Siamo al Leopoldo Cafebar – senza glutine -, una delle pochissime pasticcerie di Napoli dedicate al gluten free, per provare la loro versione dei dolci della tradizione partenopea e superare (anziché no) tutti i nostri preconcetti. La nostra recensione.
La moda di mangiare senza glutine attecchisce anche su chi non ha sul serio bisogno di alimentarsi ad hoc. Un po’ come quando la mamma ti dava gli integratori per l’anemia pur essendo tu un bambino in perfetta salute, diciamo. A nulla valgono, pare, gli allarmi lanciati riguardo un ipotetico aumento del diabete di tipo 2 in concomitanza di una dieta volontariamente priva di glutine.
Dobbiamo però pur sempre fare i conti con un dato vero, cioè che le patologie varie legate al glutine esistono. Anzi, celiachia a parte, ci ricorda Bressanini che ipersensibilità varie devono ancora essere codificate.
E mentre i nostri compagni di mangiate allergici o intolleranti spesso devono portarsi le vettovaglie da casa, i ristoratori cercano di organizzarsi al netto delle difficoltà: gli spazi da dedicare al senza glutine devono essere ben delimitati (da vetrate ed ingressi appositi) e distanziati dagli altri, per evitare contaminazioni incrociate e particelle volatili (!!!). Poi c’è il problema delle preparazioni di per sé, dal momento che impastare con farine senza glutine è una brutta gatta da pelare e non di rado si ricorre ad addensanti (come la gomma di xantano), con risultati “diversamente performanti”.
Ora, in tutta sincerità, mi sono chiesta come un celiaco possa mangiare il babà o la sfogliatella a Napoli, città che ultimamente offre buone pizze gluten free, piatti alternativi e – decisamente in corner – anche pasticcerie. Sul territorio cittadino ho trovato un paio di esempi: il più valido, al momento, è quello offerto dal brand Leopoldo 1940, che ha creato un punto vendita dedicato al “senza”: Leopoldo Cafebar – Il senza glutine.
Due parole su Leopoldo, per chi non lo conoscesse. Nacquero tarallari, il che a me pare una bellissima cosa, visto che il tarallo (quel bellissimo panificato con sugna, mandorle e pepe, traslucido di grasso e perfetto da sgranocchiare passeggiando) è una delle cose più buone che ci ritroviamo a Napoli. Successivamente, dai taralli e panificati si passò a produrre dolci. Hanno colonizzato la città con i dolci: un case study tutto napoletano, almeno per quanto riguarda il marketing e la diffusione capillare di questi punti vendita nella città. Molto più di una “pasticceria”, per la quantità inusitata di dolci, lievitati, panificati, che propone ogni giorno. E non parliamo soltanto di dolci distribuiti nella cintura metropolitana di Napoli, ma anche di forniture, eccetera.
Leopoldo Senza Glutine: l’ambiente
Leopoldo Cafebar Senza Glutine conquista qualche punto già dalla posizione, da non sottovalutare: estremamente centrale, in pratica di fronte al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) ed a due metropolitane di due linee differenti, Museo e Cavour. Facilmente raggiungibile da ogni punto della città.
L’ambiente è piccolo: all’ingresso, ci ritroviamo subito una bella esposizione di dolci senza glutine come un’invitante cassata napoletana, subito dopo il banco dei dolci L size ed S size (mignon).
I toni sono vagamente chabby chic: in una saletta di fronte al banco caffè prevede qualche tavolino per la consumazione in loco, nulla di molto agevole oppure comodo per sostare a lungo, ma per una colazione veloce sono affidabili. Il rosa unito alla fantasia à pois mi fa sentire molto Dumbo alla parata degli Elefanti Rosa.
Super-nota di merito riguardo il personale: gentile, molto accorto, si è dimostrato disponibile a fornire tutte le spiegazioni riguardo impasti e farciture. In caso di dubbi, hanno subito sbirciato il libro unico degli ingredienti.
Da non sottovalutare, la presenza di dolci freschi al taglio come torte di mele e carrot cake (alcuni anche senza lattosio), così come dei dolci mignon in sacchetto, da portar via e degli immancabili taralli di Leopoldo, versione gluten free. Presente anche una vetrinetta con qualche pizza al taglio.
I dolci napoletani in versione gluten free
Dopo un caffè non particolarmente performante (virate su altro, c’è tantissima roba dai tè, alle cioccolate, alle tisane, ai cocktail), iniziamo con il babà senza glutine: il corpo è particolarmente sviluppato, mentre la cupola è poco pronunciata. Il colore è brunito e all’aspetto sembra ricoperto di una decisa bagna zuccherina. La prova forchetta risulta abbastanza soddisfacente, i dentini affondano nella pasta con un po’ di “ritrosia” rispetto ad un babà con pasta classica, ma niente di preoccupante. Come già diceva l’aspetto, il babà risulta particolarmente “zuppo” e zuccherino.
La pasta interna vira decisamente sul colore giallo (non abbiamo chiesto, ma la base di questo impasto senza glutine sembra decisamente farina di mais, dal colore) , non particolarmente alveolato ma in qualche modo il pasticciere è riuscito a scagionare l’effetto da “cattiva lievitazione” al gusto. La bagna ha sacrificato la parte alcolica in favore di un eccesso di zucchero. Qualche incertezza su questo babà, che risulta comunque godibile.
Il capitolo sfogliatelle è decisamente più pingue: insomma, la sfogliatella è un dolce bomba strapieno di glutine, a partire dalla pastafrolla (per la frolla) e la sfoglia (per la sfogliatella riccia), passando per il ripieno che, oltre alla ricotta ed ai canditi, contiene anche una certa dose di semolino di grano, che contiene naturalmente glutine.
La sfogliatella frolla è stata la vera sorpresa di questo assaggio dedicato al senza glutine. Taglia M nella scala delle sfogliatelle, va benissimo nel palmo di una mano, sembra un biscottino e dall’odore risulta vagamente vanigliato, grazie all’aggiunta dello zucchero a velo. La temperatura di servizio è tiepida. Il guscio, fatto di farina di riso, farina di lenticchie, farina di teff (in proporzioni variabili) è molto friabile e sottile, accoglie benissimo il ripieno generoso fatto di farina di riso, ricotta e canditi.
Cottura che si attesta a livelli ottimali, lasciando il giusto grado di umidità ma senza lasciare zone crude, soprattutto il “filo” che congiunge ripieno e guscio, tallone d’Achille della cottura. Senza tema di sbagliarmi, questa sfogliatella frolla senza glutine regge benissimo il confronto con le più classiche e blasonate. Promossa a pieni voti.
La sfogliatella riccia, ve lo dico subito: non è esattamente una bellezza. Piccolina, poco stesa, una sorta di “ventaglietto” molto brunito, è una di quelle sfogliatelle a cui daresti poco credito. Mettici pure che ha il colorito del terreno di Marte. Servita al tavolo, ne guadagnata qualche millesimo di punto in più grazie ad una sapiente spolverata di zucchero a velo, ma tant’è. Leggera in mano, non unta, si presenta ben chiusa. Apro il corpo del reato in due: scricchiolio molto attenuato, ma non posso dire che non ci sia.
Il ripieno è quello della sfogliatella frolla, forse qui leggermente più cremoso e con canditi non in vista. L’effetto crunchy è sicuramente sacrificato, ma la sfogliatura è davvero ben fatta ed al palato la pasta sembra quasi “sciogliersi”. Una sfogliatella riccia sicuramente differente dalle glutinose, ma il risultato è studiato, apprezzabile.
Prezzi
Avendo consumato al tavolo, abbiamo i dovuti rincari. I dolci ci sono costati 2,50 euro l’uno (da portar via, venivano 2,00 euro a pezzo), il caffè viene molto alto vista la resa, cioè 2,00 euro al tavolo. Il prezzo dei dolci ci pare giusto, vista l’offerta singolare e visti anche i prezzi (e sovrapprezzi) che solitamente molti applicano a questi prodotti, in virtù dell’eccezionalità del “senza glutine”. Qui il “senza glutine” è la norma, il prezzo lo dimostra, la clientela è variegata e c’è un buon ricambio. L’operazione sembra ben riuscita, da limare qua e là, ma è posto assolutamente da segnalare e da appuntare in guida, perché potrebbe sempre tornarvi utile.
Informazioni
Leopoldo Cafebar – Il Senza Glutine
Indirizzo: Piazza Cavour 78/79, Napoli
Sito web: www.pasticcerieleopoldo.it
Orari: Aperto tutti i giorni dalle 07.00 alle 21.00
Tipo di cucina: pasticceria napoletana senza glutine
Ambiente: spazi piccoli, chabby chic
Servizio: cordiale e molto preparato sul senza glutine