Presto gli americani scopriranno la pasta nell’acqua calda. Rigorosamente non bollita e non scolata. Barilla ha lanciato per il mercato statunitense la nuova linea “Pronto” che permetterà una cottura del nostro carboidrato preferito senza attendere che l’acqua raggiunga il punto di bollitura. E senza nemmeno dover scolare la pasta a fine cottura.
Ecco come funziona: si prende la pasta, si versa in un tegame, si copre con la giusta quantità d’acqua fredda, si accende il fuoco e si aspetta che la pasta assorba tutta l’acqua, girando di tanto in tanto.
Bastano pentola, pasta, acqua e la salsa o il condimento da aggiungere alla fine.
Potete buttare lo scolapasta.
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Detta così sembra la classica la scoperta dell’acqua calda, e infatti lo è: la tecnica suggerita da Barilla – dedicata a chi ha fretta e non vuole aspettare che l’acqua raggiunga il bollore, come gli americani, per i quali i tempi di preparazione della pasta sembrano essere un deterrente al consumo – non è altro che quella della “pasta risottata”, che adatta alla pasta la tipica cottura ad assorbimento applicata al riso.
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Quindi cosa c’è di nuovo nella Barilla Pronto? Poca roba, la Pronto è molto chiacchiere e distintivo.
Barilla potrebbe aver scelto una pasta un po’ più ricca di glutine rispetto a quella tradizionale; sulle FAQ ufficiali l’azienda mostra una tabella nutrizionale identica sia per la pasta Barilla Pronto, che per la tradizionale “Blue Box”, ma in una tabella successiva le proteine passano da 4g a 7g.
Anche Barilla ha le idee poco chiare.
Il colpo di genio però emerge ancora una volta nel marketing, cui gli yankee non potranno non abboccare: spacciata come una nuova linea grazie anche al packaging differente, il prodotto spinge a credere di trovarsi di fronte a un diverso tipo di carboidrato, appositamente studiato per una cottura che potremmo definire d’oggi in poi “all’americana”, sebbene ormai la pasta risottata sia stata sdoganata nella tradizionale Italia da diverse personalità gastronomiche, soprattutto da Igles Corelli, e ne ha parlato anche la nostra Francesca Romana Mezzadri consigliandovi come realizzare un pranzo in padella.
La tecnica non è un semplice capriccio, ma permette di ottenere una minor dispersione dell’amido nei liquidi e un risultato finale più mantecato e cremoso.
C’è chi, come Davide Scabin, ha portato questo metodo verso nuove vette, con la realizzazione della sua amatriciana in pentola a pressione: si buttano tutti gli ingredienti nella pentola e si seguono i consigli di J.R.R Tolkien quando diceva: “Una pentola per domarla, una pentola per trovarla, una pentola per ghermirla e nel sugo incatenarla [la pasta ndr]”.
Forse l’aspetto più originale di Barilla Pronto sono i nomi delle paste: oltre ai classici spaghetti, linguine e penne, ecco arrivare gli “elbows” (i gomiti) e soprattutto i “rotini”, una nuova esilarante etichetta con cui gli americani chiameranno i nostri fusilli.
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Posted by Barilla on Sabato 4 ottobre 2014
In conclusione, non avete bisogno di andare negli USA per provare la pasta tipo Barilla Pronto: basta acquistare una buona pasta, meglio con un valore proteico elevato, e provare la stessa procedura a casa vostra.
Chi invece non gradisce il “risottamento” può continuare a cuocersi la pasta nel modo tradizionale, almeno finché far bollire l’acqua e scolarla non diventerà una procedura fuori legge.
[Crediti | Link: Quotidiano.net., Gizmodo, Barilla]