“Come saprete se non avete trascorso l’estate nascosti sotto una roccia come un anfibio per sfuggire al sole implacabile, il giudice di MasterChef e maschio alfa Joe Bastianich ha appena aperto, insieme alla madre Lidia, un ristorante a Cividale del Friuli. Si chiama Orsone”.
Così iniziava un post che molto ha fatto discutere, specie per il finale organizzato da Sara Porro, l’editor di Dissapore che ha cenato da Orsone, in FAQ (risposte stilate dall’autore alle domande che ritiene gli verranno poste). Diceva la FAQ numero 2:
“Hai pagato? No, sono stata invitata. Apparentemente al centesimo post su MasterChef ho finito per essere considerata una presenza familiare (l’alternativa era una denuncia per stalking)”.
Il dopo-FAQ portava con sé tante e impetuose discussioni da costringere Sara Porro a scrivere un secondo post sul tema che iniziava così: [related_posts]
“E se mi aspettavo commenti diffidenti in stile “soliti blogger che non pagano mai“, l’autentico livore di altri interventi mi ha lasciato un po’ perplessa – come nel caso di chi si è riferito al mio posteriore come a “chiappette” portate in Friuli per una cena a scrocco”.
Dirvi che il secondo post faceva più discutere del primo è pleonastico.
Veniva poi la singolar tenzone con Panorama.
Per la sua recensione di Orsone, il settimanale spediva a Cividale tre ex concorrenti di Masterchef che stroncavano il ristorante. “Quali premesse migliori per una critica distaccata?”, commentava acido Dissapore definendo i tre ex concorrenti, non sempre trattati con i guanti bianchi dal giudice Joe Bastianich, “diversamente imparziali”.
Immediata (e piccata) la replica di Panorama, che rilanciava l’annoso dibattito:
“sono più affidabili foodblogger, giornalisti e critici che non pagano il conto, ma hanno le basi tecniche ed esperienziali per giudicare un ristorante a 360 gradi, o i tre mastercheffi che ”si fanno 5 ore d’auto, si presentano (a sorpresa) nel locale pagando 364 euro di conto”?
Oggi Dissapore torna sul luogo del delitto con tutto il distacco di un assaggiatore seriale di hamburger, che poi sarei io, perfetto sconosciuto nel composito ristorante di Bastianich. Poco prima per giunta, che l’imminente terza stagione di Masterchef (le trasmissioni ripartono su Sky Uno HD il prossimo 19 dicembre), lo renda inaccessibile meta di pellegrinaggi alla ricerca di un selfie purchessia (l’autoscatto con lo smartphone) insieme a Mr Vuoi Che Muoro.
Il locale è composto da due spazi, il ristorante gastronomico e la tavern, l’ambiente bar più informale dove ho intenzione di pranzare. Arrivo di domenica con due risolute intenzioni: testare il famoso hamburger e verificare che, pur decentrati nella tavern, versione a prezzi abbordabili di un (probabile) prossimo ristorante stellato, i mangiatori di hamburger non vengano trattati come clienti di serie B.
Dopo aver atteso una ventina di minuti in piedi, una coppia di camerieri solerti e accoglienti, pur se agghindanti con un grembiule in pelle francamente impresentabile, ci accompagnano in una piccola stanza dove troneggiano i vini di casa Bastianich. Nel menu, e sulle grandi lavagne appese alle pareti, ci sono burger, salad, lobster roll e uno steak sandwich di roastbeef molto invitante. Antipasto local con una selezione di formaggi e di ottimo prosciutto crudo Dall’Ava 16 mesi.
Ma il pezzo forte resta il Calabrone Burger con gorgonzola piccante e cipolla di Tropea, caramellata in una salsa al vino Calabrone della casa. Ne ordiniamo uno. Per 15 euro, il burger arriva con le patate fritte alla belga, buone, leggermente brunite, fritte alla perfezione senza aromi, solo salate. In accompagnamento un bicchiere di Vespa rosso a 5 euro, alternative alcoliche le birre artigianali Lurisia e la locale Gjulia. Chiediamo anche il Lobster-Roll, un panino all’astice tipo hot-dog, servito freddo con sedano, erba cipollina e una pannocchia leggermente imburrata. Prezzo: 18 euro.
Sono venuto per l’hamburger, ma la vera attrazione della festa rischia di essere questo strepitoso panino che accorda come meglio non si può una melodiosa salsa d’astice con la piacevolezza del panino al latte fatto in casa.
Non che l’hamburger sia da meno. Il pane (bun), impastato con purea di patate e aromatizzato dai semi di sesamo in perfetto New York-style, è integrato a meraviglia da una sapida polpetta (patty), almeno 200 grammi di carne fassona alta più del solito e puntigliosamente cotta al sangue, prima sulla piastra, poi, dopo un breve riposo per concentrare i succhi, al forno. Il gorgonzola insaporisce senza prendersi la scena mentre la cipolla di Tropea stuzzica a dovere.
Tutto bene dunque, in un contesto di perfezione artigianale ho trovato fuori posto le salse industriali Heinz, coreograficamente disposte in piccoli vasetti monouso.
Da gelatiere in libera uscita non lo faccio mai, stavolta non resisto e ordino il mix di gelati a 5 euro. Decisione rivedibile visto il risultato.
Sento la domanda aleggiare nell’aria: promosso o le aspettative sono andate deluse? E in seconda battuta fiuto richieste sulla qualità del servizio, che per un “restaurant man” come Bastianich (titolo del suo ultimo libro) è importante.
Ho mosso un solo appunto alla “tavern” di Orsone: le attese troppo lunghe. Prima di sedersi e dopo, tra una portata e l’altra. Ma la reazione del personale è stata impeccabile, persino sorprendente. Ci hanno riempiti di attenzioni per tutto il tempo, scusandosi dall’inizio all’ultimo caldo saluto della maitre. Alta scuola, o meglio, come scritto da un cliente su una lavagna: “Good job Joe”.
Ps: No, Joe Bastianich non c’era ma, nota per le cercatrici di selfie, pare arrivi molto presto.
Orsone – Ristorante e B&B
Via Darnazzacco, 63
Frazione Gagliano
33043 Cividale del Friuli (UD)
Telefono: + 39 0432 732053
[Crediti | Link: Dissapore. Immagini un po’ scure: Andrea Soban]