Un tempo se non avevi un amico gay eri tremendamente out. Oggi, invece, non sei veramente nessuno se non hai almeno un amico vegano. Io un’amica vegana ce l’ho, si chiama Beatrice, e solo frequentandola ho capito quanto, a volte, possa sembrare da pazzi sposare questa religione.
Innanzitutto il veganesimo non è una dieta, ma uno stile di vita che guarda al rispetto dell’ecosistema nel suo complesso. Guai a confondere un vegano con un vegetariano, potreste essere mangiati vivi. Cosa altamente improbabile, ma il punto è che li fareste arrabbiare moltissimo.
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Secondo importante fondamento è che il vegano non mangia alimenti di derivazione animale. Se volete diventare adepti di questo credo dimenticate i croissant per colazione, c’è il burro, stolti! Scordatevi di mangiare anche innocenti caramelline, poiché la gelatina è spesso ricavata da poveri maialini. E, inevitabilmente, vi ritroverete a frugare in un sacchetto di M&M’s stando bene attenti a scartare i confetti rossi colorati con tanti teneri e ignari Dactylopius coccus.
L’ultimo teorema di questa fede consiste nel rifuggere abiti che derivino da animali non consenzienti. Il discepolo più devoto lo potrete riconoscere dal fatto che indossa un sacco di iuta in inverno e magliette dalle tinte psichedeliche in estate.
Se siete fashion victim e buone forchette, la vita da vegano si prospetta molto dura. Per prestare attenzione a tutto ciò che mangiate dovrete essere tecnologi alimentari senza laurea, e per scegliere cosa indossare vi toccherà diventare esperti quanto Enzo Miccio senza però avvalervi dei consigli di Carla Gozzi.
La vita dei vegani sembrerebbe già così di per sé parecchio infattibile, ma preparatevi perché il meglio deve ancora venire.
Tra amiche si parla inevitabilmente anche di sesso. L’argomento diventa ancora più interessante e bizzarro quando realizzi che un vegano non sta tranquillo nemmeno in camera da letto (e non perché sia una macchina del sesso ben oliata).
Inizialmente ero convinta che la dieta cruelty-free potesse portare dei benefici nella sfera sessuale, quindi la prima cosa che domandai a Beatrice fu se i vegani lo facessero davvero meglio. Non immaginavo nemmeno lontanamente che, di lì a poco, quel candido quesito si sarebbe trasformato in: Ai vegani non passa la voglia di farlo?
Questa filosofia di vita non influenza solo la scelta di cibo e vestiario, ma anche quella di contraccettivi, lubrificanti e sex toys che non può prescindere da un controllo attento affinché questi prodotti non siano testati sugli animali.
Ho scoperto che l’argomento più spinoso riguarda la scelta del profi-lattico. Già dal nome il vegano sente che qualcosa non torna, e ha ragione. Molti condom derivano da processi chimici che prevedono dei test sugli animali. Inoltre per la produzione di latex, uno dei costituenti principali dei profilattici, possono essere impiegati caseina e lattosio. Per loro fortuna ci sono molte aziende che certificano i prodotti come privi di test su cavie e propongono profilattici vegan che, pur essendo in latex, non contengono additivi chimici e non prevedono caseina né lattosio. Nemmeno un vegano può trovare scuse per esimersi dal fare sesso protetto.
Beatrice mi ha fatto scoprire che non è semplice nemmeno scegliere un contraccettivo orale. Anche nella scelta della pillola serve un occhio di riguardo, poiché sono molte quelle che prevedono test su cavie. Per evitare indesiderati marmocchietti vegan negli Stati Uniti, ad esempio, è stata realizzata una barra contraccettiva sottocutanea che non prevede sostanze di origine animale e che rappresenta una buona alternativa alla pillola orale e alle gravidanze vegane non desiderate.
Una volta prese tutte le precauzioni necessarie come si divertono i vegani? Ovviamente con sex toys che abbracciano in pieno la filosofia di non sfruttamento animale. Molte catene hanno iniziato a realizzare manette di plastica riciclata, falli di legno certificato, vibratori a energia solare più altri attrezzi in materiali al 100% vegetali e senza estratti del petrolio dannosi per l’ambiente. Inoltre, qualora si fosse in vena di viaggi, a Berlino è stato aperto Other Nature, il primo sexy shop in salsa completamente vegan, a modo e per nulla volgare.
E per il sesso orale? La mia amica dice che trovare barriere adattate per non correre rischi nemmeno durante questa pratica è decisamente più difficile, ma non impossibile. Ed ecco che nella mia mente si fa prepotentemente largo l’immagine di protezioni al tofu da aromatizzare a piacere.
Sorrido, notando l’espressione interrogativa sul volto di Beatrice rinsavisco e, per giustificarmi, le dico: Mi domandavo, il salto della quaglia sarà vegan?
[crediti | Link: Green Style, Veganhome, Corriere, Il Mitte. Immagine: Peta]