Cosa può avere di interessante una recensione di TripAdvisor datata 2011? In realtà molto, visto che scartabellando tra quelle da soli 2 pallini del Due Colombe di Corte Franca, in provincia di Brescia, ristorante con stella sulla guida Michelin, il critico gastronomico Tommaso Farina rintuzza una polemica che non ha scadenza. A stupire non è tanto il giudizio complessivo dato dall’utente toscano Sonoiox (già il nome…) ma la motivazione: un piccato sfogo per uno sconto mancato:
“La nota negativa è stata il conto, non tanto per i 160 Euro spesi a testa ( anche la volta precedente la spesa era stata analoga ) ma per la composizione. Frequentando ristoranti di buon livello capitano spesso conti simili ma almeno, specie se a conoscenza del fatto che i clienti vengono appositamente da molto lontano, ci si aspetta dal gestore un trattamento migliore.
Invece il conto non solo non presentava sconti ma neanche un caffè o un digestivo offerto! A mio avviso questo comportamento non è giustificabile e manifesta scarsa attenzione nei confronti della clientela che, in locali del genere, e sopratutto di questi tempi, sarebbe doverosa. Queste mancanze di attenzione inficiano notevolmente la valutazione complessiva. Non credo che ci tornerò.”
Al termine del virgolettato Farina conclude “pretendere lo sconto in base alla lontananza… Tocca vedere anche questo.”
E qui mi si accende la lampadina. Sono passati 4 anni, ma certo il popolo di gourmet in gita fuori porta non è diminuito, anzi. Cosa pretendere quindi?
Ci si deve immedesimare. Perché un giorno quel cliente potresti essere tu, sì, tu. E a mettersi nei panni degli altri, per una volta, dovrebbero essere anche gli chef e i ristoratori. Proviamoci, è terapeutico.
1. IL CLIENTE PRETENZIOSO
L’ipotesi, seguendo il filone dello sconto dovuto, potrebbe essere: “oltre un raggio di 200 chilometri si dovrebbe avere diritto a un Limoncello industriale, sforando i 250 chilometri si potrebbe salire a un caffè con annesso ammazza caffè, oltre i 300 urge lo sconto del 15% sul conto. Si potrebbe arrivare a ipotizzare un 3 X 2 a distanze inimmaginabili intorno ai 500 Km.”
Dalla Toscana (non meglio identificato punto di partenza della scampagnata di Sonoiox) alla provincia di Brescia, in effetti, non è una passeggiata, e la punizione inferta al ristoratore è il minimo sindacale.
2. IL CLIENTE NORMODOTATO
“Ho speso 160 euro, ma ho mangiato bene. Il servizio li valeva, e pure il posto”. Poi ti sovviene che sei venuto dalla Toscana fino a Brescia per goderti un week end mangereccio, paghi il conto e pensi “un Limoncello poteva anche offrirmelo, sto spilorcio. Va beh, adesso vado a Brescia a vedere Piazza della Loggia.” Fine del pensiero.
“Sì, però un Limoncello non è che lo avrebbe mandato in rovina. Forse non era in vena, forse dopo averne offerto a ettolitri, ora si è pure stancato. Comunque vado a pagare il parchimetro”.
3. IL RISTORATORE CATERPILLAR
Per intenderci è quello che non te ne lascia passare mezza. Se per caso fiuta che andavi cercando un regaluccio, allora “ma dove sta scritto? Io sono qui a lavorare, non a far beneficenza. Vogliono il Limoncello? Lo pagassero. Qui non c’è niente di dovuto, altrimenti la prossima volta se ne vadano da un’altra parte.” Segue improperio in sequenza con sparecchiamento violento. Meglio essere già andati via, a quel punto.
Della stessa razza ci sono quelli che al cliente “ho sbagliato, le ho portato un tiramisù di troppo” e poi te lo mettono in conto.
4. IL RISTORATORE MAGNANIMO
“Ma lo sconto non si fa solo se ho sbagliato qualcosa o se il cliente mi è simpatico?” Vecchia scuola, perché oggi di clienti non se ne possono perdere. E infatti, il suo è solo un pensiero inespresso. Non importa se questi clienti vengono da talmente lontano che, anche a perderli, non te ne accorgeresti perché li vedi due volte in 5 anni.
E allora, per sopravvivere e darti il contentino, tiene in fresco un Limoncello da sei litri pagato 2,50 euro e ti offre la bellezza di 12 centesimi in 4 di ammazza caffè. Oppure ti toglie quei due euro dal conto e fa cifra tonda, magari buttandoti anche lì un sorriso. Lui almeno il gesto l’ha fatto.
E ora? Voi da che parte state? No, perché qualche minima pretesa ce l’avrete anche voi, dai.
[Crediti | Link: Facebook Dissapore]