Nell’afa torrida dei primi giorni d’estate prosperano fastidiosi funghi: le scuse per non mangiare in vista della prova costume.
Nell’epoca e nella parte del mondo della sovrabbondanza alimentare, i divieti autoimposti senza ragioni apparenti spopolano, soprattutto tra le donne. Mi sono chiesta il motivo di tanta fantasia (ok … ok … qualche volta l’ho fatto anche io) e credo che spesso lo si faccia perché essere compatiti raccontando il proprio malessere fisico è preferibile ai commenti che di solito seguono l’affermazione: “Mi sono messa/o a dieta”.
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Aggiungerei una nota sul più infido e sottovalutato cliché sessista, secondo cui se le ragazze preservano il candido fascino è perché si nutrono solo di bricioline integrali e yogurt magro, mentre l’uomo vero deve trangugiare mezzo chilo di pasta alla volta.
Ognuno fa come vuole. Ma se dovete mettervi a dieta per la prova costume siate sinceri e finitela lì con i presunti disagi alimentari. La verità vi rende liberi, almeno di darvi un tono.
Ecco i più frequenti, per quelli che ho dimenticato so che ci penserete voi.
1. “Sono intollerante al glutine”.
La celiachia, per chi ce l’ha davvero, è una cosa seria. Ma l’intolleranza non lo è sempre (o mai come tenderebbe a dimostrare questo studio). Il punto è che se l’intolleranza si presenta alle prime avvisaglie di minigonna c’è qualcosa che non funziona. Oppure significa che siamo pronti a stendere un nuovo studio di psicopatologia applicata alla digestione.
La verità è che: non mangiate più la pasta perché avete comprato un costume da bagno della 38, intonato alle infradito.
2. “I latticini mi gonfiano”.
Non ho mai capito come alcuni (soprattutto alcune) non abbiano il minimo pudore nel rendere di pubblico dominio le pulsioni gassose del loro intestino. Ma non sarebbe meglio tenere certe cose per sè? Anche perché rischiate seriamente che le uniche feste a cui vi inviteranno volentieri quest’estate sono quelle nelle piscine con l’idromassaggio.
La verità è che: per sembrare fragili e incontaminate come una ninfa dei boschi (ma le ninfe erano vegane?) non vi interessa di passare per flatulenti.
3. “Mi depuro con il digiuno della luna piena”.
Ecco il digiuno può essere una forma d’arte, o un credo, ma se fino all’altro giorno, mentre le curve erano ancora annichilite nelle ampiezze del cappotto, vi ho incontrato al centro commerciale in coda al McCafè per le ciambelle siete davvero poco credibili.
La verità è che: avete provato ogni dieta su questa terra, ma all’ennesimo fallimento avete deciso di recidere il problema alla radice.
4. “Non posso mangiare cose lievitate”.
Ricordati, è per gente come te che Antonio Banderas ora cerca di inculcarci l’idea che i Flauti del Mulino Bianco sono preparati con il lievito madre. Il grande oblio collettivo ci ha portati a dimenticare che la digeribilità del lievito è invece data dalla sapienza e dalla durata con cui viene fatta la fermentazione.
La verità è che: non sapete più come fare per convincervi a non mangiare tre michette calde, tutti i giorni, nel tragitto dal fornaio a casa.
5. “La frutta dopo pranzo non mi fa digerire”.
Più che una sentenza è un’avvisaglia. Se qualcuno la tira fuori nel momento in cui voi state tirando fuori dal frigo il ciotolone di macedonia è il chiaro segnale che è a dieta. Non domandatevi come mai però ha fatto il bis delle melanzane alla parmigiana, e passate oltre con noncuranza.
La verità è che: arrivate a fine pasto sopraffatti dai sensi di colpa e decidete di infliggervi la privazione delle più innocue tra le calorie.
6. “Lo zucchero mi dà attacchi di emicrania”.
Nuovo trend nel mondo del disagio alimentare, pare che lo zucchero dia dipendenza (su questo ci scommetterei) e che in qualche modo tenga il nostro corpo incatenato a una serie di malesseri che scopriremmo solo se imparassimo a farne a meno.
La verità è che: vi aggrappate alla ricerca dell’illuminazione sperando di non precipitare nel vortice satanico della torta al cioccolato che, maliarda, vi seduce dal frigo.
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