Della serie gaffe gastronomiche inaudite, sarebbe sempre meglio rileggere bene lo scontrino prima di portarlo al cliente. Puoi trovarci errori di battitura, conti maggiorati, voci dimenticate, insulti pesanti. Tipo “Un Valpolicella per sette stronzi”.
Sembra la storia di quando volete insultare il vostro capo con un amico e finite per mandare l’sms alla vittima stessa della vostra ira, invece capita da Olivo, ristorante pizzeria in piazza Bra a Verona. Probabilmente vogliono bene solo al vino autoctono puro, visto che l’epiteto è stato gentilmente donato a sette marchigiani, imprenditori e fornitori di Fabriano, di passaggio nella città veronese per la fiera Progetto Fuoco.
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Cos’avranno fatto per meritarsi l’adorabile appellativo? Pare che chi ha battuto lo scontrino si fosse offeso per una frase “di troppo” detta su quella bottiglia. Cosa si può dire “di troppo” su un Valpolicella? Oddio, su alcuni Valpolicella si potrebbero dire cose inaudite, ma dubito siano sufficienti a urtare un dipendente. O forse ne sottovaluto il campanilismo enologico?
“Quella sera hanno tentato di minimizzare la questione, dicendo che era una bravata tra camerieri, assolutamente non rivolta a noi” spiega Morgan Clementi, presidente del comprensorio fabrianese di Confindustria Ancona. Che non esita a definire il fatto “di una gravità inaudita”. Ma che intanto, come i suoi sei commensali, si è guadagnato una bottiglia di vino e un invito a cena da parte del titolare Michael Cortelletti. Forse lo declineranno, forse no, forse daranno i soldi in beneficenza.
Quali sorti attendono ora il cameriere permaloso? Tranquilli: non è stato licenziato. Ma costretto a scrivere una lettera di scuse sì.
“Vi chiedo scusa, non volevo scrivere che siete ‘str…’. Non lo penso davvero, è solo che quando avete insultato quella bottiglia di Valpolicella non ci ho visto più … “.
Speriamo per la sua sanità mentale che ne sia anche il produttore…
[Crediti | Link: Corriere del Veneto, Olivo. Immagini: Sartori per il Corriere Veneto]