Cos’hanno in comune ShoeAdvisor e Gnocca Forum (non appropriato al lavoro)? Quello che non ha Tinder, per dire, la app di incontri rapidi avviati da un reciproco like. Che poi sono le recensioni. Mentre si osservano le foto di tizi & tizie non sarebbe male sapere cosa ne pensa chi c’è già uscito.
Prendi ShoeAdvisor. Si condividono le foto delle proprie scarpe che altri utenti possono commentare e recensire.
O Gnocca Forum (non già l’imbolsito EscortAdvisor mi dice con l’aria di chi la sa lunga un amico) dove le recensioni delle escort, sublimemente squallide, sanno di vita vera, confronto, a volte tenera intimità.
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Tutte riprove che la tesi di 24, il magazine del Sole 24 Ore, è giusta: viviamo nell’era del “Recensisco dunque sono”.
Ogni giorno buona parte degli abitati del pianeta recensiscono e votano i loro consumi: ristoranti, viaggi, libri, mp3 e qualunque altra cosa. Smetterla di vedere questa abitudine come un attentato all’autorevolezza dell’esperto, dello specialista condannato all’insignificanza può essere vantaggioso. Queste particelle di materia dovute all’azione erosiva del web hanno una loro innegabile utilità. Insomma, la democrazia della recensione fa ben altro che togliere lavoro agli esperti del giudizio.
Con una controindicazione però. Chiamiamola: tripadvisorizzazione del critico gastronomico. O meglio, del suo linguaggio.
“Ciao ragazzi, abbiamo festeggiato l’anniversario al nuovo McDonald’s di Buccinasco, una lochescion accogliente e multicolor vicino all’imbocco dell’A22. Ci ha davvero colpiti la scortesia del personale, pensate che all’arrivo non ci hanno nemmeno salutato. La qualità del cibo è quella di McDonald’s, nella media. Ottimo invece il rapporto qualità-prezzo“.
Non è il giudizio di un grillino. E no, non siamo regrediti ai tempi dei Nokia 3310. Quella appena letta somiglia sinistramente a una media recensione leggibile su TripAdvisor, senza timori reverenziali e con il tipico punto di vista interclassista. Le cose non cambiano con i ristoranti stellati. Oggi si può recensire l’Osteria Francescana di Massimo Bottura scrivendo “beh, in fondo me la credevo meglio“.
Ecco di cosa parliamo quando parliamo di tripadvisorizzazione della critica gastronomica. Leggete questa raccolta di recensioni prese da TripAdvisor e diteci: vi sentite meglio adesso che il modello, l’archetipo è quello?
REALE. Castel di Sangro (Aq) – Chef Niko Romito
Ambiente: “Sul cibo spaziale non avevo dubbi ma sono rimasto più che colpito dalla sala ( credo nuova), bellissima!”
“Inaccettabile la corrente d’aria gelida che investe alcuni tavoli perché l’enorme porta a vetri viene costantemente aperta dalla potenza della cappa aspiratrice della cucina”
Cucina: “I ravioli di bufala da mangiare in un solo boccone per assaporarne tutti gli ingredienti”
“Varietà di assaggi con buon gambero rosso, tartufo pregiato e ingredienti che ci si sorprende a ritrovarli cucinati in tal stile”
Servizio: “Unico neo forse il servizio dovrebbe essere un po’ più professionale”
In poche parole: “Che dire.. un’atmosfera unica.. una vista spettacolare, il cibo ottimo, soddisfa tutti i sensi, inoltre i camerieri sono impeccabili, praticamente non ti fanno neanche versare l’acqua nel bicchiere da solo!!!”
OSTERIA FRANCESCANA. Modena – Chef Massimo Bottura
Ambiente: “Credo sia il ristorante più interessante che abbia mai frequentato, atmosfera unica, ambienti curati nei minimi particolari”
Cucina: “Tralasciando la maniacale perfezione e cura nei dettagli estetici del locale,a lasciare sbalorditi è la cucina,che va oltre il semplice mangiare,ma bensì il ricercare”
“Siamo però rimasti parzialmente delusi, le quantità sono davvero da singolo boccone o poco più, con il risultato che risulta difficile godere appieno del piatto”
Servizio: “Massimo mi ha detto che hanno 28 dipendenti per servire 35 coperti: pertanto anche se i prezzi sono nella graduatoria alta, ho avuto la soddisfazione di contribuire all’occupazione”
In poche parole: “PER CHI VUOLE ANDARE OLTRE DAL MASTICARE”
PIAZZA DUOMO. Alba (Cn) – Chef Enrico Crippa.
Ambiente: “belli i bicchieri dallo stelo sottilissimo”
Cucina: “tu ordini e pensi di gustare i piatti scelti…e invece ti arrivano un tot di assaggi da urlo,la spugna di erbette fatta col sifone tanto per dirne uno!!!”
“Mancano le mostarde, cosa che io invece sinceramente proporrei”
Servizio: “Lo chef Crippa ovviamente non si è fatto vedere e quando uscendo lo abbiamo visto attraverso un vetro ci ha guardati malissimo”
In poche parole: “un miscuglio di tradizione e innovazione che messi insieme in quei piatti fa paura dalla bontà…Nulla da ridire”
LE CALANDRE. Rubano (Pd) – Chef Massimo Alajmo.
Ambiente: “Ambiente semplice ma che crea l’atmosfera di un museo d’arte minimal e suscita curiosità”
Cucina: “non a caso cito un piatto, sublime ed emozionante, ma il dolce stesso, un simpatico gioco al/sul/col cioccolato è una piacevole sorpresa”
“un piccolo eccesso di cerebralismo non necessario in un locale di questa levatura, fatto un tantino pour épater le bourgeois, quando ormai non ci sono nemmeno più les bourgeois da épater…”
Servizio: “il personale di sala preparato e gentile ma non ingessato. Di Vino”
In poche parole: “un’armonia di sapori, di presentazioni, di accostamenti che difficilmente si improvvisa”
LA PERGOLA. Roma – Chef Heinz Beck
Ambiente: “Locale molto curato elegante, forse un po’ troppo impomatato”
“Unica nota negativa frequentato da troppi politici (personalmente e visti i tempi dovrebbero andare a mangiare alla caritas e devolvere ai poveri il lori stipendi se fosse per me)”
Cucina: “Tutto contribuisce ad una luminosissima ghirlanda di colori, profumi, sapori che non possono fare altro, proprio per la loro straordinaria capacità di essere arte, di portare a quelle correspondaces tanto care a Baudelaire: pura emozione conoscitiva”
Servizio: “un servizio inimmaginabile di un lusso assolutamente unico.inoltre avranno cambiato l’apparecchio della tavola almeno due volte per armonizzarlo meglio al tema delle portate a fine pasto mi hanno consegnato il menù personalizzato con le portate”
In poche parole: “il più bel posto il menù più buono. Veramente eccellente!!!”
NOMA. Copenhagen – Chef René Redzepi
Ambiente: “ciò che proprio mi ha saputo stupire è stata la ricerca accurata e il tocco di design di piatti e posateria, insuperabile a questo avviso il momento degli “appetizers” con portapane in velluto per mantenere caldo il pane e tutti gli altri oggetti davvero particolari per servirli”
Cucina: “Mangiare in questo ristorante crea un termine di paragone che difficilmente riuscirete a superare, quasi perfetto in tutto e persino le portate più semplici sono esattamente come dovrebbero essere, perfette”
Servizio: “Non posso dire che siamo stati male, servizio eccellente tutti giovani e molto in gamba!”
In poche parole: “Non perdetelo, per nessun motivo al mondo!”
EL CELLER DE CAN ROCAS. Girona – Chef Joan Roca
Ambiente: “Appena entrati una gentile signorina ci ha guidati nella visita della cucina, e che cucina… Non potete immaginarla dovete vederla…”
“Il nostro tavolo era alla finestra, tuttavia l’intero ristorante era luminoso e arioso. L’arredamento è molto pulito e moderno. Il tavolo era apparecchiato con tovaglia bianca e aveva 3 semplici piatti”
Cucina: “I sapori avvolgono la bocca uno dopo l’altro e ci confrontiamo cercando di capire sapori e abbinamenti con i paesi del mondo”
Servizio:”Il servizio è di un’attenzione assoluta ( solo in un momento è arrivato il piatto prima del vino per l’accompagnamento, a nel giro di 20 secondi il problema era già stato risolto )”
“PLUS: il ns cameriere era italiano quindi che i piatti siano spiegati nella tua lingua te li fa apprezzare di più”
In poche parole: “meta molto ambita da qualsiasi “gastrofanatico” che ha sempre meritato le mie più alte aspettative”
D.O.M. San Paolo – Chef Alex Atala
Ambiente: ” Il design e l’arredamento degli interni è elegante, salvo per alcuni “pezzi d’arte” vicino al vetro che separa la cucina e la zona pranzo (che ho pensato che fossero fuori posto)”
Cucina: “Un’alternanza di ricette provate e riprovate ma che qui impressionano grazie alla infinita ricchezza naturale del Brasile: alcuni frutti sono impressionanti per profumi e aromi! Buonissimi!!!!!”
Servizio: “Servizio ottimo, ma solo perché è caro, non significa dover spendere per forza!”
“Il personale era molto attento ed efficiente. Non ho potuto parlare portoghese o spagnolo e hanno tentato di spiegare ogni piatto per me in Inglese con pazienza”
In poche parole: “Si mangia discretamente, non meglio che nel millesimo ristorante italiano tanto per intenderci”
DINNER. Londra – Chef Heston Blumenthal
Ambiente: “Ambiente molto essenziale ma elegante(niente dress code e stile informale)”
Cucina: “Consiglio a tutti di provare il metà fruit, una vera esperienza ed il resto non è da me”
“Il menú è vario, ma non ricchissimo, tutti i piatti appaiono semplici negli ingredienti, ma con un tocco che li rende unici”
Servizio: “Il servizio è ottimo, chi ti serve e ti descrive il piatto non conosce la lezione a memoria, ti dà invece la sensazione che sarebbe in grado di spiegarti anche il procedimento di cottura”
In poche parole: “Consigliato se si vuole togliersi lo sfizio di mangiare un ristorante di livello altissimo a una cifra ragionevole”
ELEVEN MADISON PARK. New York – Chef Daniel Humm
Ambiente: “Il ristorante è bellissimo, pieno di rose fresche ovunque”
Cucina: “le nostre scelte: Apple and Fennel….che bello!!!Un susseguirsi di sapori e di sensazioni e di Sorprese..”
“non si mangia male, direi che alcune portate sono interessanti ma il costo dei vini è eccessivo , e decisamente possono migliorare”
Servizio: “L’accoglienza ed il servizio impeccabili, quest’ultimo forse un po’ freddino, ma ok”
In poche parole: “Costoso si, ma tutto meritato: un’esperienza culinaria di tutto rispetto”
[Crediti | Link: Il Sole24Ore]