Ti accorgi che è davvero primavera quando: si impenna la vendita degli antistaminici, le donne riscoprono quella sana abitidine che è la ceretta e gli amici ti invitano a onorare in comunione il sacro rito della grigliata domenicale. Quegli stessi amici che, puntuali come le sfiga, ti commissionano il dolce, ignorando quanto sia difficile preparane uno (buono) che possa sopravvivere lontano dal frigorifero.
Ci sono le crostate, le torte da forno, mi direte voi. Ma a quanti è capitato di annaspare tentando di ingoiare invano un pezzo di caprese? Io l’ultima volta ho visto un tunnel lunghissimo, con in fondo una luce e Morgan Freeman vestito di bianco.
All’improvviso mi torna in mente un dolce poco conosciuto sul suolo italico ma apprezzatissimo negli States. La strawberry pie, cugina della più famose cherry ed apple, una torta con un guscio croccante e un freschissimo ripieno di fragole, appartenente a quella grande famiglia delle “pie”, appunto, che si dividono in tre macro-categorie:
- La single-crust o bottom crust pie, ovvero una torta ripiena di ogni meraviglia, ma priva di copertura.
- La top-crust pie, chiamata anche cobbler, che consiste in un ripieno, senza base, coperto da uno strato di impasto.
- La two-crust pie, la torta ripiena di Nonna Papera, con una bella cupola dorata in cima.
La ricetta che segue è ispirata a quella di Allison Kave, una donnina newyorkese adorabile, autrice del libro “First prize pies”. Un titolo eloquente, non c’è che dire.
Strawberry Pie.
dose per una torta da 28 cm
Per l’impasto:
120 ml di latte freddissimo
1 cucchiaio di aceto di mele (5 ml)
375 g di farina 00
1 cucchiaio di amido di mais (12 g)
225 g di burro freddo tagliato a cubetti
1 cucchiaino e mezzo di sale
2 cucchiai di zucchero (30 g)
Per il ripieno:
900 g di fragole
la buccia grattugiata di 1 limone
150 g di zucchero semolato
30 g di amido di mais
1 pizzico di sale
Per la finitura:
1 tuorlo
1 cucchiaio di latte
Inizio mescolando il latte con l’aceto di mele. Questo intruglio, senza dubbio inusuale, conferirà alla torta quella sfogliatura particolarissima che è il trademark delle pie. Ripongo la mia pozione al sicuro nel frigorifero.
Faccio un mix con la farina, l’amido di mais, lo zucchero ed il sale e metto da parte. Verso le polveri in una teglia rettangolare e aggiungo il burro tagliato a tocchetti. Con l’aiuto di due tarocchi unisco il burro alle polveri ( è fondamentale non toccare il composto con le mani ) fino ad ottenere una sorta di sfarinato piuttosto grossolano. Verso il latte freddissimo e continuo a lavorare con le spatole, fino ad ottenere un impasto appena legato, con dei pezzetti di burro ancora visibili. Avvolgo il tutto nella pellicola e faccio riposare in frigorifero per un’oretta.
Prelevo metà del mio impasto ormai freddo, lo stendo su un piano ben infarinato e rivesto una teglia svasata, cercando di ottenere un bordo piuttosto spesso. Buco il fondo con i rebbi di una forchetta e ripongo in frigorifero per 30 minuti circa.
Preriscaldo il forno a 220°.
Taglio le fragole in pezzi in una ciotola e unisco lo zucchero, l’amido e la buccia di limone. Do una vigorosa shakerata e metto da parte.
Stendo il resto dell’impasto ad uno spessore di 5mm circa e ritaglio delle strisce con una rotella.
Recupero la teglia dal frigorifero, farcisco con il ripieno e procedo con l’incrocio delle strisce come in foto. Sigillo i bordi con una forchetta e pennello con un tuorlo d’uovo stemperato con un goccio di latte.
Cuocio a 220° per 20 minuti circa e continuo la cottura a 180° per 30-40 minuti. Faccio raffreddare la torta completamente prima di tagliarla.
Il dolce per il prossimo pic-nic è pronto, ma se avete programmato di gustarlo a casa indisturbati e spalmati sul divano, una generosa scucchiaiata di gelato on top ci sta tutta.