Gli americani mangerebbero immondizia, se solo fosse ben condita con il ketchup (cit.) e gli italiani non dovrebbero ridere di questa frase. Non fate quelli che cadono dal melo, pardon, dall’apple tree: in Italia la cucina americana non è mai stata tanto diffusa come ora. Guardatevi attorno e se pensate che il mito americano sia un affare stantìo fatevi un giro:
— tra le nuove aperture (le insegne finiscono tutte per “bakery”),
— nelle case dei vostri vicini (dove la virilità del maschio è espressa dalla grandezza del BBQ),
— nei pomeriggi delle vostre amiche (quelle tutte “cupcake e Sex and the city” o quelle tutte “cake desing e sugar art” o quelle che la merenda è un “celebration party”),
— la domenica mattina (ci vediamo per il brunch?),
— in pausa pranzo (mai più senza hamburger!).
Il mito americano è nel frigorifero, nelle pagine di cucina delle riviste femminili, al supermercato, nei food corner delle multisale, nelle proposte gastronomiche dei centri commerciali. E’ quando a tutto diamo la forma del muffin, dei donuts, dei waffle, quando le torte le chiamiamo “cake” e se c’è lo yogurt “cheesecake”, quando organizziamo le “tv dinner”, quando vaghiamo in metropolitana con un bicchiere di lava incandescente nera dal lontano sapore di caffè, quando ordiniamo “delivery” cucina cinese nei cartoncini bianchi e pizza ai peperoni formato famiglia.
Io vi avviso: stiamo per mangiare spaghetti alla bolognese, pizza con ketchup, il cappuccino dopo cena e tutte quelle cose da parodia del mangiare italiano che importeremo come adulazione da ritorno in un doppio salto mortale carpiato.
Chi l’avrebbe mai detto che il popolo di buongustai potesse un giorno amare e importare la cucina americana? Una dichiarazione d’amore imbarazzante per un Paese con la nostra cultura gastronomica, forse lo facciamo per ricambiare il sentimento che gli americani hanno per la cucina italiana? Come è potuto capitare? Cediamo al fascino giocoso, colorato e peccaminoso della cucina americana, tutta ciccia e brufoli, sempre legata a momenti ludici, un comfort food patinato di vecchi miti (sesso, libertà e rock ‘n roll) che attecchisce meglio in momenti di recessione?
Peccato che quel mito in America non sia più trendy da un bel po’. Ora gli opinion leader americani si sono convertiti alla cucina salutista, riscoprono gli orti di prossimità, la cucina stagionale, le verdure e il cibo come modo per stare in salute.
Che ne facciamo allora noialtri nandomorioni di questo amore in differita?
[Crediti | Immagine: California Bakery]