Tra i segni inconfutabili di età avanzata c’è lo sbuffare quando qualcuno parla di arte e chef stellati. Rassegnarsi, cari lettori, rassegnarsi. Più gli chef sono aristochef e più ci provano gusto a citare i capolavori degli artisti pop.
Come al solito Massimo Bottura è il capofila, ma c’è pure Enrico Crippa, chef con 3 stelle Michelin per il ristorante Piazza Duomo di Alba, in Piemonte, anche lui con il bernoccolo per l’arte come da citazione di Matisse (“Panna Cotta Matisse“, per la precisione).
Ma l’idea di mettere un altro pittore, Jackson Pollock, e la tecnica dell’Action Painting su una ricetta tradizionale come la pizza al taglio, vince tutto.
Crippa realizza la “Action Pizza” (nome di battesimo dell’opera) per la pizzeria Taglio di Torino, nata dalla volontà di Luigi Ferraris, fermamente convinto di potersi inventare un format originale nel settore pizza al taglio puntando su farine, verdure, formaggi e salumi piemontesi.
Il risultato, bellissimo, rappresenta un evidente omaggio alla tecnica del gocciolamento (dripping) di Pollock: espressionismo astratto realizzato sfruttando i pigmenti naturali degli ingredienti che decorano la superficie della pizza al pomodoro (no mozzarella).
Di seguito la tavolozza gastronomica ideata da Crippa per la Action Pizza:
Bianco: crema di bufala (mozzarelle del caseificio piemontese Moris)
Rosso: pomodoro concentrato
Giallo: riduzione di zafferano
Verde: purea di prezzemolo
Nero: purea di olive taggiasche
Marrone: purea di acciughe
Assaggiatori d’arte impenitenti quali siete gradirete la possibile scelta tra due varianti di sfoglia: al peperone o alla melanzana, coadiuvati da germogli di rucola e germogli piccanti.
Come ogni opera d’arte che si rispetti, l’Action Pizza di Crippa/Pollock arriva in edizione limitata: la troverete ogni fine settimana di Luglio con un calice di Blangè Langhe doc Arneis in abbinamento, prezzo totale 20 euro.
Più pop(ulisti) che pop vi vedo sbiancare: 20 euro per un trancio di pizza e un calice di vino?
(“Allora ditemi a quanto sta un Pollock originale, preferisco”, so che l’avete pensato).
[Crediti | Link: Dissapore, Repubblica]