Passi lo zibibbo di Pantelleria. Ma se tra i prodotti tipici patrimonio dell’umanità rientrano i tamburi del Burundi allora anche le patate fritte. E così, dal Frietmuseum di Bruges alle baraque di Bruxelles, i tipici chioschi di patate fritte, è iniziata una raccolta di firme per presentare una petizione all’UNESCO: unte quanto volete ma le patate fritte, il nostro piatto nazionale vanno riconosciute.
La mobilitazione belga ha risvegliato il nazionalismo francese, e subito da Parigi si è mandato un dispaccio a Bruxelles: le patate fritte sono di nazionalità francese, perché Antoine Parmentier, durante la Rivoluzione Francese portò avanti la ricetta per aumentare l’uso della patata sulle tavole dei francesi.
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I belgi rispondono sventolando un documento del 1781 in cui si racconta che i loro antenati che vivevano lungo la Mosa erano soliti nutrirsi di pesce fritto, ma durante l’inverno, quando il fiume ghiacciava, sostituivano il pesce con piccoli pezzi di patata.
Gli americani hanno provato a dire la loro, dato che dopo la prima guerra mondiale le patatine fritte negli Stati Uniti si chiamano French fries, ma si sa che né i francesi né i belgi si curano molto di quel che dice Washington.
Ma la lista di alimenti, piatti, ricette, vini, persino aperitivi dalle origini contese tra stati, regioni e campanili è lunga, tanto che abbiamo pensato di farne una lista. Auguriamo ai funzionari dell’UNESCO di passare il Natale a raccogliere petizioni, interrogare testimoni e assaggiare ininterrottamente.
TRAMEZZINO
Spesso Venezia si prende il merito di questa invenzione, ma anche molti veneziani giurerebbero che il tramezzino è stato inventato a Mestre, anzi a Marghera, dal panettiere Anzanello e la prova sarebbe che costui ha inventato la macchina per togliere la crosta al pan carré.
Eppure la paternità ufficiale è ancora riconosciuta al Caffè Mulassano in Piazza Castello a Torino.
GORGONZOLA
Nel 2013 la contesa si è conclusa alla sagra del gorgonzola con una stretta di mano. Il problema nasceva perché a Gorgonzola avevano creato lo stracchino di Gorgonzola, accusato di essere una contraffazione del Gorgonzola DOP, un formaggio che secondo il consorzio si produce sia in Lombardia che in Piemonte.
Tuttavia, se le sedi contano, la sede del consorzio Gorgonzola DOP è a Novara, in Piemonte.
PORCHETTA
Il marchio IGP lo ha ottenuto quella di Ariccia, ma molti giurano che la Porchetta sia nata a Norcia.
Evidentemente anche toscani, marchigiani e trevigiani avrebbero da dire la loro, la questione è pronta per le tavole dei burocrati.
POLLO FRITTO
La nostra Francesca Romana Mezzadri faceva notare che il pollo fritto alla toscana, come vuole l’Artusi, è meglio di quello all’americana.
Nella battaglia per la paternità del piatto forse vincerebbero gli italiani che facilmente potrebbero dimostrare di mangiare pollo fritto prima che gli Stati Uniti fossero colonia, e forse, gli americani ci lascerebbero pure vincere, salvo poi aprire un fast food di pollo all’italiana con cui diventare ancora più ricchi.
(Ovviamente) SPAGHETTI
Annosa disputa dello spaghetto tra napoletani e cinesi. Certo che il ritrovamento archeologico in Cina di un piatto di spaghetti datato 4000 anni fa non lascia molto spazio ai dubbi.
Pare che sia stato Marco Polo a portare in Italia la notizia di questa pasta. Noi preferiamo credere che la stessa invenzione sia apparsa in due punti del globo differenti, senza alcuna relazione.
TOKAJ vs. TOCAI
Tre vini europei che fino al 2007 si chiamavano (quasi) con lo stesso nome anche se erano prodotti rispettivamente in Ungheria, Alsazia e Friuli.
Poi l’unico vino legittimato dalla CEE a chiamarsi Tokaj fu quello ungherese e gli italiani dovettero rinominare il Tocai in Friulano, mentre i francesi ribattezzarono il loro in Pinot-gris d’Alsace.
PROSECCO
Nel 2009 alla vigilia dell’istituzione del consorzio del Prosecco i friulani affermarono che doveva essere loro, visto che il prosecco era nato in un vitigno in provincia di Trieste.
In realtà la zona DOC del Prosecco comprende appunto i territori del Veneto e del Friuli, mentre la produzione DOCG si situa solo nell’area di Conegliano Valdobbiadene. La sede del consorzio del Prosecco DOC è stata comunque stabilita a Treviso.
E c’è anche la battaglia con il Prosek della Croazia.
MONTEPULCIANO
Anche qui la contesa sulle origini è regionale: tra Abruzzo e Toscana, da una parte il Montepulciano d’Abruzzo dall’altra il Nobile di Montepulciano, prodotto da un altro vitigno nel senese.
La paternità del nome montepulciano per l’Abruzzo fu stabilita in tribunale con un documento che attesta il commercio di vino Montepulciano dal 1821.
SPRITZ
Tra veneti e friulani non corre buon sangue, anche l’invenzione dello spritz è contesa.
Ma è lecito pensare che l’aperitivo che allunga il Prosecco con l’acqua sia stato comune in entrambe le regioni anche all’insaputa gli uni degli altri.
TIRAMISU’
Nel 2013 il governatore del Veneto Zaia ha aperto la pratica per il riconoscimento della tipicità territoriale del tiramisù a Treviso, la notizia appare ancora sul sito della Regione Veneto.
A Tolmezzo in Friuli sono sicuri che sia loro, a Torino dicono che il doce è stato inventato per quel goloso di Cavour, a Roma che vide la luce in un grande albergo nel 1951.
C’è poi il tentativo del Washington Post di assegnare l’invenzione del tiramisù a un pasticcere campano.
TORRONE
L’invenzione del torrone è contesa a vari livelli: sul piano nazionale tra Italia, Francia e Spagna, su quello locale tra Cremona, Benevento e Tonara (NU).
Anche se a Cremona dicono che il torrone fu inventato come torta nuziale per il matrimonio di bianca Maria Visconti e Francesco Sforza nel 1450, e pensano così di chiudere la bocca a tutti gli altri.
[Crediti | Repubblica, Corriere, Dissapore, Wikipedia. Foto crediti: viaggi low cost, fieradegusto.myblog, livestrong, viacolvento, thedrinksbusiness, ristoranteabruzzo, nonsprecare, scattidigusto, londonist, saltandlove, paginafood]