Recensioni ristoranti della settimana: carta stampata

Recensioni ristoranti della settimana: carta stampata

Per chi scrive le recensioni dei ristoranti il critico gastronomico della carta stampata? Beati i tempi in cui poteva coltivare la nicchia, ma oggi, con i portafogli che piovono sangue mentre online si trovano –GRATIS– blog attendibilissimi e social network aggiornati, chi è che compra una rivista per leggere recensioni di ristoranti?

Proprio qui interveniamo noi, radunando per i fortunati lettori di Dissapore le grandi firme della carta stampata di questa settimana: paludate, un po’ trombone ma ancora necessarie.

Lido 84, Gardone Riviera

LIDO 84

Corso Zanardelli 196, Gardone Riviera (Brescia)

Lido 84, cucina

La recensione di Gianni Mura sul Venerdì di Repubblica inizia con una frase impegnativa: “posto che la perfezione non esiste, qui ci si va assai vicino”. [related_posts]

Si parla del primo ristorante in proprio di Riccardo Camanini, a 19 anni già nella cucina di Gualtiero Marchesi, poi per 12 anni a Villa Fiordaliso di Gardone, con l’arrivo della stella Michelin riconfermata al Lido 84.

Il barbuto giornalista di Repubblica è letteralmente entusiasta della cucina di Camanini e di tutto il resto: la posizione in riva al lago, il giardino, l’angolo per le erbe aromatiche, la carta dei vini, la scelta di prodotti del territorio, il servizio attento e garbato, le due sale arredate diversamente ma sempre piacevoli, i tre menu alla carta: 3 portate a 28 €, 6 portate a 48 €, 7 portate a 65€.

Si può arrivare via lago (imbarcadero privato) e si può mangiare fuori, “in una cornice davvero bella).

Con 10 persone di servizio per una quarantina di posti dove cascate cascate bene ma alcuni piatti, puntualizza appassionato Mura, vanno citati:

“Per leggerezza: crema di pistacchi, fave fresche e ricotta di bufala. Per equilibrio: risotto con stracchino e sarde di lago. Per audacia: bottoni di pasta fresca al garum di anguilla, topinambur e lardo di conca. Per sapore: pesce arrosto con crema di ceci, olio e peperoncino. Per audacia più sapore: piccione alla griglia con blu di pecora ed erbe amare. Per capacità di stupire “incalliti trippaioli”: trippa di vitello in rosso di arance e finocchi”.

PREZZI: antipasti 18 €, primi 18 €, secondi 24/30 €, dolci 9/10 €.

Noma 29, interno

NOMA 29

Via Piero della Francesca 29, Milano

Noma 29, hamburger

Allan Bay su ViviMilano, inserto local del Corriere, nota il successo crescente dei locali specializzati e così lo spiega: “Si va a colpo sicuro, inoltre si mangia ciò che si vuole senza obbligo morale di antipasto, primo, secondo…”.

Il Noma 29, di recente apertura, è basato su tre caposaldi:

1) Un bar con ottima barlady e “una cascata di cocktail” pre e dopo cena ma pure come accompagnamento dei piatti.

2) Una buona offerta di hamburger con carne macinata al momento e fatti con buoni ingredienti che costano da 10 a 14 € l’uno.

3) Bisteccone più che convincenti da 24 a 30 € l’una con ottima porterhouse da 1,2 kg ovviamente per due persone.

Sandwich, tartare e insalate miste completano l’offerta. 50 coperti in via Piero della Francesca con consegna anche a casa o sul posto di lavoro.

PREZZI: 30 € bevande escluse.

Blend 4

BLEND 4

Via Piave 118, Azzate (Varese)

Blend 4

L’insegna storica di Azzate è la trattoria del Monte Allegro, quando arrivano, nel luglio 2013, i nuovi proprietari decidono di non toccarla, ma da allora dentro la trattoria del Monte Allegro c’è Blend 4: come le uve negli uvaggi, solo che qui il blend è di persone. Due coppie, per la precisione, tra di loro c’è Ivano Antonini, già sommelier campione d’Italia nonché collaboratore del sito Altissimo Ceto e fervente lettore di Dissapore.

A raccontare l’aneddoto è Gianni Mura su Il Venerdì di Repubblica che presenta così la cucina d’impronta toscana del locale: “moderna ma saggiamente priva d’orpelli”.  Prosciutto, finocchiona e pancetta stagionata nell’apposito grottino tra i salumi, pappa al pomodoro trasformata in cappuccio con stracciatella e croissant salato, panzanella arricchita dalle cappesante, il farro e l’orzo dai frutti di mare.

Fiorentine proposte con 3 diverse frollature: 20, 30 e 40 giorni (5,6,7 € l’etto rispettivamente).

Tra i piatti si segnalano: patata soffice con uovo e tartufo nero, lumache alla borgognona, plin di fonduta di pecorino con salsa di fave ed erbe primaverili, hamburger di alici e finocchietto selvatico.

Buoni i dolci e “carta dei vini compatibile con il medagliere di Ivano Antonini”, evidente la passione per bianchi d’Alsazia e i rossi di Toscana. Si beve anche al calice.

PREZZI: antipasti 8/15 €, primi 12/16 €, secondi 15/19 €, dolci 5/8 €.

Ristorante Ilija, Tarvisio

ILIJA

Golf Club, Via Priesnig 5, Tarvisio (UD)

Ristorante Ilija, Tarvisio

Tarvisio è uno snodo chiave per gli amanti del trekking tra Austria, Slovenia e Italia nonché, da un più prosaico punto di vista gourmet, per il ristorante di Ilija Pejic, nella club houde del Golf Club cittadino.

Così giustifica Enzo Vizzari su L’Espresso la recensione del locale guidato dallo chef croato d’origine e sloveno d’adozione: “un artigiano umile e capace” che ha messo in carta piatti rassicuranti come il “frico” di patate, la guancia di vitello con crema di sedano rapa o il robusto “seghediner goulash”.

Non mancano calcolati slanci di creatività come la reinvenzione dello “zuf”, la zuppa di zucca e polenta dei friulani, con cappesante e schiuma di ricotta, o gli gnocchetti di pane con ragù di collo di maiale e scampi, “temibili” nel nome ma “saporiti ed equilibrati” all’assaggio.

C’è molto pesce nel menu, “lavorato con ottima mano”: due, massimo tre ingredienti apparentemente dissonanti “giustapposti con tocco rispettoso dei sapori”.

PREZZO: “civile”, menu a 45 e 60 €, entro i 50 € alla carta.

[Crediti | Repubblica, Corriere, L’Espresso. Link: Dissapore. alcune immagini sono di : Altissimo Ceto]