Della serie troppi galli nel pollaio, non c’è verso di fare andare d’accordo critici “istituzionali” e foodblogger “innovatori”. Figurarsi se inseriamo nell’equazione i Tripadvisoristi (?). Tre fazioni con il coltello alla bocca. Ognuna con sostenitori e detrattori:
Chi dice che l’anonimato è necessario.
Chi disapprova l’eccessiva vicinanza tra giudici e cuochi.
Chi li manderebbe tutti in miniera.
Se pensate che la discussione sia circoscritta all’italico cortiletto, ricredetevi. A buttarcisi in mezzo è Rene Redzepi, chef del Noma, nonché fondatore del MAD, tra i principali eventi della gastronomia internazionale. Redzepi ha chiesto su Twitter:
Who holds the future of food criticism: Professionals or bloggers? Please give your thoughts here… http://t.co/TTjjCg8CDS”
— Rene Redzepi (@ReneRedzepiNoma) 16 Febbraio 2014
Lo chef del Noma vuole conoscere anche le abitudini (“Quando vuoi decidere dove mangiare, leggi guide, blog, classifiche o forum?”) e le opinioni (“L’influenza dei critici sulla carta stampata è aumentata o diminuita?”).
Le risposte al sondaggio completo alimenteranno il dialogo del primo Mad Monday 2014, un incontro tra espertoni organizzato proprio da Redzepi.
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Ma questi sono argomenti cari ai lettori di Dissapore e come sapete, noi teniamo moltissimo alle vostre opinioni.
Per cui diteci: a chi appartiene il futuro della critica gastronomica, ai professionisti o ai foodblogger?
[Crediti | Link: Dissapore, Mad Feed | Immagine: Gianluca Biscalchin]