In una Torino accesa dal sole e dall’aria frizzantina il Salone del Gusto 2014 è stato subito stretto nel caldo abbraccio (ancora non soffocante, ma sabato ne riparliamo) degli appassionati che amano, come noi, perdersi tra banchi e corsie del Lingotto. Qui, nella casa del Salone Slow Food ha riunito per qualche giorno il meglio dell’enogastronomia planetaria. Così, tanto per essere sobri.
L’occhio allenato nota una disposizione più logica di stand e strutture rispetto all’edizione del 2012, con il padiglione Oval, quartier generale di Slow Food e Terra Madre, che assume maggiore importanza.
Per un rapido ma invogliante colpo d’occhio su quanto vi aspetta nel caso siate prima o poi diretti a Torino eccovi qualche scatto.
Seguono 10 stand che se fossi in voi cercherei di non perdere una volta raggiunto il Lingotto e superata la costosa barriera dell’ingresso.
Fritto della Riviera
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Al salone si mangia, anche per dar modo a buona parte degli espositori di ripagarsi le spese sostenute per essere qui. Da subito uno degli spazi più gremiti è la piazza della pizza con le tante, tantissime cucine di strada (Dov’erano prima che lo street food facesse boom). Tra queste sbuca l’Osteria del Gran Fritto di Cesenatico e Milano Marittima, con i fritti sempre asciutti e croccanti. Certo, anche qui.
Birra artigianale del Sud
Birre artigianali, tantissime birre artigianali, fortissimamente birre artigianali. Forse la categoria più rappresentata tra gli stand del Salone con un fermento evidente anche tra i birrifici del Sud con proposte interessanti che fanno leva su ingredienti locali e packaging curato. Questa è la Santoronzo del birrificio leccese B94 (nato come brew firm) realizzata con il caffè della torrefazione cittadina Quarta Caffè.
Formaggi esotici e complicati da trovare
Presidio Slow Food rintracciabile in pratica solo al Salone del Gusto, il Branza de Burduf è un formaggio fatto con latte di pecora pressato tipico della Romania, proposto dentro a coni realizzati in corteccia di pino, che conferiscono un curioso retrogusto di resina.
Salsa di soia Gourmet
Ormai conosciamo tutti la salsa di soia, ma il liquido prezioso contenuto in queste bottiglie sta alla salsa di soia che conosciamo come l’aceto di vino della trattoria all’angolo sta a un raffinato aceto balsamico. E’ una salsa di soia realizzata con sale di Pirano scelto per la sua purezza.
Erbe di montagna
Parliamo di ingredienti nuovi con cui stupire gli ospiti in occasione della prossima cena. Obbligatorio conoscere Primitivizia, che in Val Rendena (Trentino Alto Adige) raccoglie e confeziona erbe di montagna capaci di regalare alle nostre pietanze sapori inediti.
Vegan Street Food
Lo street food si fa vegan con Cucinando su Ruote, che scarrozza in giro per l’Italia la cucina “mancina” a base di piadine e panelle prodotte (anche) con la canapa.
Bibite analcoliche nuove
Dopo lo sdoganamento da parte di Teo Musso, “mad genius” delle birre Baladin, con le Lurisia old style ( gazzosa, chinotto, etc..) non possono mancare nuovi soft drink gastro-hipster. Questo propone il basilico DOP ligure come ingrediente principale del Basilichito, bibita da bere liscia o da usare per cocktail originali. Non male, ma al prossimo giro ordino una spuma.
Salumi, salami ed insaccati vari
I vegani storceranno la bocca ma il nostro Paese resta una miniera inesauribile di salumi profondamente legati al territorio di provenienza. Ecco l’esempio del Tarese Valdarno, una pancetta di grandi dimensioni, anche Presidio Slow Food (zona tra Arezzo e Firenze).
Cioccolato di tendenza
Persino un cioccolatiere tutto d’un pezzo tipo Guido Castagna s’iscrive alla scuola del Raw (crudo) con due nuove tavolette di cioccolato crudissimo, parte di una linea che comprende anche un gianduja fondente senza latte.
Space food
In futuro mangeremo cibo liofilizzato o pillole dicono in tanti. Nel frattempo sono arrivati alimenti “spaziali” simili a quelli consumati dagli astronauti in orbita intorno alla terra, fatti usando alcuni presidi Slow Food (legumi) scelti da Argotec (Agenzia Spaziale Italiana).
Sono buste (250 grammi a 7 euro l’uno) con scadenza di 24 mesi, senza conservanti, pronte da consumare, magari dopo un giro di microonde.
So che non ci credete ma sono pure buoni.
Allora che fate, ci venite al Salone del Gusto questa volta?