Non è semplice stilare una lista delle migliori gelaterie di Firenze seguendo gli stringenti criteri di selezione di Dissapore. Benché a Firenze il gelato sia molto amato e – di più – sia la città dove è nato, deal with it cari amici, è proprio così, il più amato dei dolci estivi (ma che, un po’ come il nero va con ogni colore, fa gola in tutte le stagioni) è stato inventato alla corte di Caterina de’ Medici nel XVI secolo, e a contendersene la paternità sono il pollivendolo Ruggeri e Bernardo Buontalenti.
La storia racconta che a quel tempo Caterina indisse un concorso per premiare il piatto più sorprendente e in quell’occasione Ruggeri raffinò un sistema per raffreddare una miscela già nota di acqua, zucchero e frutta, creando qualcosa di simile al sorbetto; ma c’è chi non ritiene quello di Ruggeri, nel frattempo chiamato a seguire la regnante a Versailles, un vero e proprio gelato, e accorda l’invenzione a Bernardo Buontalenti, un artista che pensò di aggiungere delle uova proprio al sorbetto, per renderlo più cremoso (e simile al gelato che conosciamo oggi).
Comunque vogliate considerare la faccenda e benché l’artigianalità di questi primi tentativi fosse pionieristica e rivoluzionaria, non si può dire lo stesso del panorama gelatiero che scorgiamo oggi in città. Per noi infatti è fondamentale che un buon gelato sia artigianale, pertanto escludiamo di default chi li prepara con le basi pronte e tutti i franchising. Fondamentale è anche la trasparenza: l’elenco degli ingredienti deve essere in mostra, e guardiamo di sottecchi le soluzioni pop come i gelati al gusto di biscotti commerciali innestati su una base di fiordilatte. Cari gelatieri, questa non è ricerca ma cattivo gusto, e qui al contrario il buon gusto deve regnare sovrano.
Al netto di ciò tuttavia, devo confessare, in città non resta molto. Tanto più che quella che era da tempo una delle gelaterie di riferimento per i gourmand di Firenze, parlo di Carapina, ha chiuso i battenti almeno per tutta la stagione 2020.
Quel che c’è di buono è di fronte ai vostri occhi: le migliori gelaterie di Firenze con tanto di indirizzi, in rigoroso ordine di preferenza, in base ai nostri assaggi.
1. Gelateria La Sorbettiera
È vero che in questa lista troverete poche gelaterie ma almeno una di queste è strepitosa. Parlo della piccolissima gelateria La Sorbettiera, che si affaccia su Piazza Tasso da quello che di fatto è un bancone-finestra, non esiste per la clientela un locale in cui entrare, di fronte c’è qualche panchina sotto a un ombrellone in un piccolo dehor, eppure il gelato servito qui è il migliore della città, raffinato nelle proposte, vellutato, naturale e insieme di ricerca.
L’attività di Antonio Ciabattoni, un gelatiere che ha cominciato come garzone nella gelateria di famiglia a Brustolon, in Germania, continua anno dopo anno a confermare un livello di eccellenza cui sa via via aggiungere tocchi che rendono quest’angolo di Oltrarno un minuscolo paradiso del gelato.
La Sorbiettiera esiste dal 2007 ed è in piazza Tasso dal 2009, e dal 2018 ha aperto un secondo punto vendita a Bonn. Oltre a coppette e coni – le cui cialde sono realizzate artigianalmente, pure in forma di piccola vaschetta – la Sorbettiera propone delle interessanti mattonelle di gelato, strette tra due sottili biscotti rettangolari (disponibili in tre misure: da 1,50 a 3,50 euro).
Gusti consigliati: Si va dai grandi classici a interessanti (e delicate) sperimentazioni. Eccellenti tutti i gusti a base di frutta, da provare – tra le creme – le declinazioni di un paio di classici cittadini, come la Buontalenti e la Crema antica. Tra i gusti più ricercati suggerisco di assaggiare il Thai, la Crema Lime e Basilico e la soavissima Lavanda.
Prezzi: Coni dai 2 ai 5 euro; coppette da 2 a 6 euro. Prezzo al chilo 24 euro.
Indirizzo: Piazza Tasso, 11r.
Orari: Aperto dal lunedì al sabato dalle 12.30 alle 22.00; la domenica dalle 11:00 alle 22:00.
2. Gelateria della Passera
Nella bella Piazza della passera – che sì si riferisce a quello che pensate – c’è un’altra ottima gelateria, rigorosamente artigianale, ancora una volta minuscola, si riesce a entrare nel bugigattolo per appena un passo e già ci si trova di fronte al bancone. Dovrei parlare al condizionale, perché spesso qui – siamo a due passi da Palazzo Pitti – si formano scoraggianti centipiedi di umani in fila, che di solito rendono ai miei occhi questa piccola gelateria un impossibile miraggio. Ma se qualcosa di buono ha fatto la peste a questa città è stato renderne il centro più vivibile, così stavolta ho potuto visitarla senza aspettare neanche un minuto.
Per metterla alla prova ho chiesto alla banconista – che con ogni probabilità era la proprietaria, Cinzia Otri – quali fossero i gusti di maggior successo della gelateria, e lei con tipica modestia fiorentina ha risposto “tutti”. In ogni caso qui non si trovano più di 20 carapine, e alcuni gusti si sanno far ricordare (ve li segnalo tra poco). Notevoli anche i sorbetti, preparati anche a partire da alcune tisane. Disponibile anche qualche dolce, come gli Zuccottini Cosimo I (con Alchermes e zabaione).
Gusti forti: Ottime anche qui le frutte, primus inter pares il gelso – se c’è non lasciatevelo scappare. Buoni anche i fichi e i marroni del Mugello. Divertente il mojito e tra le creme quella ai sette profumi.
Prezzi: Coni e coppette da 1,20 euro; prezzo al kg 2o euro.
Indirizzo: Via della Toscanella, 15r
Orari: Aperto tutti i giorni, 08.00 – 00.30
3. Sbrino – gelatificio contadino
Al terzo gradino del podio troviamo Sbrino. Gelatificio contadino, una gelateria aperta tutto sommato da poco nel cuore dell’Oltrarno, e progettata chiaramente da un architetto che deve il 100% della sua formazione a Instagram, piattaforma cui ha dedicato una sorta di omaggio commosso con questa gelateria che sembra la reificazione dello spazio iperuranio albergato nella mente del più hipster degli influencer di Kreuzberg.
Oltre ai gelati da Sbrino si possono prendere le granite (un po’ esose, da 3 euro quella con un gusto e addirittura a 5 quella con due), e dei gelati vegani. Completano l’offerta gli AperiSbrino (sic et sigh), ovvero delle granite drogate all’alcol. La ricerca dei gusti per il gelato tuttavia qui è interessante, soprattutto per quanto riguarda il sorprendente Olivello spinoso, per i dettagli sul quale vi rimando all’immancabile sezione “gusti forti”.
Gusti forti: Dicevo dell’olivello spinoso (da alcuni chiamato limone del nord, ma attenzione non si tratta di un agrume e non è detto che cresca solo al nord), una pianta le cui bacche, trattate solitamente come un’erba officinale, sono usate per confetture, gelatine e tisane – di solito non fresche dato il loro elevato tasso di acidità. Il gelato realizzato con questo frutto è notevole e coniuga insieme un discreto tasso acidulo, un’asprezza non sgradevole e una grande freschezza, da provare. Da segnalare anche la pesca e tra le creme lo zabaione di Marsala.
Prezzi: Coni e coppette da 2,50 a 4,50 euro; prezzo al kg 22 euro.
Indirizzo: Via de’ Serragli, 32
Orari: Aperto il lunedì dalle 15 alle 20:30; dal martedì al giovedì dalle 14 alle 24:00; venerdì e sabato dalle 11:00 alle 01:00; e la domenica dalle 11:00 alle 24:00.
4. Vivoli
Fuori dal podio, e vi dirò, a distanza di sicurezza, c’è una storica gelateria fiorentina: Vivoli, aperta addirittura dal 1930, di cui vi avevamo parlato recentemente per la brillante idea di riattivare la buchetta del vino in chiave anti-Covid, un servizio di asporto più sicuro è in effetti impossibile ipotizzarlo.
Vivoli è una classica gelateria anni ’80, propone soprattutto gusti tradizionali ed è molto popolare tra i turisti che visitano Firenze (sarà su tutte le guide). Il bancone sfoggia una trentina di vaschette, un po’ troppe per me, e alcune hanno un aspetto abbastanza, come dire, popolare. Tuttavia vale la pena segnalare alcuni gusti, specialmente per quanto riguarda le frutte, sempre freschissime e di stagione. Buona anche la panna. Da notare che qui il gelato è servito solo nelle coppette, scelta condivisibile.
Gusti forti: Qui andrei decisamente sulle frutte, i gusti sono davvero tradizionali dunque poco importa quale, non sbaglierete. Buono poi il caffè e per i più avventurosi il gelato alla finocchiona, realizzato in combine con la nota Macelleria Falorni di Greve in Chianti.
Prezzi: Coppette da: 2.50, 3, 4, 5, 6.50 e 12 euro; prezzo al kg 23 euro.
Indirizzo: Via dell’Isola delle Stinche, 7r
Orari: Aperto dal martedì al sabato dalle 7.30 alle 00.00; la domenica dalle 09.00 alle 00.00; chiuso il lunedì.