Con cinque giorni di anticipo rispetto al Natale, sabato 20 dicembre i bolognesi amanti delle pizzerie si sveglieranno con una sorpresa: in piazza Malpighi –davanti alla fermata del bus 14 – apre ‘O Fiore Mio Pizze di Strada. Dopo Faenza, Milano Marittima (e la presenza nella nostra classifica delle 15 migliori pizze gourmet), Davide Fiorentini e Matteo Tambini portano a Bologna la loro pizza, tra i miei personali innamoramenti gastronomici, consacrata per due anni consecutivi anche dai tre spicchi della guida Gambero Rosso.
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A Bologna già se ne parla: “Secondo me avranno successo e romperanno un po’ le palle a Berberè (la pizzeria di Matteo Aloe in Via Petroni, ndr) – scherza Stefano Rossi, noto tra gli addetti ai lavori per essere un appassionato gourmet – Le cose di qualità a me piacciono sempre, e vanno sicuramente a incidere in un mercato vergine”.
Benedetta Cucci, giornalista del Quotidiano Nazionale – Resto del Carlino e blogger di A Pranzo con Bea ha le idee molto chiare: “La pizza di ‘O Fiore mio , è un ottimo prodotto che ho già assaggiato a Faenza e mi piace che arrivi in città. Bologna sta diventando l’Eldorado della pizza gourmet!”.
Penso che si riferisca, oltre al già citato Berberè, a PizzArtist (pizza alla romana da asporto in Via Marsala) anche al Ranzani 13 (pub-pizzeria-birreria molto frequentato in città, che – personalmente – non mi ha entusiasmata).
C’è anche chi non se li fila per niente, in pieno stile bolognese: “Non ne sapevo nulla, non sono molto attento al genere della pizza gourmet-light-eccetera. Non che non mi piaccia, ma il rapporto q/p sfavorevole snatura completamente il prodotto, quindi non è nel mio mirino, non a breve, insomma” mi spiffera un blogger in confidenza.
Quanto a me, sono molto contenta di avere un avamposto bolognese della pizzeria che negli ultimi anni ho seguito crescere e meritarsi i riconoscimenti, di critica e di pubblico, che sono arrivati. Finalmente potrò mangiare una buona pizza a Bologna.
Ma voglio saperne di più. “Pizza di strada” nel senso che è solo da asporto? Chiedo a Davide e Matteo.
“No, abbiamo una ventina di posti a sedere all’interno e un dehor che useremo durante la bella stagione. “Pizze di strada” perché ci rivolgiamo a tutti, un pubblico eterogeneo che ama la pizza a tutte ore del giorno. Saremo davanti ad una delle principali fermate degli autobus in uno snodo fondamentale della città. Pizza a tutte le ore, per uno spuntino, una merenda, un pranzo, una cena o un dopocena”.
Il passaggio dalla Romagna all’Emilia si porta dunque dietro una evoluzione del format: gli otto spicchi, diventano un quadretto. Pizza in teglia, alla romana, in formato quadretto, o al rettangolo, o in un maxi formato 40×60 centimetri da portare a casa.
I prezzi al kilo andranno in base alle farciture, e sono previste tre fasce di prezzo dalle pizze più classiche alle più ricche e originali: 18, 23 e 25 euro.
“Avremo in menu una dozzina di pizze che varieranno stagionalmente, ma ogni giorno si alterneranno tantissime pizze in base alle occasioni del mercato o all’ispirazione del pizzaiolo”, mi spiega Matteo.
E gli impasti? “Ci stiamo preparando da più di un anno a questo stile di pizza: abbiamo provato tante tecniche, diversi tipi di farina, e le innumerevoli possibilità di farcire le pizze” mi spiegano. “Non ti nascondo – dice Matteo – che abbiamo dei punti di riferimento: Gabriele Bonci e Angelo Iezzi, per esempio”.
Non posso non fare la domanda che ormai va più di moda quando si intervista un pizzaiolo, e mi esce uno svogliatissimo: che tipo di farine userete? “Lavoreremo con una farina di tipo 2 di un piccolo Mulino marchigiano, il Mulino Mariani Paolo di Barbara (in provincia di Ancona) ma poi in un secondo tempo ci sarà spazio per altri impasti speciali.
Lunghe maturazioni e una lievitazione pensata per far rendere al massimo un impasto che sarà fragrante, di gusto e molto leggero”.
Boncizzare Bologna non sarà semplice, ma le premesse ci son tutte.
[Crediti | Link: Dissapore]