Come posso dare un senso a tofu e seitan e smettere di ritenerli il niente insapore

Come posso dare un senso a tofu e seitan e smettere di ritenerli il niente insapore

C’è una larga categoria di persone che al solo sentir pronunciare i nomi tōfu e seitan, si sente male. Se guardate bene, potrete notare anche occhi sgranati ma timidi, agli angoli della bocca una piega, una sorta di espressione di sconosciuto disgusto, mista a pena. La pena deriva dalla consueta condizione cui si trovano davanti. Il consumatore di tōfu e seitan, generalmente vegetariano o con un regime alimentare sano, cerca di convincere il suo interlocutore del gusto meraviglioso di questi alimenti.

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Io sono quella con gli occhi sgranati che non osa mai contraddire i convinti sostenitori, ma crede fermamente che tōfu e seitan siano il niente che diventa consistente, un palliativo gommoso creato per masticare qualcosa, aria solidificata.

Eppure anche io devo scontare le mie pene, e da qualche settimana sono passata dall’altra parte della barricata, mi sono buttata in una dieta iperproteica. L’alternativa a carne, pesce, uova e bresaola sono i gemelli sciapi.

Capirete che consumati due volte a settimana carne bianca, due volte pesce, una volta uova, una volta bresaola, a parte essere infinitamente triste, rimangono otto pasti lì che ti guardano irrisolti. Diciamo che quattro li risolvo con le sole verdure, altri due con altro pesce, ma gli ultimi due? Gli ultimi due sono finiti nelle mani dei gemelli diversi.

Ripassiamo un attimo la teoria, perché io per esempio, ho saputo da pochi anni di cosa sono fatti.

Spiedini di verdure, tofu, seitan, grigliatofu, griglia

Tofu: il tōfu viene ricavato dalla cagliatura del succo ricavato dalla soia e dalla successiva pressatura in blocchi. La fabbricazione del tōfu dalla soia è simile a quella del formaggio dal latte.

Seitan: il seitan è un alimento proteico ricavato dal glutine del grano di tipo tenero o farro o khorasan, viene cotto ed insaporito in acqua con salsa di soia (shoyu o tamari), alga kombu, sale.

Ho conosciuto in queste settimane negozi nuovi, frequentati da gente magra e bambini che a 12 anni non hanno ancora incontrato il sale o gli zuccheri complessi, mamme leggi etichetta, uomini single con borsa della palestra, uomini e donne alternativi, alcuni ovviamente hipster, molto spesso pallidi. Costretta dagli eventi ho dovuto infilare il naso nei negozi zeppi di crusca d’avena e ho dovuto acquistare tōfu e seitan.

I produttori sono astuti però, perché come nel gioco delle forme per i bambini, anche loro cambiano fattezze agli alimenti, così da renderne più fantasioso il consumo. Affacciati al banco frigo troverete tōfu e seitan al naturale, oppure alla piastra, a cubetti, affettati come antipasto, affumicati, aromatizzati, cremosi, a forma di würstel, a forma di cuore o di cena. Tōfu secco occidentale o solito asiatico, giapponese, mille strati, delicato dolce o salto, all’aglio orsino, al basilico, piccante al pomodoro, alla pizzaiola, piastrato, filetti di tōfu.

Io c’ho provato a renderli gradevoli, lo giuro. Ho chiesto ricette ai sostenitori, ho navigato sul web, ho persino sperimentato. Il risultato è sempre triste e l’assunto di base, alla fine degli esperimenti è che tōfu e seitan sono gradevoli solo quando si addizionano con qualcos’altro e finiscono quindi per assumere il sapore del qualcos’altro.

tofu, tiramisuCheesecake, tofu

Tra i consigli degli esperti, quelli più ricorrenti sono.
– Il seitan è più buono del tōfu (da leggere come: il tōfu è una gomma insapore, almeno il seitan ha un retrogusto lontano che somiglia a qualcosa).
– Il tōfu è buonissimo tagliato a pezzettini, salato in padella e aggiunto all’insalata (da leggere come: se ti senti triste perché mangi l’insalata, aggiungi quadratini di niente, almeno mastichi qualcosa di minimante consistente).
– Con il seitan ci viene un ragù spettacolare, buono come l’altro (da leggere come: tu un ragù buono non l’hai mai mangiato).
– Il tōfu io lo faccio alla griglia e mi piace molto (da leggere come: devi espiare qualche colpa particolare a suon di tōfu?)
– Col il tōfu ci faccio la pasta al forno (da leggere come: vedi? Te l’avevo detto io che è buono solo perché coperto da altri alimenti molto più buoni).
– Io faccio anche dei panini al seitan (da leggere come: tra due fette di pane con molta senape, o fritto è buono anche il cartone).
– Ispirandosi alla cucina orientale si riesce a dare un senso anche al tōfu (da leggere come: se però non sai come mettere mano e conosci a malapena soia e miso sei spacciato!)

Panino, tofuTofu, pesce

Io lo so che tra di voi ci sono i re della cucina vegetariana, quindi vi chiedo di salvarmi. Come posso svoltare e convertirmi? Come posso dare un senso alle gommose mattonelle e diventare una felice porta bandiera della causa?

Oppure magari trovo una spalla su cui piangere, che mi comprende, così mi sento meno sola.

[Crediti | Immagini: Non precare, Nathango, Flickr – Nicole Leightraciw]