Anno di grazia 2018: Dissapore ha appena presentato la sua classifica delle 100 gelaterie artigianali migliori dell’anno divisa in tre post:
[Le 100 gelaterie artigianali migliori del 2018: da 100 a 31]
[Le 100 gelaterie artigianali migliori del 2018: da 30 a 11]
[Le migliori 100 gelaterie artigianali del 2018: da 10 a 1]
Accoglienza calda, stima e condivisioni a pacchi, come d’abitudine molto attiva l’informazione locale.
Detto questo, non sono pochi i lettori nostalgici che preferiscono consultare la classifica in un unico post invece che in 3, e chi siamo in fondo noi per non accogliere questo straziante grido di dolore?
Di seguito trovatr “Le migliori 100 gelaterie artigianali del 2018” in tutta la loro voluminosa ma ininterrotta interezza.
P.S. Ricordatevi anche delle edizioni precedenti —2017, 2016, 2015, 2014, 2013 e 2011, senza dimenticare i criteri da soddisfare per far parte della classifica.
La classifica da 100 a 1
#100 Gelaterie Pallini | Nuova Entrata
Via Giuseppe Garibaldi 70, Seregno (MB)
#99 Dolci Sfizi | Nuova Entrata
Viale P. Nenni 5, Macomer (NU)
#98 Vassalli | Nuova Entrata
Via Giuseppe Zanardelli 7, Polpenazze del Garda (BS)
#97 Q.B. Gelato | Nuova Entrata
Via Aristide de Togni 30, Milano
#96 Le Conserve | + 4
Via Seganti 5, Forlì
Via Mura Barriera 3, Cesena
#95 La casa del dolce | Nuova Entrata
Piazza Duomo 1, Salò (BS)
#94 Gelateria Emilio | – 6
Porto turistico, Maratea (PZ)
#93 Gelato Spilamberto | + 4
Via Umberto I 4, Spilamberto (MO)
#92 Gretel Factory | Nuova Entrata
Via Abate Tosti 51, Formia (LT)
Piazza della Liberta, Gaeta (LT)
#91 Altro Gelato | Nuova Entrata
Via XXV Marzo 4, Domagnano, San Marino
#90 La Collina delle Galline | – 21
Via Giovannetti 9, Correggio (RE)
#89 Cremeria Veneta | – 15
Via Vittorio Veneto 54, Brugnera (PN)
#88 Gelati d’Antan| NE
Via Nicola Fabrizi 37/C, Torino
#87 Gelateria Michel | + 5
Piazza Del Popolo 5, Peschici FG
#86 Fuori dal centro | – 25
Via del Brennero 9, Loc. Chifenti – Borgo a Mozzano (LU)
Piazza Olinto Dini 1F, Castelnuovo G.na (LU)
Via Borgo Giannotti 105, Lucca
#85 Gelaterie Leoni | + 5
Via Fratelli Bandiera 40, Cesena
Via Savio 562, Cesena
#84 Il mondo di mezzo | – 17
Via Piermarini 5, Monza (MB)
Via italia 44, Usmate Velate (MB)
#83 Alice | Rientrata
Viale Trieste 210, Pesaro (PU)
#82 Lolla Gelato | Nuova Entrata
Corso della Repubblica 59, Bolsena (VT)
#81 Laboratorio del Gelato | – 19
Viale Ugo Foscolo 11, Viareggio (LU)
#80 Citrus | – 8
Via Paolo Baratta 2, Battipaglia (SA)
#79 Pinagel | + 20
Corso Umberto I 7, Peschici (FG)
#78 Carapina | + 2
Piazza Guglielmo Oberdan 2/R, 50136 Firenze
#77 Caffè Adamo | + 5
Via Marchesa Tedeschi 17, Modica (RG)
#76 Basilico e limone | + 7
Via Giuseppe Mazzini 7, Levanto (SP)
#75 Al Soler | – 12
Via Pecol 62, Pecol Val di Zoldo (BL)
#74 Soleluna| – 14
Via Euganea 21, Selvazzano Dentro (PD)
#73 Cremeria Aurelia | – 18
Via Aurelia 398, Roma
#72 Gelateria Marea | Nuova Entrata
Viale Miramare 7, Manfredonia (FG)
#71 Esquimau | + 20
Via Montereale 6, Pordenone (PN)
#70 Cremeria Sestri | – 31
Via Gaetano Donizetti 36, Genova GE
#69 Gelateria della Passera | – 34
Via Toscanella 15/red, Firenze
#68 I Vizi degli Angeli | – 26
Via Domenico Ridola 36, Matera
#67 Fiordilatte | – 8
Via Cividale 53, Udine
#66 A casa di Ludo | – 30
Via Trieste 141, Tortoreto Lido (TE)
#65 C’era una volta | – 7
Via Porta Rufina 33, Benevento
#64 Adel | + 17
Corso Giuseppe Garibaldi 155, Legnano MI
#63 Cremeria Spinola | + 3
Corso Valparaiso 118, Chiavari (GE)
Corso Millo 28, Chiavari (GE)
#62 Ottimo! | – 8
Corso Stati Uniti 6C – Torino
Corso Marconi 23A – Torino
Piazza Borromini 86 – Torino
Via Garibaldi 21 – Torino
#61 La Svolta | – 20
Via Cairoli 6, Marciana Marina (LI)
#60 Caffè del Duomo | Nuova Entrata
Piazza Municipio 17, Terracina (LT)
#59 Sorbetteria Crème Glacée | + 9
Via Gabrielli 8, San Benedetto del Tronto (AP)
#58 Gelateria Popolare | – 22
Via Borgo Dora 3, Torino
#57 Gelateria Naturale Scaldaferro | – 10
Via Cà Tron 31, Dolo VE
#56 Dolce Capriccio | Nuova Entrata
Via Alcide de Gasperi 53, San Vendemiano (TV)
#55 Pico Gelato | – 11
Largo XXI Aprile 1, Roma
#54 Gambrinus | + 3
Via Luigi Bonazzi 3, Perugia
Viale San Sisto 104, Perugia
#53 Pavè, Gelati & Granite | – 7
Via Cesare Battisti 21, Milano
#52 Ciocolat | – 18
Via Statale Toscolano 130, Toscolano Maderno (BS)
#51 Gelateria di piazza | – 8
Piazza Della Cisterna 4, San Gimignano (SI)
#50 Chantilly | – 24
Via dell’Artigianato 22, Moglia (MN)
#49 Ludo Gelateria Naturale | + 3
Via Roma 87, Follonica (GR)
#48 Casa del Gelato | + 40
Viale Martiri della Libertà 106/108, Albenga (SV)
#47 Cremeria Opera | + 4
Via Gaetano Luporini 951, Lucca
#46 La Torretta | Nuova Entrata
Viale Giuseppe Garibaldi 2, Cava de’ Tirreni (SA)
#45 Tonka il gelato che volevi | – 8
Via Foscolo 15, Aprilia (RM)
#44 Essenza | Nuova Entrata
Via Nazionale 90F, Trescore Balneario (BG)
#43 maCam | – 23
Corso Italia 40, Novara
#42 L’arte di Mauro | + 3
Piazza Martiri della Libertà 15, Mirano (VE)
#41 Marco Serra Gelatiere | Nuova Entrata
Via Trento 8, Carignano (TO)
#40 La Sorbettiera | + 13
Piazza Torquato Tasso 11, Firenze
#39 Gelato Ingredienti Nobili | – 18
Via Bramante 48,Civitavecchia (RM)
#38 Gelateria Sanelli | – 7
Piazza Del Popolo 2L, Salsomaggiore Terme (PR)
#37 Baldi | Nuova Entrata
Via Carlo Levi 19, Agliana (PT)
#36 Stefano Dassiè | – 11
Via Sant’Agostino 42, Treviso
Via Calmaggiore 60, Treviso
Piazza Negrelli, 13, Montebelluna (TV)
#35 Zeno gelato e cioccolato | – 2
Piazza San Zeno 12a, Verona (VR)
#34 Bar Mincuccio | + 14
Largo Cristoforo Colombo 1, Palagiano (TA)
#33 Sikè Gelato | + 5
Via Marina Garibaldi, Milazzo (ME)
#32 Alberto Marchetti | – 13
Piazza CLN 248, Torino (Casa Marchetti)
Corso Vittorio Emanuele II 24/bis, Torino
Via PO 35 Bis, Torino
Via XX Settembre 48, Alassio (SV)
Viale Monte Nero 73, Milano
#31 Pinguino gelateria naturale | – 3
Via Silvestri 224, Roma
#30 Mara dei Boschi | Rientrata
Via Berthollet, 30h – Torino
Corso De Gasperi 57e – Torino
Via Vittorio Emanuele 17d – Alba, CN
La dipendenza dei torinesi dal Marotto –il gusto gianduia senza latte disponibile da Mara dei Boschi anche al tartufo bianco d’Alba, sempre con nocciole delle Langhe– ha sintomi lievi, e che consistono in una piccola ansia da placare, per tornare alla condizione precedente di pace; ansia che chi non è mai stato in via Berthollet, non conosce.
Ma dire che la (migliore) gelateria torinese sia tutta in quel gusto –per quanta dipendenza possa indurre– sarebbe far torto alle altre dolcezze della Mara, tra cui l’omonimo gusto alla fragola Mara des Bois, varietà francese del frutto.
Oggi sono due le gelaterie a Torino, oltre al locale di Alba, e certo non si può dire che dopo l’addio di Marco Serra, solista a Carignano (Marco Serra Gelatiere, nuova entrata della classifica di Dissapore al numero 41), si siano persi d’animo. Bravi sono stati il giovane Davide Ferrero, affiancato ora da Roberto Speranza.
#29 100% Naturale | + 20
Via XXV Aprile, 126 – Sestri Levante, GE
“Girando a destra dopo 100 metri”, rispondono cordiali due residenti interpellati sul carrugio che ospita 100% Naturale. “Ma c’è una gelateria anche qui, se vuole”.
Grazie, no, non voglio: voi continuate a guardarmi con quel misto di compatimento e ammirazione per l’anticonformismo, ma i gusti totalmente bio secretati nelle carapine da Luca Pannozzo sono un richiamo troppo forte.
Noce e Fichi, per esempio, e restando sul locale il Fiordilatte, con il latte di razza Cabannina, o la liquirizia, irresistibile come in poche altre gelaterie italiane.
No, gelato e granita non sono due mondi inconciliabili, la notizia è che hanno preso a dialogare: non uscite dal piccolo antro ligure senza aver provato il gusto mandorla. Che troverete anche in versione ghiacciolo. Gourmet, si capisce.
#28 Joia gelateria naturale | + 4
Via Trento e Trieste, 112 – Formigine, MO
Come tema di conversazione, nell’attesa di provare la Cassata sbagliata, con ricotta di pecora, cioccolato di Modica e melanzane candite, potreste chiedervi se gli chef applicati al mondo del gelato sono utili o solo un’operazione di facciata.
Noi pensiamo che siano utili. Prendete Andrea Martinelli: abituato ai ritmi incalzanti delle cucine stellate, non riesce a limitarsi al gelato. La frutta candita preparata in laboratorio non è destinata ai pozzetti soltanto, ma anche apanettoni e colombe, parte della proposta di Joia insieme alle focacce da abbinare alle granite.
Del resto, pur fedele al culto degli ingredienti locali come il balsamico dell’acetaia Leonardi e le amarene Ca’ del Rio, è lampante la passione dello chef gelatiere per la Sicilia. L’amate anche voi? Allora scegliete il gusto Mandorla grezza e nella granita il gelsomino.
#27 Chiccheria | + 2
Via Piave, 14 – Marina di Grosseto GR
Via Dante Alighieri, 5 – Cagliari
Via Vittorio Emanuele, 2 – Villasimìus CA
Si dice, tra i mastri stracciatella, che a fare il gelato buono son capaci tutti, mentre a insegnarlo, avviando alla professione nugoli di studenti speranzosi, bisogna essere bravi davvero. Bene, Manuele Presenti ha inciso nelle sorti recenti del gelato artigianale con un duplice ruolo:
1) Indefesso fabbricante di gusti che, nella bottega di Marina di Grosseto annoverano latte della Maremma, Morellino di Scansano e basilico ligure, mentre in Sardegna –a Cagliari e Villasimius– propongono la doratissima Crema di ricotta, ispirata alle pardulas e profumata con zafferano e cannella;
2) Chioccia imprescindibile per i numerosi gelatieri che si sono formati nella sua scuola.
Chiccheria e Gelato Naturale Academy: ben fatto Manuele!
#26 Gelateria Pastorino | – 9
Via Vittorio Veneto, 31 – Calice Ligure SV
La mania del gelato artigianale dilaga, e nonostante sia tutto iniziato in epicentri come la gelateria Gelato Giusto di Milano e Claudio Torcè a Roma, la temperie consiglia di puntare su province amene, stavolta abbarbicate tra le alture dell’entroterra ligure.
Dove inizia la storia di un successo familiare, quello dei Pastorino, della cui fama, divulgata grazie al gelato trasparente (una delle poche gelaterie che pubblica sul sito la lista completa degli ingredienti) e al tocco levigato, vive un po’ tutta Calice Ligure.
Come confermano gli appassionati avventori che s’inerpicano fin su alla bottega –aperta dal 1940– per immergersi nel ricordo d’altri tempi, quando ci si sedeva ai tavolini per godersi una coppa gelato: qui si può ancora fare.
#25 Scian | + 3
Via Sclavons, 75 – Cordenons PN
Corso Vittorio Emanuele 21/I, Pordenone
Via Udine 34, Lignano Sabbiadoro (UD)
Ci risiamo: altro cuoco che ha virato sul gelato. Funziona? La risposta è soprattutto in un gusto, entusiasmante: Uva fragola. Mentre lo provate, pianificate il bis che sarà a base di Zafferano di San Quirino, con stracciatella di amarene e mandorle.
Tre gelaterie nell’operoso nord-est all’insegna di un gelato pulito e diretto, costruito sul gusto personale di Alessandro Scian, molto chiaro nel definirlo “il gelato come lo vorrei io”.
Come vuole lui è anche il ritorno al primo amore, la ristorazione, con la Bonteca, a Cordenons e a Jesolo, ristorante dove le pizze, il pane e le focacce sono fatte con “grani scelti, lievito naturale, pasta madre viva stesa a mano”. Mica cavoli.
#24 Il Cannolo Siciliano | Nuova Entrata
Piazza Roberto Malatesta, 15/16 – Roma
Viale Quattro Novembre – Roma
Il nome rampante della Gelato Valley romana, Eugenio Morrone, con negozio aperto al Prenestino, nei pressi del Pigneto, ha portato Il Cannolo Siciliano a essere la più alta nuova entrata dell’anno nella classifica di Dissapore.
Forse perché, oltre a farcire al momento i cannoli menzionati nel nome, i sorbetti, compreso l’idolatrato Mandarino tardivo con menta piperita o Pera e caramello, vengono fatti con frutta, zuccheri, acqua, carrube. Stop.
E le creme, prima tra tutte la Pastiera napoletana, con latte, zuccheri, carrube. Stop. Oppure è merito della struttura volutamente grossolana, quasi carnosa, che piace molto ai romani.
Tanto che, un trionfo qui e uno lì nelle competizioni sul gelato, dopo il Pigneto originario Il Cannolo Siciliano ha già figliato una seconda bottega aperta dal cognato Rosario Nicodemo.
#23 Gelizioso | – 7
Via Giacomo Matteotti, 47 – Sarno SA
Un tempo, prima che gli indirizzi del gelato artigianale riempissero gli smartphone dei nuovi foodies, era più facile individuare quelli giusti. Erano pochi, soprattutto. E i loro proprietari, se di prima generazione, avevano passato tanti anni a fare gelati che glielo si leggeva in faccia, ogni cono preparato.
Adesso c’è tutta una generazione di nuovi affluenti che non hanno il peso del tempo addosso, come Giuseppe Cascella, giovane e gagliardo che nell’entroterra di Sarno s’è inventato il gelato “appena raccolto”.
Traducetelo con l’uso maniacale della frutta fresca locale e una ferrea rotazione stagionale dei gusti. Questo è il momento di More di gelso, Melone Cantalupo, Anguria e Percoca nel vino, cioè la versione campana della sangria.
Visto che siete a Sarno, prima di uscire chiedete se è disponibile il sorbetto profumato di menta fatto con il Pomodoro San Marzano, coltivato rigorosamente nei dintorni della gelateria.
#22 Cremeria Scirocco | – 8
Via Agostino Barelli, 1 – Bologna
C’è una correlazione precisa tra gelato gastronomico (o “salato”, anche se salato non è) e fiducia, che passa per il sorriso rassicurante di Andrea Bandiera.
Si è mosso dall’informatica al gelato con ottimi risultati, tanto che oggi sono parecchi i gusti dei colleghi in cui di trova il suo zampino. Sarà per questo che si sperimentano volentieri gelati audaci come Il mio pesto o Tortellone, quando si arriva nel primo hinterland bolognese per entrare in quell’oasi di dolcezza che è la sua bottega.
Dove anche i gusti classici –con latte ma senza uova, senza latte e senza uova e finalmente (ops, scusate), con latte e uova– sono fatti a regola d’arte. Crema al limone, Bacio siculo, Limone, zenzero e miele i nostri preferiti.
#21 Cremeria Santo Stefano | – 10
Via Santo Stefano, 70 – Bologna
Ci piacciono verginità e appeal rivoluzionario nelle gelaterie artigianali. Non succede spesso, ma siamo ancora increduli quando, passando da Bologna, osserviamo come funziona la Cremeria Santo Stefano di Mattia Cavallari.
Nel laboratorio completamente a vista, che rifornisce la gelateria di lievitati, confetture e cioccolato, vengono tostate nocciole e pistacchi, lavorato il cacao, candita la frutta.
Mentre nella piccola cremeria retrò spiccano i cioccolati setosi –Non è la Sacher (cioccolato con amarene di Cantiano e biscotti)– e i sorbetti che d’estate diventano spesso “gusto del mese” –su tutti Mora di Medicina e Chinotto di Savona.
E tra un Teobroma, sorbetto al cioccolato con massa pura al 100%, e una Crema libanese, non dimenticate di provare una “cestina” –classica cialda bolognese– farcita con Crema delle zitelle, ricca miscela di mascarpone e pinoli.
#20 Pasticceria Santo Musumeci | + 2
Piazza Santa Maria, 5 – Randazzo CT
Santo Musumeci è un sublime pasticciere siciliano, in un ipotetico museo aspirazionale del gelato artigianale, che prima o poi qualcuno realizzerà, un posto per lui è assicurato.
C’è sempre piaciuto per le trovate umanizzanti, oltre regole, tecniche e manuali, per la serietà temperata dal romanticismo con cui ha interpretato gelato, granita e pasticceria sicula secondo le sensazioni che restituisce il suo palato.
Più secchiona ma sempre esplosiva nella personalità sua figlia Giovanna, oggi motore della pasticceria di Randazzo, nonché direttrice di importanti rassegne sul gelato. Grazie a lei il gelato dei Musumeci è contemporaneo, allineato alle tendenze più recenti. Ma per il gusto di smentirci, voi provate l’eterno Oro verde di Sicilia.
#19 Crivella Gelati & Dessert | + 4
Enzo Crivella è uno che la sa lunga sul gelato, tanto che per la sua figura dall’inconfondibile zazzera bianca è stato coniato un neologismo: gelatologo. Crivella, aedo della gelatologia, scorrazza in lungo e in largo per far conoscere la bontà dei prodotti del Cilento, ispirazione principale del suo gelato.
Vulcanico e inarrestabile ha trasformato l’emarginazione nella gelateria vista mare della lontana Sapri in un vantaggio, perché scoprire con quale frutto, miele o erba cilentana abbia arricchito quest’anno il latte di bufala, restituisce la fatica del viaggio.
Quali gusti suggerirvi tra i tanti che ha sperimentato e proposto dall’inizio dell’estate? Noi puntiamo su Pane e fichi, l’evergreen Foresta nera, Lavanda degli Alburni & albicocca del Vesuvio.
#18 Gelato Giusto | – 2
Via S. Gregorio, 17 – Milano MI
Per un quinquennio quella di Gelato Giusto a Milano è stata una monarchia fichissima che poteva competere con qualunque gelato, italiano o internazionale che fosse.
Vittoria Bortolazzo ha coltivato bene il suo giardino, cioè la graziosa micro bottega aperta in zona Venezia Monforte nel 2009, restando concentrata sul prodotto, il cui Dna, dovessimo individuarlo, si trova a metà tra gelato artigianale e tradizione di pasticceria. Solo che nel frattempo è arrivata tanta concorrenza a metterla un po’ in ombra.
Intendiamoci, non entrerete mai nella sua bottega con l’aria smarrita da “che ci faccio qui”, perché anche oggi è giustamente considerata tra le più buone di Milano.
Non potremmo essere più d’accordo, avendo apprezzato particolarmente: Cheesecake all’amarena, Sorbetto al cioccolato e Banana, noci e cioccolato.
#17 Galliera 49 | – 13
Via Galliera, 49 – Bologna BO
Arredamento minimale (nel senso che non esiste proprio) per la gelateria bolognese dal successo inversamente proporzionale alla metratura, guidata da Maurizio Bernardini.
Parliamo di una vetrina che dà sotto un portico di Bologna, non proprio lindo, dove comunque c’è sempre coda. Code reali e non autoindotte dall’infinito rimestare dei commessi nella carapina, tanto lo abbiamo capito ormai che tutto quel menare il torrone serve solo a perder tempo. Poi che i commessi non siano la rappresentazione della simpatia è un altro discorso.
Il gelato, sempre inappuntabile e distante dalla tradizione della Bologna tutta crema e mascarpone, è costruito per sottrazione, con gusti essenziali e puliti che puntano su ingredienti bio. Come Robiola con noci e miele di castagno, Sorbetto di fico fiorone o il Pinolo, fatto con i pinoli bio del Parco di San Rossore.
#16 Officina del Gelo Avalon | + 2
Corso della Libertà, 44 – Bolzano BZ
Paolo Coletto è l’eis guru del gelato, che teutoniche riviste specializzate e non celebrano come uno dei migliori (se non il migliore) yogi del gelato italiano.
Un’aristocrazia operaia che macina con tecnica raffinata tonnellate di ingredienti a chilometri zero, saccheggiando diversi masi e aziende agricole dell’Alto Adige. Senza dimenticare meditazione e ispirazioni zen mutuate dai numerosi viaggi del Coletto –un vero personaggio– nel mistico oriente.
Progetti futuri: aprire una scuola di vita gelatiera in Thailandia e passare i ferri del mestiere al figlio (appena sarà pronto a camminare da solo). Noi nel frattempo ce la siamo spassata con il Caffè Giamaica, e ogni gusto fatto con latte di capra.
#15 Greed | + 9
Via Cernaia, 28 – Frascati RM
Ormai sono solide le radici di Dario Rossi in quel di Frascati, dopo gli anni romani che ce lo hanno fatto conoscere.
L’aria dei colli gli ha fatto bene, tanto che oggi è diventato una celebrità mediatica, ospite di televisioni, radio, eventi dove con piglio impenitente spinge sull’acceleratore del chilometro zero in gelateria.
Visto che è considerato uno specialista del gelato gastronomico, e che trovandovi a Frascati un assaggio di Cacio e pepe non può mancare, stupitevi di quanto possa essere buono un gelato all’insalata con con olio extra vergine del frantoio Orsini, fatto con lattuga romana biodinamica.
Sorpresi? Ma guardate che il trionfo della biodiversità di Greed prevende ingredienti come basilico, pecorino stagionato in grotta, fiori di zucca e alici, per dire.
#14 La Gourmandise | – 1
Via Felice Cavallotti, 36b – Roma RM
Capitava ai tempi delle grandi gelaterie romane di seconda generazione, tipo il San Crispino dei fratelli Alongi, che vigesse il divieto e anzi lo stigma del cono, con la sola coppetta consentita. Spiegazione ufficiale?
Nulla deve deviare l’attenzione dell’avventore dai gusti estremi del gelato, che nel caso de La Gourmandise di Dario Benelli –moderno censore del cono– sono fatti con il latte di capra.
Nonostante una faccia da commedia dell’arte e tanto puntiglio, dobbiamo dare credito al profeta della coppetta di Monteverde? (Giammai! O cono, o dieta stretta senza gelato).
Vedete voialtri. Noi ci limitiamo a segnalare esiti superlativi nei classici di Benelli: Crema allo zafferano e noci, i numerosi cioccolati con gradazioni in scala dal 64 al 100%, la Fragolina di Nemi, la Cheesecake rivisitata con tomino di Vallecervo.
#13 Capolinea | – 10
Viale Ettore Simonazzi, 14 – Reggio Emilia RE
Si va dunque in questa gelateria vincente –nel senso di prima nella classifica di Dissapore, anno di grazia 2016– si passa dai vialoni irredemibili di Reggio Emilia, giù fino a Via Ettore Simonazzi dove le mappe di Google si confondono sempre.
Si va a provare il piacere del gelato di Simone De Feo, che a suon di barba da party people, recenti frequentazioni modaiole e un libro appena uscito, sta diventando una star mediatica.
Benediciamolo comunque, che sia il De Feo fuori dagli schemi del gelato al Burro con le alici o quello più universale del Sorbetto al limone sfusato di Amalfi ad accoglierci, come faranno le latterie Podere Giardino e le aziende agricole Leoni dei dintorni, così come intolleranti e vegani verso cui il gelatiere con la barba mostra tanta attenzione.
E la sera che cala nel piccolo dehors porta in dote –oltre ai radical chic dalla mid Padania che chiacchierano di artisti, buskers, pilates e gallerie d’arte– i gusti “Essenziali”, con soli 4 ingredienti di base: panna, tuorlo d’uovo, zucchero di canna e latte. Provateli!
#12 Claudio Torcè | Rientrata
Viale dell’Aeronautica, 105 – Roma RM
Eccolo qui, Claudio Torcè, celebre nella Gelato Valley capitolina per esserne l’iniziatore, il maestro dei nomi più noti e il fallimento (questa cosa in senso figurato).
Correva l’anno 2003, e la gelateria di viale dell’Aeronautica segnava un punto di non ritorno con la sfida dei 100 gusti (che non sono mai stati 100, ma 25/30 a rotazione), e la lucida follia del gelato gastronomico prima ancora che chiunque altro potesse immaginarlo.
Poi i punti vendita si sono moltiplicati, folgorato dalla sindrome di Berlusconi neanche il gelatiere dell’Eur sapeva più quanti fossero. 7 o forse 8, magari 10, chissà. Quello, chiaramente, non si poteva più chiamare gelato artigianale. Ma era il problema minore, a stretto giro è arrivato qualche guaio finanziario.
Torcè è da poco ripartito sempre nella bottega di viale dell’Aeronautica. Dal nuovo gelato ha levato zucchero bianco e lattosio. L’apparato digerente ringrazia, e insieme il palato, perché anche con fruttosio, latte e panna, sapendo perfettamente come cesellarli, si ottengono risultati strepitosi.
Gusti da scegliere? Rischiamo di fare notte. Nocciola, la serie dei cioccolati in purezza, abbinamenti estemporanei ma riusciti come Banana e pinoli o Fragole e zenzero, una versione personale della Nutella che potrebbe far storcere il naso ai puristi ma, averne.
Buone notizie dall’Eur: Claudio Torcè invecchia bene, con tanto di belle rughe sartoriali su una faccia à la Jean Paul Belmondo.
#11 Golosi di Natura | – 3
Via Vittorio Emanuele, 22 – Gazzo PD
Se lo litigano come formatore, Antonio Mezzalira. Forse è perché considera i piccoli gelatieri che prende in consegna uno spaccato di futuro, per capire come il futuro sta cambiando.
Gli riescono mezzi miracoli anche nella veste di gelatiere, che poi è quella che ci interessa, come certi gusti con un physique du rôle stratosferico (inteso come struttura, perfettamente cremosa). È il caso del fotografato Sunset Boulevard, sorbetto con melone, lime e bacche di vaniglia Tahiti.
Superano il test del palato anche i numerosi gelati vegan friendly e senza latte, specie SweetCream: crema all’uovo con latte di riso, meringhe e salsa alla fragola.
Per provarlo, insieme ai gusti classici e un fiorire di divagazioni come il Prosecco, dovete spingervi nella campagna veneta di Gazzo Padovano, perché un grande gelatiere oggigiorno non è tale se non ha bottega “in culo al mondo” (cit.).
#10 Bloom + 2
Via Taglio, 16 Modena | Piazza Mazzini, 42 Modena
Ragazzo prodigio cresciuto a pane e gelato, a 30 anni possiede due botteghe –una aperta da poco in via Taglio, l’altra spostata in piazza Mazzini dalla posizione originale di via Farini, con angolo caffetteria e lievitati autoprodotti– oltre a un buffo stile nerd che lo rende simpatico anche quando si lancia nell’ennesima filippica anti-additivi.
Che storia! È o non è degna di una serie su Netflix?
Siccome ha il vezzo hipster di battezzare certi gusti con nomi improbabili, per pigrizia giornalistica a Modena lo definiscono il Bottura del gelato. Lui con questa cosa qui ci gioca, ecco perché nelle sue gelaterie si materializzano gusti come An american guy walking in Vignola (burro d’arachidi con restrizione di Campari e amarene di Vignola) o Goodbye Ruby Tuesday (pinolo, timo e salsa di rabarbaro). È la ricerca di un brivido che vada al di là di quello che c’è nelle solite vetrine.
Per non sbagliare, tra gusti classici e poco convenzionali, provate tutti quelli con le amarene, le amarene brusche e le marasche: non c’è verso di sbagliare.
GUSTO CONSIGLIATO: Spagnola: crema all’uovo con vaniglia del Madagascar, e amarene brusche di Modena cotte.
#9 L’Albero Dei Gelati – 7
Via Santa Valeri 93, Seregno (MB) | Via G. Sirtori 1, Monza | Via A. Volta 1, Cogliate (MB)
I 3 negozi brianzoli di Albero dei gelati? Un giorno andrà studiato l’influsso del suo decoratore sull’estetica gelatiera di questi anni.
Niente parquet simulato, banco finto-vecchio, macchinari a vista e abuso di tecnologia come va oggi, ma rilassante legno bianco in stile country farm, per combinare l’estetica e il consumo etico caro a Monia Solighetto, fratello e marito compresi.
E pazienza se per assaggiare il “gelato contadino”, legato a contadini che inseguono la sostenibilità della loro agricoltura, bisogna fare la fila. L’importante è sapere che nessun commesso, neanche nei due “Alberi” da esportazione spuntati a Brooklyn –zona Park Slope– è stato briffato a rimestare esageratamente nelle vaschette per creare file artificiali a significare successo, come fanno le catene grandi e sgamate.
Integralisti della naturalità, i gelatieri brianzoli sono ardimentosi nei gusti, specie se salati.
Sperimentatelo da voi con lo Stracchino delle valli orobiche con massa di caco e confettura di pera angelica. Se preferite i classici lo Zabaione con marsala Vecchio Samperi e croccante di sesamo lascia il segno.
GUSTO CONSIGLIATO: Zabaione con marsala vecchio samperi e croccante di sesamo
#8 De’ Coltelli – 1
Lungarno Pacinotti 23, Pisa | Via San Paolino 10, Lucca
Tutto è già accaduto negli anni scorsi: le discussioni sui semilavorati, l’eccesso di pistacchio di Bronte, la lista corta degli ingredienti. Chi può saperlo meglio di noi che da 7 anni facciamo questa classifica.
Gianfranco Cutelli –che personaggio, “larger than life”– è sempre stato lì, nella gelaterie di Pisa e poi di Lucca, dov’è riuscito ad armonizzare la ricchezza della Tuscan Valley –latte e yogurt di pecora, ricotta, pinoli, miele, ortaggi del parco di San Rossore– con certi radicalismi d’epoca, l’epoca del “senza” (senza conservanti, senza addensanti sospetti, senza coloranti).
Togliendosi, nel frattempo, anche la soddisfazione del numero 1 nella classifica 2015 di Dissapore, insensibile al fronte degli umorali gourmet estivi che prendono il gelato oggi qui – domani lì.
Non perdetevi, quando siete lì, piccoli capolavori di gusto come Caffè (fatto con la polvere), Cioccolato al latte di pecora, Anacardo con il sale Maldon.
GUSTO CONSIGLIATO: A Serena (ricotta di pecora, miele di spiaggia e pinoli del parco di San Rossore)
#7 Otaleg + 2
Viale dei Colli Portuensi 594, Roma | Via di San Cosimato 14a, Roma
Immettere ingredienti che esplorano il lato gastronomico del gelato, dal Parmigiano Reggiano fattoria Rossi 46 mesi al Castelmagno DOP, ha reso interessanti e non solo gustosi i gusti di Marco Radicioni. Aiutandolo a rifocalizzare la sua attività dopo il tempo speso dietro alle collaborazioni parigine o alle trasferte in Giappone.
Così, a sei anni dall’apertura della gelateria-acquario di via dei Colli Portuensi, e a quattro dal gradino più alto della classifica di Dissapore, Otaleg ha risposto all’espansione della Gelato Valley capitolina con una nuova piccola bottega in via di San Cosimato, al centro di Trastevere.
Senza rinunciare a nulla della produzione espressa e continua, almeno quanto le forze lo consentono.
Per dire, oltre alla sorprendente Crema con limone e arancia, l’ampia sfilata dei cioccolati o la Ricotta di pecora, ci rende clienti orgogliosi il fatto che per mettere a punto un gusto, Radicioni usi ancora il bollitore al posto del pastorizzatore, per non negarsi la possibilità di tornare indietro e correggere il tiro. Tu chiamalo se vuoi: gelato artigianale.
GUSTO CONSIGLIATO: la liquirizia stupisce ancora oggi, quando c’è.
#6 CiaccoLab + 9
Viale Mentana 91/A, Parma | via Spadari 13, Milano | Piazza Matteotti 8, Bergamo
Aver mangiato il gelato dal pioniere degli ingredienti 100% naturali e della commestibilità biologica, quando farlo non era ancora considerato cool, riempirà d’orgoglio chi tifava Ciacco in tempi non sospetti.
Chi invece non lo conosce provveda presto: per forza o per sapore.
Oggi Stefano Guizzetti, tecnologo alimentare che ha portato il gelato senz’altro da Parma, dove è nato, a Bergamo e a Milano, continuando a sperimentare nei laboratori dell’università parmense, si trova al vertice del suo percorso.
Rispetta la tendenza alimentare del naturale, s’impegna nel filone delle intolleranze alimentari, insegue da tempo la lista degli ingredienti più breve possibile: latte per le creme, acqua per i sorbetti, zucchero e una miscela di fibre naturali per togliere di mezzo addensanti, emulsionanti e gelificanti.
Risultato: il suo gelato non è mai stato buono come quest’estate, provate Pistacchio e Zabaione, o se vi sentite esploratori, Grano del miracolo e Ricordo catalano.
GUSTO CONSIGLIATO: Quasi cheesecake (robiola, confettura di lamponi, pistacchi di Bronte caramellati)
#5 Liparoti + 35
Viale delle Sirene, Trapani
Il recente restyling urbano ci ha restituito il piacere di camminare per le vie strette e lastricate in pietra di Trapani, oggi piene di bar, caffè, ristoranti e qualche vecchia trattoria dove si gusta l’ottimo cussucussu locale. Fate due passi in più e arrivate fino alla bottega con vista sulla torre di Ligny di Maurizio Liparoti.
Sentite la “Liparoti voice” mentre ammirate una delle vetrine più invitanti dalle Alpi alla punta di Lampedusa? E pensare che la nuova temperie gastro-culturale vorrebbe la vaschetta oscura, sì, insomma, il gelato secretato nei pozzetti.
Adesso, se ci riuscite, staccate gli occhi da questi gusti Dop: Zibibbo, Mandorla gemella di Avola, Melone Cantalupo, Passito di Pantelleria e sale di Nubia che trovano spazio tra gelati e granite (consigliata quella alla mandorla con mozzarella di bufala), poi guardatelo in faccia Maurizio Liparoti.
Avete davanti un gelatiere che rinuncia con cocciutaggine a tutto ciò che è fuori dalla sua traiettoria, con un manuale di stile che non prevede neanche la frutta congelata, figurarsi le basi pronte. Mica pensavate di essere capitati in viale delle Sirene per caso?
GUSTO CONSIGLIATO: Amaretto con marmellata di mandarino Ciaculli.
#4 Di Matteo + 6
Piazza Andrea Torre 13/15, Torchiara (SA)
Chissà se le nostre manie di ossessionati dal cibo e dai social network riusciranno a regalare 15 minuti di popolarità anche a un bar di Torchiara, trascurabile comune cilentano che fa da sfondo alle imprese di Raffaele Dal Verme: protagonista della bolla gelatiera né giovanissimo, né funky, di conseguenza démodé.
Confidiamo in chi –come buona parte di voi che leggete Dissapore– sceglie le sue mete in funzione del gelato, misura palmo a palmo la penisola a caccia di esclusive, conosce ogni mastro stracciatella con un fatturato superiore ai mille euro annui, si commuove quando, lavorando di pollice più che di papille gustative, inizia lo stillicidio degli scatti da caricare su Instagram.
E chissà, visto che ci siamo, se il quarto posto di questa classifica e un tam tam blandamente caciarone riuscirà a smuovere Raffaele dal fermo principio di non lasciare la sua piazzetta sgarrupata.
Beato chi, da città come Napoli e Salerno, trovandosi a distanza ragionevole, può godere dei colori pastello, dei cru di cioccolato, della Ricotta di bufala con le pere o con le noci, e –ovviamente– del Fico bianco cilentano essiccato al sole e interpretato con l’unico limite della fantasia.
GUSTO CONSIGLIATO: Tutti quelli con i fichi.
#3 Soban + 2
Piazza XXV aprile 10, Milano | Piazza Gramsci 23, Valenza | via S. Lorenzo 99 e corso Borsalino 36, Alessandria | via Cicerone 10, Trieste
Dichiarando la sua guerra alle basi pronte in tempi non sospetti e introducendo gli ingredienti 100% naturali ma buoni, l’editor di Dissapore Andrea Soban è tra gli ispiratori del movimento artigianale e di tutta la temperie successiva degli italici Masterstracciatella.
Il 2018 ha finalmente spianato la strada verso Milano a questo Pigmalione dell’abbattitore e alla sua famiglia, una dinastia del gelato che, partita dal Veneto, si è stabilizzata da decenni tra Piemonte e Friuli.
Oggi finalmente, oltre alle gelaterie di Valenza, Alessandria e Trieste, i Soban hanno aperto bottega a Milano, nel rinnovato e ampio primo piano di Eataly Smeraldo, il più frequentato tra gli store farinettiani d’Italia.
Per degustazioni selettive nel posto giusto e al tavolo giusto (ricavato da un unico tronco centenario lungo almeno dieci metri) seguite questi consigli: provate Crema Soban alle due vaniglie (Tahiti e Madagascar) o Crema regina al maraschino e amarene con cioccolato fondente. Forza sù, non fate i milanesi imbruttiti, sarà amore al primo morso.
E nelle altre gelaterie? Testate la frutta: Fragola di Viguzzolo, Pesca di Volpedo, Ciliegia di Rivarone.
GUSTO CONSIGLIATO: Crema vaniglia
#2 Maki + 4
Piazza degli Avveduti 1, Fano (PU)
Chissà come si sente Antonio Luzi a essere diventato un classico. Ai palati voraci di piazzetta degli Avveduti, quelli per cui il suo gelato è sesso, droga e religione, basta solo non essere sbrigativi per riconoscere il gelato di Makì tra cento: elegante, dolce ma non troppo, delicato nei colori, leggero come una piuma.
Affacciatevi su uno dei banconi più belli e invitanti d’Italia, dove il gelatiere fanese e sua moglie Paola –chic e cosmopoliti come pochi colleghi– gestiscono con applicazione una quarantina di gusti. Provate Zabaione con lonzino di fichi (specialità marchigiana), Cannella, Crema “maritozzo marchigiano” (con anice verde di Castignano e uvetta). Oppure ripartite dai valori fondenti –volevo dire fondanti– con la lunga serie di cioccolati, tutti buonissimi.
Non andatevene per nessuna ragione al mondo prima di aver assaggiato un gusto estremo e già leggendario, il gusto del 2018 per la classifica di Dissapore, che poi è Pasteli greco, prelibatezza che mescola sesamo, miele e limone.
E mentre siete lì che ve la spassate, rimirando i freschi sorbetti di frutta, fate un paio di domande giuste: scoprirete che quasi tutto, dal latte in poi, è una risorsa del territorio.
GUSTO CONSIGLIATO: Pasteli greco (sesamo, miele, limone).
#1 Brunelli =
Via Carducci 7, Senigallia | piazza Vittorio Emanuele II 3, Agugliano (AN)
Un’ossessione nazionale delle più archetipiche, questo per gli italiani è il gelato. Che nella forma più moderna, tra pistacchi di lotta e cioccolati di governo, sta trovando il suo pedigree filologico nelle Marche.
Un marchigiano come me non può che esserne felice, e anzi augurarsi che dal crocevia Brunelli/Makì del cono marchigiano si passi presto a un Tridente regionale del gelato.
Eccoci a Paolo Brunelli orbene, il primo a ridisegnare equilibri e direttrici gelatiere nonché il primo –la notizia di oggi è questa– a prendersi per due anni consecutivi il numero 1 della classifica di Dissapore.
Non conoscete la douceur de vivre se non avete ancora varcato la soglia della gelateria di via Carducci a Senigallia, ormai un vero blockbuster, abbellita ma con i gusti (purtroppo) secretati nei pozzetti da dove i braccioni da re dell’abbattitore di Brunelli estraggono il famoso gelato: un parco divertimenti per il palato.
In un rinnovato orgoglio local di gusti (ormai noti) a chilometri zero trovate la crema di una volta profumata al vino cotto marchigiano; l’inamovibile Crema Brunelli; i cioccolati, specialità della casa; lo splendore di un fiordilatte incomparabile, perfetta madeleine montanara per appassionati di baite e rifugi.
Trovate anche le concessioni a isterie e hipsterie, che al gelatiere marchigiano riescono meglio che a chiunque altro. Forse perché è sommelier, cioccolatiere, pasticciere e mezzo cuoco, geneticamente predisposto agli innesti gastronomici.
Nella sua narrazione del gelato che include impiattamenti e sferizzazioni trovate: Contemporaneo, con gelatina di Campari e olive candite, un fiordilatte fumé con infusione di alloro che riempie due cialdine al baccalà, una crema paradisiaca tempestata da cubetti canditi di limone sfusato di Amalfi.
Tutti “clue” del gelato riformista, originali fino all’estremo, che si posso sperimentare in degustazioni da prenotare a prezzi che non preoccupano: 15/20 euro e passa la paura.
Per questo e per altro, anche nel 2018, Paolo Brunelli è la prima risposta di Dissapore quando qualcuno chiede: hai una sola possibilità, in quale gelateria si fa il gelato più buono d’Italia?
GUSTO CONSIGLIATO: Crema Brunelli.