Sancho è la pizzeria a taglio che dal 1969 delizia appassionati, gourmet e semplici avventori della pausa pranzo con una pizza superlativa. Per chi vive a Fiumicino è un’istituzione. Consigliare Sancho vuol dire vincere facile, nonostante il locale sia piccolissimo, e alle volte si trovi la fila. Pazienza, ricordate che il premio per l’eventuale attesa sarà un’esperienza da conversione immediata alla nuova religione. Fatta di base bassa, croccante ma ben alveolata, con i condimenti che variano dalla tradizione agli accostamenti più arditi. Il segreto di un successo costante, lungo 46 anni?
Semplicità, romanità (nell’accezione migliore, che garantisce simpatia e qualche risata al bancone), passione per la materia prima tramandata dal patron Franco Di Lelio ai figli, invitati a proseguire la tradizione.
Il locale, come detto, è piccolo, ma con la bella stagione ci si può fermare a mangiare fuori. Vietato mortificare il passaggio da Sancho non assaggiando i supplì. Al cinghiale e asparagi sono una cosa d’una bontà da piangere: mozzarella filante e tutti gli ingredienti che fanno capolino dalla panatura calda.
Ma parliamo di pizza, se non sapete da dove cominciare fate tesoro dei miei consigli:
Amatriciana: voluttuosa e carnale, con il sugo che cola e il pecorino saporito;
Mimosa: patate lesse, mozzarella e peperoncino, un condimento spesso, sofficissimo e poi all’improvviso arriva il piccante.
Mortazza: se avete assaggiato queste non potete esimervi dal provare le pizze ripiene, con la mortazza, che poi sarebbe la mortadella, ma anche con la porchetta e un cavallo di battaglia del locale, la tonno e pomodoro (dopo averla provata penserete: ma come ho fatto finora?)
Quelli di Sancho spiegano: “I pomodori per lo più so’ de Maccarese” cit. – e la maionese fatta in casa.
Incredibilmente ho scoperto spulciando in rete che nonostante sia un luogo di culto del gastrofighettismo capitolino, compresi chef e pizzaioli (un classico incontrarci Pascucci, che ha il suo ristorante Porticciolo esattamente dall’altra parte del fiume- o Gabriele Bonci, che ha spesso detto di considerare quella di Sancho la pizza al taglio migliore di Roma), non esistono nemmeno nei foodblog più aggiornati racconti sulla pizza di Sancho.
Siccome sono appena arrivate le “due rotelle” della guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso, e si prevede che l’afflusso dei clienti, già consistente, aumenti ancora, andate a festeggiare presto con un bel giro di assaggi.
Di assaggiare i supplì ve l’ho già detto?
[Crediti | Immagini: Ilaria Ceccuzzi]