Matteo Renzi chiede regole certe per le primarie del Pd poi consegna per una notte Ponte Vecchio, sottraendolo ai turisti, all’amico Luca di Montezemolo.
“E’ successo un macello”, scrive il Corriere Fiorentino, a causa di una cena esclusiva imbandita sabato scorso solo per gli invitati Ferrari: Ponte Vecchio requisito, fiorentini costretti a lunghi giri per tornare a casa, turisti, specie quelli a Firenze per un giorno, letteralmente imbufaliti.
No, il valore dei beni artistici non è inestimabile, tutto al mondo ha un prezzo, per esempio, nel caso foste interessati, Ponte Vecchio costa 333 euro al minuto. Centomila mila euro per cinque ore, compresa orchestrina e buttafuori che impedivano il passaggio, più venti mila per il restauro di un monumento.
Tutto per regalare agli elegantissimi clienti Ferrari (si festeggiava il modello Cavalcade 2013) “una esperienza unica di tre giorni all’insegna della guida sportiva e GT, immersi nei paesaggi mozzafiato della Toscana. Serate indimenticabili nel nome della “dolce vita” e dei piacevoli sapori e profumi”.
Con tanto di discorso finale dello stesso Montezemolo, ovviamente bilingue.
Sulla decisione Firenze si è divisa, a cominciare dai celebri orafi di Ponte Vecchio, c’è chi sostiene la decisione del sindaco e chi minaccia di “fargli la pelle”, chi è rimasto aperto, decorando le vetrine con i colori della Ferrari, chi al contrario lamenta cinque ore di lavoro perse.
Ma tra favorevoli (“ci vorrebbero dieci Ferrari di questi tempi”) e contrari (“Una piazza o un ponte non sono merce da vendere”), ci sono domande a cui il mondo chiede una risposta.
1) Un Comune può disporre liberamente di strade, monumenti e piazze, affittandoli anche se per alcune ore?
2) Almeno la cena era buona, cosa si mangiava?
3) Sindaco, guardiamoci negli occhi, lo hai fatto solo per dare la possibilità a Libero di scrivere ancora “sorrisi al caviale” riferito ai “top clients” della Ferrari?
[Crediti | Link: Corriere Fiorentino, Libero, immagini: Tommaso Gasperini / Massimo Sestini]