Saputo di Flynn McGarry, il baby chef prodigio che oltreoceano si è guadagnano la cover story del New York Times Magazine, dobbiamo ancora riprenderci. A 15 anni ha già fatto esperienze nei migliori ristoranti degli Stati Uniti come Alinea, Eleven Madison Park e Alma, e a 19 anni conta di aprire “il ristorante migliore al mondo”. La passione per la cucina è esplosa a 3 anni, a 11 ha deciso cos’avrebbe fatto da grande: lo chef.
Tuttavia, come fa giustamente notare la rivista americana Slate, il brillante percorso del Justin Bieber dei fornelli non sarebbe stato possibile senza un sostanzioso incoraggiamento dei suoi genitori. Vale a dire contatti importanti e TANTI soldi (per dire, 6000 euro di attrezzatura, tra cui una macchina per il sottovuoto e una griglia giapponese quando il ragazzino aveva solo 10 anni).
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Un caso altrettanto eclatante di baby chef potrebbe succedere anche in Italia?
Magari sì, sull’onda di Masterchef junior. Nell’attesa di scoprire chi sarà il primo baby masterchef d’Italia ci siamo chiesti quanto costa crescere una piccola chef star.
Per ora lasciamo stare le super scuole di cucina tipo ALMA et similia, ci torneremo dopo. La prima cosa è lavorare tanto e iniziare presto. Un po’ lo teoria del milione di palle all’anno che Andrew Agassi racconta nel suo Open: “Papà dice che se colpisco 2.500 palle al giorno, ne colpirò 17.500 alla settimana e quasi un milione in un anno. Crede nella matematica. I numeri, dice, non mentono. Un bambino che colpisce un milione di palle all’anno sarà imbattibile”.
Non tutti – per fortuna – hanno un padre ossessivo compulsivo, più che altro, non tutti possono permettersi i costi che una formazione del genere comporta.
Vediamoli meglio:
SCUOLE ALBERGHIERE. Quasi tutti gli aristo-chef del momento sono partiti da lì. Negli ultimi anni, sulla scia del successo che la cucina ha avuto in tv, gli istituti alberghieri hanno registrato un boom di iscrizioni. Ciò nonostante, gli istituti alberghieri restano spesso la scelta di chi non desidera un percorso troppo impegnativo.
Ci siamo rivolti a due alberghieri tra i migliori d’Italia: l’I.I.S. E. Maggia di Stresa (Vb) e l’Istituto Alberghiero Villa Santa Maria in Abruzzo.
“I costi per la scuola riguardano i libri (300 euro l’anno in prima più 250 per le classi successive) e il contributo laboratori di 170 euro – spiega il dirigente scolastico della scuola Manuela Miglio – tante famiglie fanno fatica anche a pagare questi soldi perché abbiamo diversi alunni le cui famiglie vivono situazioni difficili”.
A Stresa arrivano studenti da tutta Italia e spesso alloggiano in convitti religiosi dove il costo a persona è di circa 800-900 euro al mese, più o meno quanto spende un universitario fuorisede. A Villa Santa Maria c’è l’opportunità di alloggiare in convitto, per 1395 euro l’anno. Prima però bisogna entrare in graduatoria: 150 posti maschili e 90 femminili su 700 alunni. Particolarità, chi entra in convitto si porta da casa il materasso.
STAGE. Sicuramente il modo più rapido per farsi notare. Chi viene incoraggiato sin da piccolo e dimostra di avere talento entra più facilmente nel circolo virtuoso, poiché sono gli stessi chef che raccomandano il pupillo ai colleghi.
Quasi sempre i ristoratori offrono vitto e alloggio (da Stresa ci fanno sapere che senza questa opzione i ragazzi non si muovono) e c’è la possibilità di imparare molto senza svenarsi, dato che il lavoro è praticamente h24.
Punto debole: non si guadagna per diversi anni, cosa che in pochi possono permettersi. Altrimenti vai a fare la stagione. Ma l’impiego stagionale non permette di imparare granché e spesso si finisce nelle peggiori pizzerie.
ATTREZZATURA. Quanto spenderebbe un genitore per fare come il papà di Flynn, cioè permettere al suo piccolo Archimede di sperimentare anche in casa? Ci siamo informati. Installare in casa una cucina da chef costa dai 50 ai 75 mila euro.
Solo per un forno si va dai 3000 euro fino ai 30 mila.
Poi ci sono le smargiassate tipo i fuochi Molteni per cui si arrivano a spendere anche 100 mila euro. Senza parlare di altre cosucce tipo Roner, sifoni, coltelli, planetarie, food processor, pentolame e soprattutto gli ingredienti.
SCUOLE DI ALTA CUCINA. Torniamo alla già citata Alma di Colorno (Pr). Nella Scuola Intenazionale di Cucina Italiana di Gualtiero Marchesi si paga una retta di 15.500 euro circa per dieci mesi.
In questo mestiere s’invecchia presto, in pratica chi arriva all’Alma è già avantio con gli anni per diventare un enfant prodige, visto che è obbligatorio possedere un diploma di scuola alberghiera o di scuola superiore con almeno due anni di esperienza in cucina.
Altri consigli per inserire il vostro baby chef nel circolo virtuoso dell’alta cucina? Le sempreverdi e in Italia fondamentali conoscenze. E non ultima, una bella dose di fortuna.
[Crediti | Link: Scatti di Gusto, New York Times, Slate, Immagini: hotel levante, molteni, alma]