Più che una pasticceria, Maicol è una bakery alla francese: attesissima a Torino, la nuova apertura firmata Francesca Corbo e Maicol Vitellozzi – ex pastry chef dell’universo Del Cambio – è una ventata di novità in un panorama che si presenta sempre più agguerrito: quello della viennoiserie 2.0.
Sarà la vicinanza con la Francia, ma nelle pasticcerie torinesi ormai si combatte a colpi di croissant innovativi, se non nel gusto (ma anche in quello, a dire il vero) nella forma. Del Cambio mette i Torinesi in coda per il Crubik (la cui invenzione avvenne proprio ai tempi di Vitellozzi)? Allora il Caffè San Carlo – brillantemente guidato dai fratelli Costardi – risponde inventandosi la Carla, una brioche formato XL al gusto di caffè, cacao e caramello.
C’è anche il croissant a piramide della Pasticceria Orsucci e, da pochissimi giorni, perfino la sfera inventata da Del Cambio, in un universo che sembra non avere più limiti e che non tiene forse conto che se una forma al croissant è stata data, forse un motivo c’è. Quasi contemporaneamente alla sfera di Baronetto, Vitellozzi aveva presentato il suo “diamante” che, un po’ a sorpresa, alla fine non compare tra le proposte di Maicol, almeno non per il momento.
Maicol: il menu e i prezzi della viennoiserie di Torino
“Il nostro è un piccolo negozio in cui faremo croissant, pane e un po’ di pasticceria, con l’unico filo conduttore del forno”, spiega Vitellozzi. “Ci saranno le torte da forno, i biscotti, le monoporzioni, ma anche queste con basi da forno. Faremo poche referenze per categoria ma perché vogliamo fare un buon lavoro mirato”.
Si parte dunque con quattro/cinque referenze per tipo, più una a rotazione da cambiare di tanto in tanto, anche in base alla risposta del pubblico. C’è il cornetto vuoto (2,80 euro) e quello con la crema pasticcera (3,50 euro). “Lasciamo da parte il croissant francese per sposare il cornetto all’italiana – spiega Vitellozzi – con un impasto più ricco”. C’è poi un pain au chocolat classico (3,50 euro), un pain suisse extra dark con cookie al cioccolato (4 euro), la veneziana con crema pasticcera (3,50 euro) e la girella “sacher”, con cioccolato e confettura d’albicocche (3,50 euro).
Due principalmente le novità sul piano della viennoiserie: se manca il diamante, la sfida con Del Cambio sembra essere ancora più diretta. Vitellozzi propone infatti un Crubik 2.0, rivisitando la ricetta che aveva lanciato a suo tempo con Baronetto. Qui il croissant cubico ha un doppio impasto (classico e al cacao) e una farcitura al cioccolato fondente. Il risultato è al solito goloso, anche se non smettiamo di preferire l’impasto del classico croissant, trovando che in tutte queste reinterpretazioni geometriche si perda la morbidezza burrosa che caratterizza un classico prodotto da colazione. La seconda novità è il pianeta, anche qui un richiamo a un dessert inventato a Del Cambio, che qui si fa croissant ripieno di babà. L’idea è sicuramente simpatica, in effetti, ed è abbastanza interessante il gioco di consistenze tra l’anello del pianeta croccante e l’interno spugnoso del babà. Una novità che Vitellozzi voleva tenere un po’ nascosta per creare l’effetto wow all’apertura, ma che ci sentiamo autorizzati a raccontare dopo che è comparsa ufficialmente sui social ufficiali della pasticceria.
L’obiettivo è l’asporto: da Maicol non è prevista somministrazione, ma si possono prendere estratti di frutta e kombucha, “nel pieno rispetto dell’idea di una bakery nordeuropea”, spiega Vitellozzi. I prezzi, considerato il fatto che non siamo in un caffè ma in una panetteria (per quanto d’autore), e che dunque non c’è né la location intorno né un tavolino dove sedersi e fare colazione con calma, sono indubbiamente un po’ sopra la media (un croissant vuoto, alla già citata Farmacia Del Cambio, costa 2,50 euro).
Non mancano i lievitati per le feste: per la Pasqua Maicol e Francesca propongono due colombe, una agli agrumi e una seconda extra dark al cioccolato.
Il pane
Molto francese l’idea di proporre una baguette, di cui in effetti si sente la mancanza in città. Per il resto i pani a lievitazione naturale di Vitellozzi sono molto rustici, come trend della panificazione richiede: c’è il pane di quartiere, quello integrale e cerali, quello 100% segale e c’è anche un pane al cioccolato e albicocche, oltre al pan brioche e a un pane speciale condito. I prezzi vanno dai 7 ai 12 euro al chilo.
Forse, un domani, arriveranno anche i panini, che sembrano essere il coronamento della proposta di Maicol. Intanto, al pane si affiancherà anche una piccola selezione di pizza alla pala – da accompagnare magari a una birra di Edit – e nei sacchetti si può trovare un’altra creazione originale, un prodotto di recupero del lievito madre, con cui Vitellozzi e Corbo preparano delle cialde croccanti.