proposta estiva, mi dicono che i cibi cotti torneranno in menu con la fine dell’estate: costine di maiale e stinchi cotti a bassa temperatura da un gastronomo di fiducia, che poi vengono rigenerati con il roner.
I prezzi delle birre variano: si va dai 3,50 euro della 25 cl ai 6 euro per il mezzo litro (40 cl, se si tratta di una birra “particolare”) e si serve il boccale da un litro, tra i 12 e i 20 euro.
Concludendo, un nuovo punto di riferimento per la birra artigianale (a cui si aggiungeranno altri nei prossimi mesi, vedrete), e per buongustai o avventori di Verona in genere.
Informazioni
Maratonda Craft beer pub
Indirizzo: via Sant’ Alessio 20/a, Verona
Numero di telefono: 045 832 1002
Orari: aperto dalle 18 alle 00.30 dal lunedì al giovedì e dalle 18 alle 2.00 il venerdì e il sabato; chiuso la domenica.
Sito web: facebook.com/maratondacraftbeerpub
Ambiente: pub contemporaneo
Servizio: personale preparato e disponibile
Impianto: 8 spine + 2 pompe
Cucina: cucina da pub curata