Gelato artigianale: dov’eravamo rimasti?
Per conto nostro al regno del gelato, ovvero la classifica delle 100 gelaterie italiane migliori del 2015. Con relativa consegna ai gelatieri dagli attributi di ghiaccio dei Dissapore Gelato Awards al Sigep 2016, il Salone Internazionale della gelateria e pasticceria di Rimini.
Archiviata la stagione scorsa, con la primavera che inizia a scaldare le giornate, è tempo di testimoniarvi il fermento che agita sia la Seleção di Dissapore che gli altri mastri-stracciatella.
Un florilegio di nuove aperture in tutte le zone d’Italia che ci incuriosisce assai: sarà lo stesso anche per voi?
Noi crediamo di sì, e al grido di tutte le strade portano al buon gelato artigianale, vi elenchiamo le più interessanti
Gelateria Naturale Scaldaferro – Dolo (VE)
Non abbiamo mai fatto mistero del fatto che, dovendo puntare sul torrone artigianale, puntiamo su Scaldaferro. Ovvero sul mandorlato, il tipico torrone veneto alla mandorla che l’artigiano di Dolo propone in fiocchi (non nelle classiche stecche), e interpreta con classe in versioni arricchite da frutta secca e miele di incomparabile bontà.
Passata la buriana (nel vero senso della parola: a luglio scorso un uragano ha quasi sventrato la sede), Pietro Scaldaferro è ripartito con lo spirito imprenditoriale di sempre, trasformando l’ex ristorante Posta adiacente lo stabilimento di Dolo, in un albergo, ristorante e udite udite gelateria artigianale.
Del resto era tempo che il magico torrone, trasformato in gelato da altre botteghe di livello in giro per l’Italia, avesse la sua miglior vetrina a due passi da casa Scaldaferro.
Tasta Gelato – Bologna & Milano
Una mini-catena di gelaterie siciliane che tenta il grande salto sbarcando nel continente. Dalle terre di Montalbano (Ragusa/Modica) il gelato siculo ammodernato a maggio arriva a Bologna, e a giugno a Milano, con l’ambiziosa apertura in corso Garibaldi, vicino Largo La Foppa.
C’è poi, in contemporanea, l’avventura americana con battesimo del fuoco a Miami.
Sugli scudi granite (già viste a Expo 2015), ovviamente gelati, cannoli scomposti, cioccolato di Modica (Cimod e Antica Dolceria Bonajuto), cassate siciliane, semifreddi e torte gelato.
Riuscirà Tasta (gusta in siciliano) a conquistare il resto del mondo?
Pavè Gelati e Granite – Milano
Apertura ad elevato quoziente di hipsterismo, attesa praticamente a ore a Milano nella zona dei Tribunali (s’inizia il 1° Aprile con gelato gratis per tutti).
Dagli stessi artefici di Pavè, il soggiorno con laboratorio di pasticceria, che ha cambiato la colazione dei milanesi grazie soprattutto alle brioche, in particolare la 160 (160 grammi di albicocche per ogni 100 grammi di confettura che farcisce la brioche).
Dai lievitati al gelato e alle granite il passo è breve. Specie se a far gelati, con un gran colpo di gelatomercato, arriva direttamente da Pisa la responsabile del gelato di De’ Coltelli (bottega al primo posto nella classifica 2015 di Dissapore) con un carico di nuovi gusti: ananas, rucola, tarte tatin, sbrisolona (sì, come la torta).
Casomai il gelato passasse inosservato, ipotesi che non vogliamo neanche prendere in considerazione, noi puntiamo già sul disegno delle coppette, fighette come poche.
L’arte di Mauro – Mirano (VE)
Okay, nella scala del fighettismo percepito si scende parecchio, però Mauro Crivellaro è un gelatiere veneto di razza (pure 53° nella Classifica di Dissapore 2015), premiato in decine di concorsi, che per vicende personali ha perso un giro. Ma ora è pronto a ripartire.
I non pochi fan che hanno pazientato finora ritroveranno il loro gelato preferito a fine maggio, grazie all’attesa apertura di L’arte di Mauro (nomen omen).
O.g.g.i. Gelato – Bologna
Macchine verticali a bastone dall’aria retrò, camice di flanella a quadrettoni, Vespa in plastica attesa di una nuova consegna a domicilio parcheggiata fuori dalla bottega.
Non c’è dubbio che i ragazzi di O.g.g.i., appartengano alla nouvelle vague del gelato artigianale italiano.
Partiti da Udine con successiva apertura a Varese, adesso puntano la barra su Bologna dove inaugurano il 2 aprile nella centralissima via Ugo Bassi.
Al solito la specialità è la frutta secca intera, tostata e raffinata in proprio e successivamente mantecata. La novità dell’apertura bolognese sono invece torte e semifreddi da portare a casa.
Greed, avidi di gelato – Frascati
C’è anche la nuova gelateria di Dario Rossi, gelatiere inquieto ma di gran talento (20° nella classifica Dissapore 2015), tra le aperture più attese dell’anno.
Dopo Roma e Labico si trasloca nel centro storico di Frascati con una gelateria tutta nuova all’insegna del bio, autentica fissazione di Rossi, con tanto di certificazione.
Tra i nuovi gusti d’ispirazione decisamente locale, alcuni vengono realizzati con il vino di Frascati, come la crema al passito dei Castelli Romani chiamata Villa Aldobrandini.
Gelateria Cappadonia – Palermo
Durante la più recente edizione di Identità Golose si chiedevano in tanti dove fosse la gelateria di Antonio Cappadonia, mattatore nella sezione gelato del congresso milanese di alta cucina.
Già direttore dello Sherbeth Festival, noto festival internazionale del gelato artigianale, Cappadonia si è preso un anno sabbatico (forse più di uno) dopo l’esperienza di Cerda, il piccolo paese delle Madonie in cui è nato.
A giugno però sarò pronto per riprendersi la scena direttamente a Palermo, con due nuove botteghe, una per il gelato, l’altra specializzata nell’arte della granita siciliana.
Pregustiamo già i classici del gelatiere isolano, dal carciofo di Cerda alla granita con limone o mandarino di irreale bontà.
Armonia e Poesia – Civitavecchia
Il ritorno del guru. Ermanno Di Pomponio, l’uomo che divide le folle del gelato artigianale con le sue verità assolute (e con certi prezzi, signora mia) apre finalmente una nuova gelateria. E già il nome fa discutere.
Miglior gelatiere artigianale nella classifica 2013 di Dissapore, se n’era andato da Neve di Latte, amata gelateria romana, per ripartire da dove aveva iniziato, a Civitavecchia (ma già si parla di una trionfale rentrée capitolina).
Tra i classici pronti a illuminare il bancone del guru ecco il gusto al caffè del sommo artigiano Gianni Frasi (oggi la miscela è Indo Komet), ai cioccolati (che oggi sono Valrhona), alle creme con il latte biodinamico dalla Baviera.
[immagini: facebook, Andrea Soban]