È di nuovo quel periodo dell’anno. Quello della melassa nauseabonda e del romanticismo un tanto al chilo. Con i ristoranti che mandano newsletter scritte in corsivo arzigogolato e cuori a profusione. Oppure creano eventi Facebook dove l’immagine di copertina sono un paio di labbra. Mentre al cinema campeggiano commedie romantiche inapprezzabili.
Gente, è dramma: si avvicina San Valentino.
Mancano 24 giorni al gran galà consumistico-emotivo. Sembrano tanti ma sono una sciocchezza per chi deve prenotare una cena vis-à-vis con il/la partner. O per chi deve sfidanzarsi evitando così la giornata più nefasta di sempre.
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Intanto i ristoranti si attrezzano e sfoderano menù a XXX euro tutto compreso. C’è da rabbrividire al pensiero di chi si farà avvolgere dalla “magica atmosfera” [cit.] di una serata “a luce di candela” [ri-cit.], meglio stigmatizzare il menù afrodisiaco che nel nome del mio riaffermato status di single eviterò anche questa volta.
ANTIPASTO: CUORE DI PROSCIUTTO CON SALSINA AI FRUTTI ROSSI
L’ultima volta che ho creato qualcosa a forma di cuore, era a base di pasta di sale. Avevo cinque anni. Sarà pure il caso di liberarci da questa mortifera abitudine? A proposito: il fatto che sia San Valentino non vi legittima a diminuire e vezzeggiare ogni cosa, dalla salsina allo sformatino. E no, non siete neanche autorizzati ad utilizzare abomini lessicali come “in manto di agrumi” o “tornite allo zafferano”.
RISOTTO ALLO CHAMPAGNE E FRAGOLE CON PETALI DI ROSA
Un residuo degli anni Ottanta che si è faticosamente trascinato fino ai giorni nostri, lottando con violenza contro il filetto al pepe verde. Lo champagne preferirei berlo, grazie, possibilmente uno di questi. Ma soprattutto che vogliamo dire sulla manifesta inutilità di fiori, frutti e altri orpelli? Graziosi, certo. Molto rosa, uh che meraviglia! Ma se scatta la chimica, scatta anche davanti agli arrosticini di pecora. Anzi, soprattutto davanti agli arrosticini, che hanno quel non so che di selvatico che accende gli spiriti. Altro che fragole.
GAMBERI ROSSI SCOTTATI IN POLVERE DI CURRY SU TARTARE DI AVOCADO CON SPICCHI DI POMPELMO ROSA
“Ma che me stai a pija per cu?” direbbe il mitico Lorenzo di Corrado Guzzanti. L’effetto afrodisiaco di alcuni alimenti è tutt’altro che scientificamente dimostrato, e si baserebbe soprattutto su un effetto placebo. Ammassare il maggior numero di (presunti) stimolanti/eccitanti/rinvigorenti in un piatto non mi pare un’idea funzionale. Soprattutto se le dosi di curry sono tali da mettere in difficoltà un messicano che i jalapenos li mangia a colazione.
TORTINO DI CIOCCOLATO CON CUORE FONDENTE
Oppure tortino tiepido di cioccolato. Oppure tortino con cuore morbido di cioccolato. Cambiano le consistenze e le temperature, la sostanza rimane la stessa: una cosetta spugnosa al cacao che, una volta attaccata col cucchiaino, emetterà un plof! seguito da una colata di cioccolato. Tutto qui. Come sia diventato il dessert per eccellenza degli innamorati, rimane per me un oscuro mistero. Nota a margine: metterci dentro frutto della passione o peperoncino non aiuterà.
Ora se siete docili, innamorati e indulgenti seppellitemi anche di insulti. E datemi della zitella inacidita e ruvida come una serpentina di Calfort (cit.) Altrimenti, unitevi a me ed evocate gli spiriti dei San Valentini passati. Sfogatevi insomma!
[Crediti | Immagini: restaurantellago.com, frigomagazine.com, giordanatalamona.it, dairygoodness.ca, Flickr/ Elga Cappellari]