Ieri ho visto lo scoop di Scatti di Gusto. E stamattina ho letto i giornali. Ma temo, ahimé, che il caso di Oscar’s, il ristorante inesistente diventato in tre mesi il numero uno di Brixham, in Inghilterra, non rappresenti, come ha scritto Elvira Serra sul Corriere, il “tramonto di Tripadvisor”.
Tutt’al più un nuovo colpo alla credibilità, peraltro non esattamente cristallina, della “più grande comunità virtuale di viaggiatori, fondata nel Duemila, con duecento milioni di utenti unici, un fatturato di 246,9 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2013 con una crescita del 25 per cento anno su anno“.
Se ancora non conoscete i fatti continuate a leggere.
Grazie alla cucina strepitosa e all’ambientazione suggestiva (si trovava nello scafo di un peschereccio ormeggiato sulla banchina) Oscar era diventato il ristorante più chiacchierato di Devon, salendo fino al 29° posto nella classifica dei 64 locali migliori della zona, con giudizi da parte di quei pochi fortunati che ci avevano mangiato che spaziavano da «semplicemente divino» a «perfetto», persino «degno della stella Michelin».
“Sono stato abbastanza fortunato da vivere in Catalogna, dove si trovano alcuni dei migliori ristoranti del mondo. Ho cenato da El Bulli e a El Celler de Can Roca. Il cibo qui non è ovviamente allo stesso livello, ma la qualità della cucina è comunque incredibilmente alta”.
Chi non sarebbe incuriosito da una recensione simile? Chi non sentirebbe l’irresistibile desiderio di provarlo?
Infatti molti utenti inglesi di Tripadvisor sono andati all’indirizzo indicato nel sito, New Quay Lane, il vicolo dove avrebbe dovuto esserci il locale galleggiante di Brixham aperto il primo maggio scorso, ma si sono trovati davanti solo bidoni e sacchetti della spazzatura.
Già, perché Oscar’s non esiste. E’ solo un fake creato ad arte da uno sconosciuto uomo d’affari (nickname Oscar Parrott), per dimostrare come le ardenti recensioni che spesso leggiamo su Tripadvisor siano in realtà solo spazzatura.
E chissà come s’è divertito a inventare tutti quei particolari, incluso il personale in tenuta da sub pronto a tuffarsi nelle acque del fiume per pescare il pesce più fresco.
E adesso cosa succede?
Intanto è ripartita la solita litania: tutti sanno dei falsi di Tripadvisor, comprese le associazioni di categoria –Fipe e Federalberghi in prima fila– persino del commercio di recensioni false che tante volte Dissapore ha raccontato, e tutti chiedono l’abolizione dell’anonimato.
Ma nella condizione di “comunità virtuale di viaggiatori più grande del mondo”, l’unica che gli sta veramente a cuore, Tripadvisor non ha alcuna intenzione di cambiare le cose (con il fatturato in crescita del 25 per cento anno su anno vorrei vedere voi). E per difenderle sbandiera con dosi massicce di faccia tosta la retorica della democrazia dal basso, l’inviolabile democrazia dal basso.
Via d’uscita? Nessuna pare. Tripadvisor fa comodo così com’è, prendere o lasciare. Ce li vedete milioni di lettori che bloccano il traffico dati incamminandosi per le strade a sbirciare i ristoranti prima di entrarci?
E per gli hotel?
Non avete una macchina comoda?
[Crediti | Link: Scatti di Gusto, Twitter, Dissapore, immagine: Daily Mail]