Diffidate quando gli amici vi dicono “Questo piatto? Ah no, farlo è una stupidata!”. Di solito la falsa modestia nasconde mostri, e qui elencati trovate 5 mostri sacri della cucina, ovvero 5 ricette tanto semplici quanto esageratamente difficili da cucinare.
Ma siccome i talloni d’Achille sono cose strettamente personali, attendiamo con fiducia di conoscere i vostri.
CROSTATA
Al quinto posto troviamo la crostata. Eccola lì, calda, sorridente, perfetta nelle sue forme burrose. L’infingarda crostata, qualcuno deve dirlo, è un caso difficile.
Il dosaggio degli ingredienti, che come in ogni ricetta di pasticceria è capillarmente matematico, penalizza i tentativi improvvisati dei cucinieri naif che cercano la loro variante in una ricetta che, invece, non dà spazio alla creatività. Adatta ad essere cucinata da menti ligie al dovere e rigorose.
ARROSTO
L’arrosto, appuntamento domenicale preferito dagli italiani di un tempo, ha una difficoltà tutta legata alle temperature. Prima, la legge della mamma stabilisce di farlo andare a fuoco altissimo, poi bassissimo.
Insomma, un labirinto di indicazioni “a occhio” impossibili da mettere in pratica nella sequenza e con i tempi corretti. Non a caso, il suo destino è trasformarsi in un salame al cioccolato carbonizzato. Almeno 9 su 10.
PASTA E FAGIOLI
Terzo posto per la pasta e fagioli, piatto povero e semplice, ma che inganna. Innanzitutto perché la vostra non sarà mai buona come quella che faceva la nonna di tizio, caio, pinco e pure pallino. Pensateci prima di mettervi in competizione con nell’ordine: voi stessi, i vostri avi e quelli di tutti gli alberi genealogici dei vostri conoscenti.
La pasta e fagioli avrà la meglio su di voi. Vi batterà su tutti i fronti per sfinimento. Nemmeno a metà del lavoro vi renderete conto dell’impresa titanica in cui vi siete imbarcati e da cui non uscirete vivi. Buona eh, ma decisamente impegnativa.
CARBONARA
Per semplicità, qualcuno che ti invita a casa all’ultimo minuto lo fa dicendo “metto su due spaghetti”. Attenti, però, che non siano alla carbonara! Trappola che ha segnato la fine della carriera culinaria di molti, la carbonara è una lotta personale tra lo chef e due ingannevoli entità: le materie prime e il tempo.
Riguardo alle prime, i commensali (sappiatelo fin d’ora) avranno la loro particolare versione della faccenda: “io uso la pancetta affumicata, è meno grassa”, “io uso uova a pasta gialla”, “Io ci metto il pecorino sardo perché mi piace di più”.
Nessuno oserà confessare l’uso della panna, ma guardate bene negli occhi i commensali: lo sguardo non mente. Tutti, insomma, avranno una versione alternativa alla vostra che li deluderà. Anche se la vostra avrà gli ingredienti DOP.
Sulla tempistica, poi, i casi sono infiniti: ai limiti estremi di questa catena c’è, da una parte, la pasta con la frittata e dall’altra dei noodle gialli in brodo.
UOVO IN CAMICIA
In vetta alla classifica delle ricette apparentemente facili, ma in realtà complicatissime, c’è lui: un piatto solo al comando. Quello che scatena volgarità inaudite generando sfiducia assoluta negli aspiranti cuochi è, senza dubbio, l’uovo in camicia. Questione di tocco, di leggerezza di polso, di centesimi di secondo, questo piatto è maestria di pochi e questi pochi, di solito, ne vanno talmente fieri da propinarlo in tutte le salse.
A metà tra un gioco di tattica e la classica botta di fortuna alla roulette, l’uovo in camicia è il cruccio di molti, anche di quelli che in cucina si sanno solitamente muovere ostentando sicurezza.
Ecco i 5 piatti semplici che ci fanno spesso pensare “tanto vale darsi al musical”. Ma chissà, magari per voi sono altri.
[Crediti | Immagini: Dissapore, Autosvezzamento]