Siamo alla Gelateria Crivella, a Sapri, di fronte al mare “più pulito d’Italia”, in Cilento. La nostra recensione del locale di Enzo Crivella, riferimento per il gelato artigianale.
Potete anche dirmelo: farsi 180 chilometri per trovare, assaggiare e raccontare un gelato artigianale è da pazzi. Accetto volentieri e rilancio: ne ho approfittato per fare un bagno in uno dei mari più belli d’Italia, quello del Cilento, che anche quest’anno hanno saccheggiato e portato a casa svariate Bandiere Blu, cioè il riconoscimento più alto per quanto riguarda la qualità delle acque e la loro balneabilità.
Quindi – voi, che non avete ancora pianificato una vacanza vera e propria – avete tutte le motivazioni per venire qui, nel Golfo di Policastro ed ancor con più precisione a Sapri. Città della Magna Grecia, forse ve la ricorderete per qualche componimento risorgimentale studiato alle scuole elementari. Questo piccolo angolo di paradiso vive essenzialmente di turismo, con aperture stagionali. Se ci capitate – proprio a Sapri, o in qualche punto vicino – dovete visitare assolutamente Enzo Crivella, con la sua omonima gelateria sul lungomare, dove produce gelato artigianale praticamente di fronte ad uno dei mari più belli d’Italia.
Il personaggio: Enzo Crivella, gelatografo
Da moltissimi anni a questa parte – ci dicono, quasi settanta – chi ha la fortuna di godere di un pezzo di vacanza qui ha anche la possibilità di assaggiare i gelati di Enzo Crivella, gelatiere che da Sapri non se ne è mai andato se non per diffondere altrove il gelatoverbo. Chi segue Dissapore da un po’, invece, sa benissimo chi è Enzo Crivella, onnipresente nelle nostre annuali classifiche sulle gelaterie artigianali. Una figura solitaria di gelatiere che si scontra con il mare, uno che ha fatto del recitare salmodicamente la sua terra una missione di vita, tanto da essere ambasciatore delle eccellenze italiane negli ultimi meeting UNESCO tenuti a Parigi, con la proposta di far diventare il gelato artigianale patrimonio dell’UNESCO.
La figura di questo gelatiere, una sorta di Mago Merlino con una zazzera di capelli bianchi da far invidia, nasce ed evolve completamente in Cilento: allo stesso tempo, Enzo Crivella si lega a doppio filo – tanto che è quasi impossibile parlare con lui senza che ci infili di mezzo il suo nome, ad un professore universitario: Pasquale Polcaro, ex ordinario di economia all’Università di Salerno.
Con lui e Crivella, pare nasca la teoria della gelatografia: inscrivere il gelato in un territorio ben preciso, mutevole di volta in volta. Ed è così che nasce la gelateria itinerante, che nei mesi di luglio ed agosto ogni lunedì viaggia su e giù per i paesi del Cilento, declinando il gelato secondo le disponibilità dei contadini locali, regalando il gelato ai passanti – davanti alle chiese, nelle piazze principali del paese – gelato fatto con i ceci di Cicerale, con l’olio da olive di varietà pisciottana, rotondella ed ogliarola, sorbetti di frutta di stagione.
Fuori dal tempo e da ogni logica multinazionale, questi due pazzi, uno ottuagenario professore di economia ed un settantenne gelatiere, che si sono inventati quella che è a tutti gli effetti la gelateria più piccola del mondo: un solo gusto, orario d’apertura un’ora prima del tramonto, chiusura un’ora dopo il tramonto.
Non so voi, ma io già sono pronta per andare insieme a loro col carretto, quell’uomo passava e gridava gelati.
Una gelateria a guardia del mare
La gelateria di Enzo Crivella a Sapri è poco più di un chiosco: è stato ritoccato ben poco da quando suo padre, negli anni Cinquanta, aprì proprio un negozietto di gelati e granite a pochi passi dalla spiaggia. Tutto sommato è facile immaginare la vita di un chiosco di gelati negli anni ruggenti della balneazione italiana. Un po’ più difficile immaginare ora qualcuno che possa avere la pazzia necessaria per decidere di condurre la propria esistenza proprio lì, in questo golfo che è la fine della Campania – lontano 150km dal capoluogo Salerno e distante appena 20km da un’altra bellissima regione, la Basilicata, con precisione Maratea.
Tutto si svolge in pochi, concentrati metri quadri: il banco con le carapine, la cassa, un laboratorio di una manciata di metri quadri con due uniche macchine e svariati gingilli professionali. Tutto resta in un’aura di praticità, di “casa”, insomma: di artigianale.
A breve, esattamente di fronte, ci sarà una nuova avventura firmata Crivella: un locale dove protagonista sarà il gelato gastronomico, con accompagnamento di bollicine, con carta degustazione dedicata. Con questo locale, anche il chiosco avrà dei vantaggi: ad esempio, sarà completamente plastic free, sia nei cucchiaini che negli imballaggi vari.
Il segreto di Enzo Crivella, quello che gli ha sempre permesso di fare quello che voleva, è essenzialmente uno: non gli importa niente. Sa benissimo che non ha nulla da perdere se vuole lasciare un segno.
E’ un via vai di fornitori questo sabato mattina di fine giugno. prima dell’inizio del turno di gelateria: da poco è andata via la signora Adelina, che ha portato le fragoline appena raccolte; il latte di bufala fresco, ricotta di pecora e capra, foglie di mirto con la mitologica mozzarella nella mortella, cioè un latticino lasciato nelle foglie di mirto tipico delle zone del Cilento. Un laboratorio che è un tetris, ben visibile ai passanti, dove Enzo e sua moglie si muovono con familiarità ed agio.
Il gelato di Enzo Crivella
La lista dei gelati da preparare ogni giorno, Enzo Crivella ce l’ha appesa in laboratorio; subito dopo, questa viene segnalata sulla lavagna esterna. La quantità di gelato non è mica infinita: una volta riempite le carapine, si svolge il turno e non è detto che ci sia sempre il gusto, ça va sans dire.
Molto dipende dalle forniture ricevute di primo mattino: solitamente, si lavora con stabilità e con il dovuto anticipo sulla frutta del periodo; poi, si imbastiscono le pastorizzate per fare le creme; infine, si testano i prodotti nuovi, le proposte degli artigiani locali.
Resto lì mentre questo novello e canuto aedo mi prepara una coppetta: nocciola piemontese e pistacchio, viaggio sui classici che hanno il sapore dell’infanzia. Un mood che Crivella è stato bravo a ricreare e conservare quaggiù. La nocciola è fresca, quasi sgrassata e molto golosa. Il resto lasciatelo fare al mare esattamente di fronte a voi.
Coppetta o cono medio viene 2,00 euro; versione grande, 3,00 euro. Nel prezzo, è compresa anche la vista mare, riflessione sulla vita che viene e va e post facile su Instagram per gli appassionati.
Ne approfitto anche per due – solo due – assaggi su cucchiaino. Il primo riguarda un ingrediente che ho visto arrivare praticamente poco prima, cioè il gelato alle fragoline di bosco. Imperdibile la sensazione dei semini sotto i denti.
L’altro assaggio è composto dal cioccolato vegano: essenzialmente è un gelato all’acqua, senza aggiunta di proteine animali, composto soltanto da massa di cacao, acqua ed addensanti naturali. In barba a tutti quelli che ci propinano i semipreparati delle aziende, per fare un gelato vegano.
Non ho avuto l’opportunità di assaggiare, purtroppo, crema antica con le visciole, perché doveva ancora essere preparata. Ci vuole una buona predisposizione d’animo, per mangiare un gelato davvero – ma davvero – artigianale come quello di Enzo Crivella. Dovete gettare alle ortiche i modelli economici che vi hanno propinato, le leggi sulla domanda e sull’offerta, le vostre convinzioni pregresse. La storia di questo gelatiere e di questa gelateria ricordano quel detto del calabrone, che non sa di essere troppo pesante e vola lo stesso: il gelato e la gelatografia sono metodi di inclusione sociali di un pezzetto d’Italia spesso dimenticato, che possono essere ancora di più oggi essere raccontati. Anche attraverso un gelato.
Crivella Gelati & Dessert
Indirizzo: Corso Italia, 54, Sapri (Salerno)
Orari di apertura: apertura stagionale estiva, dalle 12 a sera inoltrata tutti i giorni.
Prezzi del gelato: 20,00 euro al kg / coppetta o cono da 2,00 a 3,00 euro.