McDonald’s, dopo la sbugiardata dei gastrofighetti milanesi della scorsa settimana, si è messo in cattedra e ci ha voluto dimostrare come i pregiudizi influenzino le nostre papille. Fino a qui, tutto bene: è giusto bacchettare le prese di posizione a prescindere.
Ma qualcosa non mi torna. Innanzitutto l’hamburger di McDonald’s è vittima dei pregiudizi non certo a caso, ed è inutile che stia a spiegarvelo io. [related_posts]
E poi, guardando e riguardando il video da cui tutto nasce, mi faccio una domanda, anzi più di una:
–Chi sono gli entusiasti?
— Quanti sono stati davvero gli entusiasti?
— Il fatto che Selvaggia Lucarelli non capisca niente di cibo è una cosa grave?
— Quale sapiente opera di montaggio è stata fatta per mostrarci una manciata di giovani clienti che ripetono come in trance “buonissimo, buonissimo”?
Non dubito sulla veridicità, ma sulla selezione di quello che ci hanno mostrato e sul fatto che due soli giorni di blind test siano uno spaccato assai parziale della realtà supposta dei gastrofighetti milanesi.
Insomma, ma come è possibile scambiare per hamburger gourmet un assemblaggio di ingredienti seriale tipico di McDonald’s?
Avrei capito una decina di anni fa, quando la conoscenza media degli italiani nei confronti del panino americano si assestava a metà strada tra Big Mac e nulla.
Oggi, però, ci siamo costruiti un’opinione più precisa a riguardo e spesso facciamo le pulci al tipo di carne, alle salse e anche ai semi sopra il pane. Insomma, se non siamo degli esperti, certo abbiamo esperienza in più.
Non resta che assaggiare, non certo alla cieca, il miglior hamburger artigianale della città secondo noi, insieme al nuovo gioiello di casa Mc, il Bacon Clubhouse.
Vado in un McDonald’s di Milano e una gentile signorina mi prepara il mio kit gourmet take away: patatine e hamburger. Con il sacchetto odoroso in mano faccio una passeggiata fino da Al Mercato Burger Bar, dove ordino l’hamburger e le patatine.
Qualcuno mi guarda stranito quando tiro fuori il mio sacchetto e inizio la comparazione. (No, non è una comparazione di due prodotti uguali o simili, sono solo due hamburger che, per diversi motivi, sono stati definiti “gourmet”).
INGREDIENTI
1. Bacon Clubhouse McDonald’s:
Bacon croccante
Cipolla grigliata
Insalata lattughino
Formaggio
Pomodoro
Salsa
130 gr (circa, così ci hanno detto al momento dell’acquisto) di carne bovina 100% italiana
2. Hamburger Al Mercato:
Cetriolo pickled
Salsa speciale (senape antica e salsa rosa)
Composta di cipolla
Iceberg tagliata a julienne
Pomodoro
200gr. Rossa Reggiana (scamone e punta di petto)
Pane al latte con semi
Burro
PRIMO MORSO
1. Il Bacon Club House si mangia facile: “ergonomico” e impugnabile si lascia morsicare senza colpo ferire.
I sapori si mescolano e, mediamente, la consistenza è piuttosto morbida, nulla di croccante sotto i denti, anche se va detto che l’insalata nel tragitto si è afflosciata.
Nemmeno il bacon croccante è croccante.
2. L’hamburger de Al Mercato è una sfida per bocche oversize e si capisce subito che vincerà lui.
Tocca fare più di un morso per assaggiare tutti gli ingredienti, insomma è difficile da gestire, ma nel complesso in bocca è davvero buono.
Il pane è croccante e la carne morbida, l’insalata e i cetrioli scrocchiano sotto i denti e le cipolle fanno la differenza.
PANE
1. Rispetto ad un panino classico di McDonald’s il pane stavolta è più consistente: il “cappello” pare più sodo, ma abbastanza gommoso.
Il sapore è lo stesso di sempre: dolciastro.
2. Quello di Al Mercato è un pane al latte con una miriade di semi che aiutano la consistenza più croccante rispetto al classico pane al latte.
Giusta per dare texture diverse in bocca.
CARNE
1. Misteri arcani: come si può dire “buonissimo” ad un hamburger con una materia prima martoriata in questo modo?
Il burger non è buono, è cotto in modo sbagliato, risulta secco e duro.
2. Media cottura (un vero hamburger gourmet ti regala anche la possibilità di personalizzare la cottura sulle tue preferenze) e ottimo.
Gustoso il sapore (che si distingue anche nell’insieme del panino) e succoso.
ALLEGATI: PATATINE
Visto che nel pacchetto ingannevole per gastrofighetti di Single Burger (ora McDonald’s Premium) hanno avuto un ruolo anche le beneamate patatine, eccole da vicino:
1. Flosce, dolciastre e molli.
Non è di certo un problema di tempistiche, visto che le ho assaggiate appena acquistate.
2. Croccanti, sode e con aggiunta di paprika: buone.
VARIE ED EVENTUALI
1. Se per caso fossi curioso e ti venisse voglia di aprire il panino scopriresti che c’è una sola fettina di pomodoro.
E anche che il formaggio di cui non ti eri accorto perché non ha sapore ha una colorazione sbiadita poco invitante (insomma, di certo non è Ceddar, ma non è dato sapere).
La salsa, invece, è un arcano mistero: non ho la minima idea di che cosa contenga, ma ha il sapore dell’hamburger in toto, ossia ne è l’essenza profonda, quella che sancisce il sapore definitivo del panino.
2. L’hamburger de Al Mercato è buono, c’è poco da fare e da dire.
Magari si potrebbe chiedere un po’ più di parsimonia con l’insalata iceberg, ma alla fine se ci penso io non toccherei una cosa che riesce così bene.
PREZZI
Mica vorrete star lì senza far niente? Orsù, partecipate attivamente alla sfida suggerendo i prezzi dei due panini.
Quanto costa secondo voi il Bacon Clubhouse di McDonald’s? E quanto l’hamburger di Al Mercato, il burger bar milanese di Beniamino Nespor e Eugenio Roncoroni?
CONCLUSIONI
Impossibile confondere i due panini, ma impossibile anche confondere e paragonare le due tipologie di panini, visto l’abisso. Ci ho provato, ed è anche stato divertente, ma dopo questo “test con pregiudizio” non riesco a capire chi possano essere quella manciata di clienti inconsapevoli pescati a tessere le lodi del panino della scuderia McDonald’s.
Non mi spiego nemmeno cosa mangino a casa loro. E in tutti i casi, io per gastrofighetti intendo un’altra tipologia umana, capace quantomeno di distinguere una svizzera (nel senso carnivoro) buona da una non buona.
Detto questo, applausi a profusione ai geni del marketing e del riposizionamento del brand americano: hanno fatto i simpatici, ci sono riusciti e hanno avuto un’esposizione mediatica indiscutibile.
Bravissimi.
Per essere così in gamba suppongo che non mangino nella mensa aziendale tutti i giorni.
[Crediti | Link Dissapore, immagini: Carlotta Girola]