La seconda paternità mi ha restituito una nuova consuetudine: il caffè restaura-neuroni al bar. Se il ritmo è umano capita anche di sfogliare il giornale e scoprire inediti connessioni politico-gastronomiche.
Tipo oggi leggo le dichiarazioni di Beppe Fioroni riprese dal Corriere, in cui l’ex Dc parla di partito kebab (ritagliandosi un futuro come editor di Dissapore) con la seguente metafora: “Il Pd è come un Kebab, e ora siamo arrivati all’affettamento finale. Ne è rimasta solo una piccola parte. Un pezzetto lo ha mangiato Grillo, un pezzetto Casaleggio e quello che rimaneva, le briciole, le ha prese Vendola”.
Ma le associazioni tra gastronomia e il Partito demente democratico (o cmq la politica) non finiscono qui. Su Facebook mi imbatto nell’esilarante satira sull’elezione presidenziale fatta da Marcello Signore, conduttore di Deejay TV con Occupy Deejay, in cui il giudizio dei candidati passa per un esaminatore di eccezione: Joe Bastianich, o meglio per la sua incarnazione televisiva crozziana.
Come non mutuarne l’idea per raccontare la selezione della nuova classe dirigente del partito kebab, allargando la griglia a tutti i giudici di MasterChef.
[Eataly, Interno notte]
[Arriva Renzi: spigliato, elegante e visivamente sbronzo]
— Bastianich: “Allora Matteo, cosa hai portato! Mi aspetto molto da te?
— Renzi: “Panino con il lampredotto, chef e una bella bottiglia di Chianti Rufina regalatami da Marini”
— Bastianich: “Non sono chef. Ti sembra piatto da più importante leader di sinistra questo?
— Renzi: “Certamente bisogna riscoprire la voglia di sognare, ma con un occhio alla territorialità e ai costi. Ad esempio io a Firenze…”
— Bastianich: “Cut the crap, la territorialità!!! Dove hai preso gli ingredienti?
— Renzi: “Tutti dai nuovi bovini del Pdl. Stiamo lavorando molto bene insieme, alla ricerca di una ricetta che rilanci l’Italia”
— Bastianich: “Matteo, mi sta dilludendo”.
Cracco: fissa il candidato severamente, strizza gli occhi, alza il mento e si gira.
[Arriva Fabrizio Barca, ministro in carica e papabile per la leadership del PD]
— Barbieri: “Vediamo cosa abbiamo qui”
— Barca: “Carbonara rivisitata con culaccia parmense invecchiata 22 anni a casa di Landini”
— Bastianich: “Direi che buono piatto se non avessi voglia di suicidarmi. Cosa vi ha fatto la tradizione a voi? Il mio cane non ama la retorica ma io mi sento di dirti di provare farlo senza culaccia. E pure senza le uova biologiche, pensando a chi per colpa vostra non ha più un lavoro”.
— Barca: “Farò del mio meglio chef, chiedo al sindacato quel pecorino a gratis.
Barbieri: “Puoi dare di più ma sei sulla giusta strada. Occhio alla selezione degli ingredienti. La culaccia è molto di destra, non ci cadere anche tu”
[Arriva proprio Beppe Fioroni, particolarmente compassato]
— Barbieri: ”Beppe cos’hai in quella busta?”
— Fioroni: “Ovviamente un bel kebab con carne di fassona, verdure grigliate e yogurt al tamarindo”.
— Barbieri: ”Molto originale…, immagino che impiattamento!”
— Fioroni: “Dobbiamo mostrarci aperti al nuovo e rifiutare una certa supponenza”.
Barbieri: “Con il kebab!?! A me pare un mappazzone”.
[A sorpresa arriva Sir Massimo D’Alema]
— Bastianich (alla sua vista): “You gotta be fucking kidding me”
— D’Alema: “Chef, ma non ha nemmeno ascoltato la mia ricetta”
— Bastianich: “Sentiamo”
— D’Alema: “Cime di rapa ripassate e pizza margherita con il basilico, come la bandiera… Sa, un grande paese democratico…”
— Bastianich: “Shut the fuck up! Tu porti in giro il tuo cane ma vuoi che il mio muori?”
— D’Alema: “Io la denuncio”.
Cracco: fissa il candidato severamente, strizza gli occhi, alza il mento e si gira
[D’Alema alza i tacchi indignato, citando tutti i suoi successi in politica ma la sua voce si fa fievole]
— Barbieri: “Ma dov’è Pippo Civati, diamine?”
— Bastianich : “Ha postato la sua ricetta sul blog ma ha deciso di inoltrarla a Beppe Grillo”.
Cracco: fissa il vuoto severamente, strizza gli occhi, alza il mento e si gira.
[Crediti | Link: Agi, Marcello Signore]