Buono il vermentino, gustoso il vermentino, beverino il vermentino. Soprattutto quello sardo, specie se abbinato al pesce. Sentenze teoricamente inappuntabili: parliamo di un bianco dalla grande freschezza, complessità e sapidità, capace di prestazioni maiuscole e di grande aderenza al territorio. Tutto vero; tranne un fatto: il vermentino è abbastanza nel caos.
Troppe interpretazioni, troppe discontinuità e troppe storpiature. E troppo legno, alcol e lieviti da bianco tropicale, che per un vino che dovrebbe sapere di mare e macchia mediterranea fa l’effetto di Balotelli in mediana. Lo penso da molto, l’ho verificato a Girotonno, dove ne ho bevuti in quantità. Con il sopracciglio troppo spesso incerto.
La zona più vocata rimane la Gallura, mentre il Vermentino di Sardegna arranca generalmente senza una direzione precise tra vini agili, altri legnosi, metodo classico discutibile e vendemmie tardive.
Proviamo a tracciare una lista di eccellenza e di rigorosa appartenenza.
Piras – Cantina Gallura
Azienda riferimento dalla grande costanza e solidità. Difficile (fortunatamente) farli aderire alle mode passeggere: il risultato sono una serie di bianchi lodevoli, tra cui spicca il Genesi e il Piras: un vino poco costruito e quasi didattico per far avvicinare al vermentino chi lo conosce poco. Fresco, saporito e leggero, molto speziato e agrumato.
Vermentino di Sardegna Tuvaoes – Tore Cherchi
Non hanno un sito Internet ma hanno trenta ettari stupendi nella zona collinare di Usini e sono un manifesto di sarditudine. Il loro è un vermentino paradigmatico: dritto, sapido, elegante, ma senza orpelli. Odora di erbe aromatiche e in bocca sa di mare.
Karagnanj – Cantina Tondini
Se siete alla ricerca di un vermentino ciccione ed esotico qui vi imbattete probabilmente nella sua versione migliore, insieme all’apripista Capichera. Struttura e corpo sono importanti ma tenuti in piedi da una bella salinità, data dai terreni granitici dell’Alta Gallura. Molto lungo ma un po’ faticoso.
Vermentino di Gallura – Spèra
Ancora Alta Gallura grantica (a Siddura): per uno vermentino bellissimo, di grande delicatezza e pulizia, con i toni agrumati su tutti. Il 2012 fa faville.
Vermentino di Gallura Superiore – Jankara
Vigne giovani nella tenuta San Leonardo nell’Alta Gallura, ma risultati sorprendenti e in crescita. Il 2012 affianca un bel frutto a toni minerali e al caratteristico sentore di timo. Equilibrio ed eleganza ai massimi, forse financo eccessivi.
Vermentino di Sardegna Kanimari – Nuraghe Crabioni
Usciamo dalla zona della D.O.C.G di Gallura con l’acclamato vermentino marittimo di Tresmontes. 35 ettari in un paesaggio stordente per un vino molto vegetale e speziato, dalla spiccata acidità e freschezza, ma tutt’altro che semplice. Eppure è tra i più beverini in assoluto del lotto.
Vermentino Dettori Bianco – Dettori
Produttore idolatrato da qualsiasi vinnaturalista doc, quanto attaccato per una certa incostanza tra una bottiglia e l’altra (di cui Dettori stesso è ben consapevole e origoglioso) il suo vermentino non sfugge alla questione. Vino a suo modo estremo, fuori dalla denominazione (è un IGT): giallo dorato con note ossidate e sentori marittimi e di frutta matura allo stesso tempo.
Chiudiamo con qualche segnalazione (perdonatemi ma sui miei appunti c’era solo l’asterisco e poco altro di comprensibile):
Vermentino di Gallura Superiore D.O.C.G. 2012 – Taerra
Vermintino IGT Carignos – Lisca
Vermentino di Gallura Lughente 2012 – Cantina Sociale del Giogantinu
Vermentino di Sardegna – Vigne Deriu
[foto crediti: Winedrink, Viaggi di Repubblica]