La casa del gelato (anni ’80) a Caorle: recensione

La nostra recensione della Casa del Gelato di Caorle, gelateria storica in provincia di Venezia.

La casa del gelato (anni ’80) a Caorle: recensione

Caorle è un avamposto veneziano in quella linea costiera in cui svetta quasi esclusivamente Jesolo, anche se non sempre ne è chiaro il motivo. Caorle è bella, un villaggio di pescatori con l’urbanizzazione tipica della cittadina fronte mare che è stata per un periodo sotto la dominazione della Serenissima: callette, case colorate e quel non so che di baldanzoso che la rende piacevole. Un borgo di pescatori plasmato dalla storia e ristrutturato dalla modernità, con tanto di chiesina a picco sugli scogli e installazioni artistiche che addolciscono la teoria infinita di negozi di sandali, salvagenti e tunicone, che contraddistingue qualsiasi località di villeggiatura.

Nella via dello struscio ci sono un sacco di pizzerie, bar ristoranti, ma nelle callette si trovano le finestrelle da cui ordinare lo “scartosso”, un cono di carta paglia piena di pesce fritto da mangiare con lo stuzzicadenti, mentre si passeggia: una delle caratteristiche del luogo.

Nella via dello struscio c’è anche La casa del gelato, gelateria di Renzo Ongaro e della moglie Danila, aperta in quel di Caorle dal 1981, dopo un’esperienza del maestro gelatiere a Francoforte. Una bottega storica, premiata dalla municipalità per la longevità, ma anche per la gestione illuminata. Ongaro infatti non è uno di quei gelatieri che si limita a fare bene il compito, ma che  nel 2007 fonda insieme ad altri colleghi l’Associazione “I Maestri della Gelateria Italiana” e nel 2012 ottiene la qualifica professionale di Maestro Gelatiere Specializzato. Un suo gusto, il fichissimo, ha vinto nel 2013 il concorso “Gusto dell’anno” e il concorso “i Gelati d’Italia” di Orvieto sempre nel 2013; lo stesso gusto è arrivato secondo al concorso nazionale “Pedrocchi Delice” di Padova. Con il gelato al Prosecco ha vinto il primo premio al concorso nazionale per il gelato al gusto di Prosecco organizzato a Valdobbiadene.

Un tuffo negli anni 80

bancone della casa del gelato caorle

La storia della bottega si vede dal suo aspetto, vintage ma curatissimo, con due zone per accomodarsi a degustare il gelato, l’una sotto agli ombrelloni e affacciata sul corso, la seconda, subito dietro, sotto a un meraviglioso (e salvifico nelle giornate calde) pergolato di foglie. Le sedie di paglia viennese, il color bianco crema degli arredi, le coppe gelato come si usavano un tempo fanno subito capire che il cono è solo la punta dell’iceberg dell’esperienza che si può fare qui. E lo dico con una punta di nostalgia, perché la voga del minimalismo contemporaneo ha fatto sì che il gelato più curato debba essere invisibile nel pozzetto, sorbito in piedi, meglio se nella coppetta monocolore, e che l’unica variante che sia concessa è la vasca di polistirolo da portarsi a casa.

Eppure quelle coppe di vetro con le cannucce e i cucchiaini con il manico lungo che appartenevano alla mia infanzia sono un modo slow, felice, e anche più sontuoso di godere di un gelato fatto come si deve. Mentre eravamo seduti ad aspettare i nostri gelati, al tavolo accanto sono state servite tre coppe enormi al liquore, che sono arrivate emettendo una scia di fumo bianca e vaporosa che ha fatto girare tutti verso lo spettacolo.

coppa alcol casa del gelato

Questa andatura anni 80 si riscontra non solo nelle varianti di gelato ordinate al tavolo, ma anche in quelle da passeggio: qui si fanno ancora i mitici spaghetti gelato, il gelato a forma di vermicelli, servito in una coppa di cialda servito con panna, Smarties e amenità varie (6,5 euro). Oppure le coppe da asporto, a 6,5 euro, tra cui non si può non nominare la banana split e la coppa con le fragole fresche.

Il menu si consulta direttamente dal tavolo, in cui vi è sovrascritto in caratteri d’antan, e da un QR code che fa accedere a diverse pagine con granite (4 euro), frappè e sgroppini (5 euro), coppe fantasiose come quelle con il babà (dai 7,5 euro ai 9 euro), coppe con frutta e senza, e coppe per i bimbi (6 euro) l’Ape Maia e la Pinocchio, che a giudicare dalle dimensioni devono essere destinate a bimbi affamati. Oltre a questo ben di dio anche una lunga lista di gusti per costruire da se il classico cono o la coppetta da una o due palline. Oltre al fichissimo, ci sono alcuni gusti interessanti perché misti: banana e kiwi, mandorla e pistacchio.

Allora com’è questo gelato?

coppa pistacchio casa del gelato caorle

cono due gusti casa del gelato caorle

gelato alla fraogola casa del gelato caorle

Siamo in tanti e ordiniamo una coppa al pistacchio, una coppa 5 gusti, un cono alla fragola, un cono con il fichissimo e la mandorla e pistacchio; praticamente una cena.

Il gelato è ottimo, cremoso e saporito. Il fichissimo è effettivamente un gusto pazzesco: sa di fico, ma è più dolce del fico e i granelli tipici del frutto hanno la consistenza della granella di frutta secca, croccanti e saporiti; paragonato ad altri gelati al fico altrettanto stratosferico, questo è più goloso: il gelatiere non ha voluto riprodurre il gusto del frutto ma ha voluto migliorarlo. Il gusto mandorla e pistacchio invece è voluttuoso, forse eccessivo con quell’aroma di mandorla importantissimo, che invade la bocca e il naso, bastano un paio di cucchiaiate per esserne sazi. La fragola sa moltissimo di fragola, e sulla coppa pistacchio c’è una granella squisita e tanta, tanta panna.

Ovviamente è un gelato di altissima gamma, con quella consistenza cremosa tipica del gelato fatto come si deve, con tutti gli ingredienti al posto giusto; al contempo è anche un gelato “casalingo”, senza nessuno stratagemma per migliorarne l’ariosità o la consistenza, è mantecato bene, è saporito questo è tutto. È però anche un gelato pomposo, che il più delle volte vuole strafare con il sapore, basterebbe anche meno. Sicuramente è un gelato che fa una scelta decisa, quella di piacere al pubblico esteso di una località di mare popolata da turisti di tutte le nazionalità. Se il minimalismo non è sempre la via migliore, a volte un po’ di minimalismo potrebbe aggiustare il tiro.

I prezzi

tavolino gelateria la casa del gelato caorle

I prezzi non sono economici ma nemmeno fuori scala; le coppe gigantesche, da passeggio o al tavolo si fanno pagare, ma sono il sostituto di un pasto e ci sta che costino come un panino o come un’insalatona. La singola pallina a 2 euro, comprensiva di cono e servita al tavolo è quasi regalata con i tempi che corrono, peccato abbia lo stesso prezzo anche il cono da passeggio. Il gelato al kg da portare a casa costa meno di 20 euro (18), e questa è davvero una notizia, per le gelaterie di questa gamma che di solito si attestano tra i 20 e i 25 euro.

scontrino la casa del gelato caorle

Opinione

pasticcerie gelaterie

La Casa del Gelato è un posto bello da frequentare, sia se si abita lì, ma anche se si deve affrontare il viaggio per andarci. Va bene se vi piace una versione ludica del gelato se volete spendere 15 minuti a scorrere gusti mirabolanti e se volete ordinare una coppa sontuosa come si faceva una volta. Se invece siete dei fanatici della semplicità non è il posto giusto.

PRO

  • Gelato casereccio, cremoso, impeccabile
  • Il gusto fichissimo
  • La pergola nella piazzetta

CONTRO

  • Una certa predisposizione a strafare nel gusto
VOTO DISSAPORE: 6.5 / 10
Voto utenti
Casa del Gelato
Casa del Gelato
Rio Terrà delle Botteghe, 36, 30021 Caorle, VE, Italia