Gli 11 migliori cocktail bar di Firenze, tra palazzi storici e design mozzafiato

La prima cosa a colpirvi di questo posto sarà la sua bellezza. Il Locale si trova infatti in un palazzo storico di Firenze che fonde due livelli: quello sotterraneo, del 1200 e quello al piano terra, del 1500. Grazie a un restauro poderoso, oggi il bar si estende principalmente su quest’ultimo, all’interno di un’antica corte chiusa da un’imponente vetrata, mentre al piano di sotto potete trovare altre sale, come ad esempio la cantina dei vini che richiama quella pre-esistente. Al centro il bancone, con una bottigliera altissima e tutto intorno sale e spazi dove sedersi per un drink. Dietro il banco Matteo di Ienno, che prepara drink di grande impatto, sperimentazioni anche audaci e grandi classici per i più tradizionalisti. Un bar con l’effetto wow. Preparatevi a spendere dai 15 euro in su per un cocktail.

É il posto giusto per entrare nel mondo della mixology di Firenze senza sentirsi inadeguati e godendosi una zona, San Frediano, dove c’è grandissima vitalità. Ha scritto bene Lorenzo Salamone di questo posto: “Tutto ha un aspetto semplice e lineare. Il luogo, come i suoi prezzi, è accessibile, facile. L’atmosfera ha qualcosa che ricorda il mondo bohémien degli studenti universitari, dei goliardi. Ci si entra come a casa dei propri migliori amici”. Quindi un bar, un pub, un luogo per bere e stare insieme, informale ma di qualità, un luogo dove non prendersi troppo sul serio (sì, esistono anche i nerd della mixology, sappiatelo): ecco un po’ il riassunto del Mad. I cocktail tra cui scegliere sono tanti, esplosivi un po’ come il posto lascia intendere, colorati e accessibili.

Potrebbe essere una buona scusa per mettere piede, una volta nella vita, in un Four Seasons bello come quello di Firenze proprio per godersi un drink. E così succede con l’Atrium Bar e il bel salotto sotto la grande vetrata, dove domina il bar dell’Head Mixologist Edoardo Sandri. Nell’offerta è piacevole trovare sia la mixologia classica, che la grande voglia di stupire e divertire con composizioni e suggestioni da tutto il mondo, con il grande valore aggiunto dato dalla linea di basi invecchiate in botte (provate il Negroni barrel aged!). Il tutto incorniciato da un servizio degno di un super hotel come quello in cui vi trovate. Si spende parecchio, dai 20 euro in poi a bevuta si consideri, ma il Four Season è il Four Season.

Aperto nel Giugno del 2020 in un periodo di grande incertezza, il Floreal è divenuto ben presto un punto di riferimento in città per stare bene. Dal mood floreale, com’è facile intuire, sono estratte le atmosfere con cui è arredato il locale, oltre alle composizioni e alle garnish dei drink, dai colori di grande impatto. Nei signature si trovano frutti e sapori tropicali (ma anche un drink con tintura al tartufo e soluzione di sale affumicato), in bottigliera Mezcal e Tequila, ma c’è spazio più o meno per tutti i gusti. Da tenere d’occhio anche il cibo, con proposte interessanti per accompagnare i drink.

Ma quando vi ricapita di bere un drink in una delle piazze più spettacolari d’Italia? Se è così, allora siete molto fortunati e siate al Move in Piazza San Giovanni a Firenze. Qui c’è un filo non troppo sottile che lega il bere alla musica, perché il Move On è anche negozio di vinili e libri dalla proposta sconfinata, bar e pub in un’anima sola. Dietro il bancone Luca Manni, che imprine alle sue miscele note musicali e un design di ricerca, in cocktail che si ispirano a grandi brani della storia della musica, contemporanea e non. Birre e cibo vi accompagnano in questo soggiorno se non siete amanti dei cocktail.

Altro giro, altra bellissima piazza. Questa volta siamo in Piazza Santa Maria Novella da Santa Cocktail Club, altra nuova apertura del 2020. Un primo sguardo al dehors esterno, molto elegante e ben concepito per creare un’atmosfera intima, riflette subito un mood che si ritroverà poi anche nell’offerta. Si ordina da un supporto digitale, dove troviamo sia cocktail signature che classici. Per ogni drink c’è un bicchiere disegnato e per nulla scontato, come quello a forma di cigno per il Lady75 a base di sciroppo di lampone fatto in casa e vodka infusa all’ibiscus, oppure il Santa Flip servito dentro un uovo di quaglia con lo stesso ingrediente presente anche all’interno del cocktail. La proposta beverage è curata dal bar manager Simone Covan e viene accompagnata da un menu food per aperitivo e cena, con una speciale selezione di finger food.

Un bistrot e un bar con una vista eccezionale sull’Arno e su Ponte Vecchio vi faranno innamorare della mixology anche se siete venuti qui per vedere gli Uffizi o se siete di casa a Firenze. Si trova all’interno del Lungarno Collection, in una posizione memorabile, tra salotto e terrazza, per godere dell’ampia cocktail list, che prevede sia drink per tutto il giorno, che per l’aperitivo che per il dopo cena, con una dedica speciale ai Martini e ai cocktail vintage. In generale la proposta beverage è ancora più ampia, tra brandy, gin, vodka, vini e riesce ad accontentare tutti i gusti.

Era giusto che fra tante città, non fosse proprio Firenze a rimanere a secco di un bar segreto. Ed ecco quindi il Rasputin, a rievocare le atmosfere degli speakeasy, la scaletta per scendere ed immergersi in un salotto esclusivo, i quadri alle pareti, le candele accese, le atmosfere carbonare. I drink hanno un impatto minimale eccezionale, mentre la cocktail list racconta una storia tutta sua: sogno, morte, desiderio, delirio. Fatevi consigliare dal servizio elegante, per scegliere accuratamente cosa bere per la vostra serata d’antan nei sotterranei di Santo Spirito.

Serviva un po’ di sana italianità, non solo a Firenze, ma nel mondo del bar. Ed ecco che la Manifattura riempie questo vuoto. Non stupitevi se trovate qui la lista delle vivande invece di un classico menu, i miscugli ardimentosi invece della cocktail list, i drink che omaggiano negli ingredienti anch’essi “italici” Monica Vitti, Anna Magnani, Lucio Dalla, Federico Fellini e Gabriele D’Annunzio. Tutto questo dal 2017, anno in cui Manifattura comincia a giocare con il concetto di bere italiano (e mangiare altrettanto) in un’atmosfera che omaggia gli anni ’30 e ’40.

Situato dal 1963 lungo il signorile Lungarno Vespucci di Firenze, Harry’s Bar è una pietra miliare della mixology italiana. Questo elegante bar ristorante, aprì i battenti, in altra sede, nel 1953. Il nome lo si deve a Giuseppe Cipriani, ai tempi già storico patron del celebre Harry’s Bar di Venezia, legato da rapporti di amicizia ai primi proprietari Enrico Mariotti e Raffaello Sabatini. Basta varcare la soglia per respirare l’atmosfera degli anni della Dolce Vita: la saletta al piano terra elegantemente arredata è spesso abitata dai clienti storici ed abituali, mentre quella al primo piano è la preferita dai turisti, che da qui possono godersi gli scorci sulla città. Il servizio è molto curato e originale (vedi i gin tonic seriviti in coppa). La drink list è ad opera del bar manager Thomas Martini e comprende creazioni contemporanee, ma soprattutto grandi classici realizzati ad arte. Non mancate di assaggiare martini, negroni, old fashioned e Bellini, che all’Harry’s è iconico, possibilmente accompagnato da una golosa porzione di gamberi in salsa rosa.

Se i ruggenti anni 20 e le atmosfere da speakeasy sono la vostra passione, vi innamorerete presto di questo grazioso cocktail bar situato nel vivace quartiere di Sant’Ambrogio a Firenze.
Nell’ampia drink list curata dal Bar Manager Cristian Guitti infusioni, centrifughe, invecchiamento e affumicature la fanno da padrone dando vita ad una serie di twist su grandi classici come il Negroni.
Interessante la sezione denominata “Minimate” che offre la possibilità di assaggiare dei minidrink utili ad una più completa mixolgy experience. Attenzione però! Questa scelta è possibile solo dopo aver ordinato una prima consumazione.