Antonio Ricci, Claudio Sadler, spoiler, indignazione, coda di polemiche. Dopo tutto questo (forse) riusciremo ad archiviare anche MasterChef Italia 4, ma non prima di aver parlato di un altro argomento caldo, il forno a microonde, che durante la finalissima complice la follia collettiva legata all’effetto Striscia la Notizia, potrebbe esservi sfuggito.
A un certo punto, infatti, i piatti campani DOP presentati dalla chef stellata Rosanna Marziale del Ristorante Le Colonne di Caserta hanno scatenato tweet adoranti e una schiera di complimentoni senza fine.
In effetti erano bellissimi, buoni non lo so, ma ad esempio la pizza al contrario era invitante come pochi altri piatti visti in quella sede.
Fate attenzione: durante questa parentesi stellata della puntata, la chef dice espressamente che per cucinare al meglio la sua palla di mozzarella è necessario farla fondere nel microonde, riempirla di tagliolini e ricomporla come si farebbe come una polpetta (banalizzo, ma il succo è questo).
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Sì, Rosanna Marziale ha detto microonde. Ha detto (non letteralmente) di spappolare al punto giusto la mozzarella nel microonde. Anzi, per la precisione ci ha consigliato di disintegrare la struttura della mozzarella di bufala campana dentro a quell’aggeggio che per anni ha alimentato le nostre paure di “nutrimento radioattivo”.
Pensare che Bruno Barbieri, qualche puntata prima, aveva contestato chi aveva avuto l’ardire di cuocere la mozzarella. Eppure il popolo foodies all’ascolto del programma non ha fiatato.
“Ma allora il microonde è sdoganato definitivamente”, penso io.
Lo scorso anno il tema del “microonde sì VS microonde mai” aveva contrapposto due mostri sacri della cucina (uno per meriti di palato, l’altro più per divulgazione scientifica), ossia Antonino Cannavacciuolo e Dario Bressanini.
Insomma, dobbiamo prendere atto che dopo una decina di anni di terrorismo psicologico sul forno a microonde come portatore insano del male assoluto, oggi sappiamo che non era vero nulla e che male non fa.
Qualche anno fa, ovviamente precorrendo i tempi, persino Sua Santità Massimo Bottura regalava un brevissimo ma intenso momento di celebrità al microonde per la sua ricetta del risotto cacio e pepe.
Gli chef con le stelle cucite sul petto vanno in televisione e dichiarano senza più ansie o problemi di usare il fornetto della ex discordia: lo fa anche Ilario Vinciguerra a “Detto Fatto” sotto l’occhio distratto di Caterina Balivo, tra un incerto congiuntivo e l’altro, quando fonde, cuoce, riscalda l’olio.
La morale è una sola: dal fumoso ambiente delle cucine “non a vista” dove è sempre stato presente, ma nelle quali occupava il posto della serva un po’ nascosto da planetarie e altri elettrodomestici più presentabili al grande pubblico, oggi il forno a microonde va in televisione, consacrazione ufficiale del suo sdoganamento collettivo.
Quindi nel caso in cui, seduti a festeggiare il compleanno nello stellato della vostra città, vi capitasse di sentire il famigerato “diiin” proveniente dalla cucina non avreste più nulla da eccepire?
In realtà io mi sto ancora chiedendo come possa essere cosa buona e giusta distruggere una mozzarella con delle onde e poi riassemblarla come nulla fosse.
Ma io, pur guardandone molta, non credo nella tv.
[Crediti | Link: Dissapore, YouTube, immagine: Scatti di Gusto]