Sono un’eroina: ho fatto il tofu in casa

Sono un’eroina: ho fatto il tofu in casa

Ho fatto il tofu partendo dalla soia gialla. Sono un’eroina. Cioè, un po’ mi ci sento, ecco.

Non appagata dal latte di riso, ho scelto una preparazione abbastanza difficile (basta eh, poi faccio le caramelle): il tofu fatto in casa partendo dai fagioli di soia gialla.

Ingredienti:
250gr soia gialla secca, meglio se biologica
1l acqua
un pizzico di sale
succo di 1 limone

nota dell’autrice: potete comprare il nigari, come caglio per il latte di soia, lo trovate nei negozi specializzati in alimenti naturali.

Preparazione:
Ho messo a bagno la soia coperta d’acqua per tutta la notte, la mattina successiva l’ho sciacquata più volte: i fagioli sono reidratati e gonfi.

Li ho messi in un pentolone d’acqua affinché fosse più semplice togliere la buccia esterna, così è stato. Adesso viene il bello: ebbene sì, ho tolto tutte le pellicine in questo modo. Ci ho provato anche con il passaverdura, mi sono arresa subito.

Con la nostra soia senza buccia siamo a cavallo.

Mettiamola in una pentola alta, col fondo spesso e copriamola con un litro d’acqua. Facciamo cuocere per circa 30 minuti, mescolando e togliendo schiuma e pellicine che vengono a galla (ah! Non le avete tolte bene! Come me!).

Dopodiché spegnete i fornelli e frullate con il frullatore a immersione.

Passate tutto nel colino a trama fitta coperto da uno strofinaccio pulito e senza ammorbidente.

Filtrate e otterrete il latte di soia, la poltiglia che resta si chiama okara, non buttatela! Ci si cucinano diverse cose inclusi gli okaraburger con lenticchie.

preparazione tofu

Bene, imbottigliate, zuccherate e avrete il latte di soia.

Finito.

Se non siete del tutto soddisfatti proseguite senza zuccherare il latte di soia. Oppure iniziate a preparare il tofu fatto in casa partendo da latte di soia comprato, non zuccherato.

Mettete sul fuoco una pentola non d’acciaio e portate la temperatura a 80°C circa; fate cagliare a fuoco spento, aggiungendo poco alla volta il succo di un limone filtrato dei semi.

Coprite con un canovaccio pulito e lasciate riposare per circa 30 minuti. Pulite la cucina e nel frattempo, inventante delle scuse per giustificare agli altri abitanti dell’appartamento cosa state facendo.

Tornate al vostro tofu-in-divenire e filtratelo con il metodo-canovaccio su un colino, il liquido che si formerà sotto il colino è un ottimo fertilizzante.

La poltiglia è il vostro tofu (detto così non suona molto invitante, mi rendo conto). Fatelo spurgare mettendo un peso di circa 1 kg sopra il canovaccio.

Andate a bagnare le piante.

Dopo un’ora circa il tofu è a temperatura ambiente e ha assunto la forma del canovaccio in cui l’avete lasciato, trasferitelo in un contenitore, aggiungete un po’ d’acqua e mettetelo in frigo.

Si conserva per 3/4 giorni cambiando l’acqua.

Cucinatelo e mangiatelo come preferite, ha una consistenza più morbida rispetto al tofu che si compra.

Chi lo vuole perfettamente rettangolare può cercare e comprare degli stampi in legno con pressa annessa che è anche possibile costruire da soli. Io no.

Ho già fatto il tofu, dopotutto.

In precedenza:
– Labneh
– Succo di frutta senza centrifuga
– Latte di riso
– Granola, cereali da colazione